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Full immersion con WineNews a Vinitaly (da dopo domani, a Verona): dopo prologo “Opera Wine”, arriva il Testo Unico Vino (23 marzo), si parla di export che cresce ma rallenta, con grandi e piccole cantine insieme tra convegni, degustazioni, curiosità

Italia
Da dopo domani di scena Vinitaly a Verona: tra convegni, degustazioni, curiosità, trend e vip

Con la valigia in una mano, che chi si occupa di vino ha ormai sempre con sé per viaggiare in tutto il mondo, ed i numeri nell’altra, sarà prima di tutto l’occasione per riflettere su un nuovo record: l’export 2014 del vino italiano, che cresce del +1,4% a valore sul 2013 a 5,11 miliardi di euro (per oltre 20,54 milioni di ettolitri, e con il Veneto prima Regione, con 1,67 miliardi, il 33%, a +5% sul 2013), ma rallenta sugli anni passati. Motivo per cui l’Italia del vino deve pensare a posizionamento dei prezzi e valorizzare così le sue esportazioni, perché non si può crescere all’infinito. Lo farà ritrovandosi da dopo domani, a Vinitaly (Verona, 22/25 marzo; www.vinitaly.com), la rassegna internazionale di riferimento del mondo del vino promossa da Veronafiere, dopo il prologo di questa sera con “Opera Wine”, come ormai da tradizione. Ci saranno, tutti assieme, le griffe più famose ed i grandi gruppi, accanto a quelle piccole realtà territoriali di alto artigianato, “novità” che avanza ed affascina i mercati del mondo. Mercati che, tra aspettative positive degli storici Usa e Ue (tra cui, peraltro, c’è in discussione il Ttip, il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti sul mercato alimentare europeo), ridimensionamento delle speranze nei “Brics”, Russia e Cina in primis, e crescita costante dei Paesi del “Mercosur” trainati dal Brasile, saranno sotto i riflettori. Senza dimenticare i segnali in controtendenza al fenomeno, purtroppo ormai consolidato, del calo dei consumi, che arrivano dall’Italia, mercato del vino con la “M” maiuscola, che vale ancora metà del fatturato delle cantine e resta una vetrina per l’estero, dove crescono le vendite di vino di qualità in gdo e le enoteche sembrano vivere una “rinascita”. In un avvio 2015 che sembra così già dare segnali positivi - a partire dalle compravendite eccellenti nei territori del Barolo, del Brunello di Montalcino e, da ultimo, anche del Verdicchio - e verso cui positivo è anche il sentiment di almeno la metà delle aziende più importanti d’Italia, per storia, immagine e fatturato, la maggioranza delle quali ha archiviato il 2014 con fatturati in rialzo, in media, del +5% sul 2013.
Ma per continuare a crescere, il business del mondo del vino italiano (“key word” delle kermesse, con il settore che, nel complesso, vale oltre 10 miliardi di euro) ha bisogno di strumenti che lo sostengano, che vanno dalla semplificazione al supporto nella promozione all’estero, dalla fiscalità al favorire l’aggregazione, dalla lotta all’italian sounding alla difesa dei territori, passando per il turismo: il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina inaugurerà l’edizione n. 49 di Vinitaly - e non sarà l’unico tra i colleghi di Governo, a partire dal suo vice Andrea Olivero, dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, da Colomba Mongiello, vicepresidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta anticontraffazione, Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Carlo Calenda, vice Ministro dello Sviluppo Economico - e, soprattutto, vi presenterà il Testo Unico del Vino italiano (il 23 marzo, con il presidente Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani e il vice presidente Massimo Fiorio), pronto, come già annunciato, proprio per la kermesse, che sarà l’occasione per fare il punto su quanto fatto e sul futuro, in cui c’è l’Expo2015, di cui il vino, grazie anche all’accordo con Veronafiere, sarà fiore all’occhiello.
E se prerogativa per le aziende italiane, ora più che mai, è la qualità - vero fattore capace di generare valore anche quando si parla di vino come uno dei migliori investimenti a lungo termine - per sempre più wine lovers questa va oltre la bottiglia, traducendosi in una produzione che sia prima di tutto etica e sostenibile. Un concetto così ampio, che le cantine declinano nell’applicazione di pratiche eco-friendly, nella cura del territorio, ma anche abbracciando sempre più la produzione biologica e biodinamica, con tante case history, sia tra i marchi famosi sia tra le piccole realtà, che si convertono al bio (a cui Vinitaly, dedica Vinitalybio, accanto ai vini naturali ed artigianali di Vivit, e, per la prima volta, c’è anche una collettiva della Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti).
Ma nella più importante vetrina del vino italiano, anche l’occhio vuole la sua parte, e la curiosità degli eno-appassionati essere stuzzicata, su ciò che va di moda, nel vino ma anche oltre (scambiandosi il passaparola su un web dove anche il vino si ritaglia ormai un suo spazio importando, soprattutto attraverso i Social Network), come gli eno-accessori più innovativi o i packaging più insoliti. Così come a Vinitaly, può capitare di incontrare ed imbattersi in personaggi che non ti aspetti, tra vip, chef e nomi famosi. Ma l’importante è cogliere l’occasione per un vero e proprio tour nell’Italia del vino (mille e oltre gli inviti per andare a conoscere le aziende arrivati a WineNews!), anche per vedere le facce di chi sta dietro la bottiglia, assaggiando le ultime novità o ri-assaggiando i propri vini preferiti ed i grandi classici italiani, dalle bollicine agli autoctoni, dai grandi rossi ai variegati bianchi. Lo si può fare, con calma e in tranquillità, a fine lavoro e oltre gli affari, anche finita la fiera, al “FuoriSalone” con “Vinitaly and the City”, dedicato al popolo dei wine lovers, nella suggestiva cornice delle piazze di Verona, con un’enoteca a cielo aperto di oltre 200 etichette di tutta Italia, accompagnate da altrettante prelibatezze gastronomiche.

Focus - Vinitaly: quattro giorni di full immersion con WineNews nel mondo del vino italiano, tra convegni, degustazioni & curiosità
Sabato 21 marzo
Il prologo: “Opera Wine”
Come ormai da tradizione, prologo di Vinitaly è “Opera Wine”, edizione n. 4 della degustazione promossa dalla rivista Usa “Wine Spectator” in partnership con Veronafiere-Vinitaly, al Palazzo della Gran Guardia a Verona, con le 100 migliori cantine italiane (www.operawine.it).
Curiosità
Per tutta la giornata, gli studenti dei principali atenei veneti (Vicenza, Verona, Padova, Venezia) sono impegnati a rinnovare la comunicazione a “#winetomany”, lo spazio creativo di Zonin1821 a Gambellara (in palio, stage curricolari nelle Tenute Zonin e l’ingresso a Vinitaly). Tornado a Verona, il vino è protagonista dell’incontro letterario “2007 + 7” nella Chiesetta Santa Maria in Chiavica, con la presentazione di “Gravner. Coltivare il vino”, racconto di Stefano Caffari, assaggiando la nuova annata di Bianco Breg e Ribolla 2007, prima ad essere affinata per 7 anni. È invece un’autentica ode gastronomica da parte dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, la cena “Leopardi secondo Moreno Cedroni. Susci Letterario & Verdicchio” (con la sua ambasciatrice nel mondo, la pluricampionessa di fioretto Elisa Di Francisca), alla galleria d’arte Studio La Città, con lo chef stellato che si ispira alla poesia leopardiana “A morte la minestra” e alla lista dei cibi preferiti del poeta marchigiano, autografata, ritrovata tra le sue carte a Napoli ed esposta al museo della città. Jazz, swing e le più belle colonne sonore dei film, accompagnano infine “Dream Verona, Drink Soave - cartoline da Piazza delle Erbe” per brindare al Vinitaly.

Domenica 22 marzo
Convegni & incontri
“Anello forte” del mondo contadino e rurale, Vinitaly inizia nel segno delle donne (su 67.000 aziende, 22.000 sono condotte da donne, 1/3 degli occupati in agricoltura), come Maria Teresa Mascarello di Barolo, produttrice di grandi vini piemontesi, di una storica famiglia del vino italiano con personalità del calibro di Giulio e Bartolo Mascarello, esempio per le nuove generazioni, che riceve la “Medaglia Cangrande” ai benemeriti della viticoltura. Ad aprire i lavori della giornata, è il è il “Seminario n. 23 di aggiornamento normativo di diritto vitivinicolo” dell’Unione Giuristi della Vite e del Vino, tra diritti di nuovo impianto, compravendite internazionali, distribuzione e regolamenti comunitari. A tracciare un bilancio sul 2014 è la Coldiretti con la prima “Analisi con i numeri del vino made in Italy nel 2014, sui mercati nazionale ed estero, con l’impatto economico ed occupazionale”, guardando però anche al futuro nell’incontro a “I territori viticoli italiani ad Expo - la semplificazione come strumento competitivo verso i mercati” con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Ministro che, con il Comitato Scientifico Expo, presenta il “Padiglione del Vino Expo 2015”. E futuro che passa, prima di tutto dai giovani, cui è dedicato “Vino & giovani e … hamburger”, easy lunch firmato Errico Recanati per la Regione Marche, con l’attore Neri Marcorè e la fiorettista Elisa Di Francisca, per presentare l’indagine “Vino&Giovani” dell’Università Politecnica delle Marche per l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Si parla dei mercati di Hong Kong e della Russia con Vinitaly International, e, mentre la Collettiva Piemonte Land of Perfection, il “super” Consorzio piemontese che riunisce i principali Consorzi del vino del territorio, racconta la sua case history di aggregazione, tra le tematiche scientifiche, c’è “Vite: un futuro resistente”, convegno sui nuovi vitigni resistenti dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari con i Vivai Cooperativi Rauscedo.
Degustazioni
Come ormai da tradizione, il Gambero Rosso porta in degustazione a Vinitaly “I Tre Bicchieri”, i migliori vini italiani premiati nell’edizione 2015 della Guida Vini d’Italia. Nicholas Pead e Rachel Brown del Wset-Wine&Spirits Education Trust conducono una masterclass con Vinitaly International Academy per sviluppare le capacità personali nella degustazione. E torna anche “Young to Young”, il progetto dei giornalisti de “Il Golosario” Paolo Massobrio e Marco Gatti per mettere in contatto i giovani blogger con altrettanti giovani produttori, attraverso tre sessioni di degustazione e la premiazione dei migliori racconti sui vini (fino al 24 marzo). Il Trentodoc (che a Vinitaly, tra l’altro, diviene ufficialmente Metodo Classico partner dell’Istituto Master of Wine) è protagonista di #MyTrentodoc, mini-degustazioni guidate di 10 minuti da celebri esperti e sommelier (da Marco Sabellico a Daniele Cernilli, da Antonello Maietta ad Adua Villa), che raccontano il loro rapporto con le bollicine trentine (fino al 24 marzo). Tra le degustazioni più curiose, c’è dedicate ai vini stranieri ci sono “Ucraina e Georgia: possibile prospettive nel mondo del vino in associazione con l’Ue” della casa editrice “N” (della rivista “Drinks+”) con le cantine dei due terroir dell’Est europeo, e “Riesling Kabinett: il più longevo, versatile ed economico vino al mondo” di Falstaff Deutschkabd GmbH.
Curiosità
A Vinitaly il Movimento Turismo del Vino chiama a raccolta la community Instagramers Italia nel raduno in occasione del lancio del contest fotografico “#bevicosavedi” su Instagram per raccontare il vino ed i suoi territori (raccolti da Mtv in 48 pacchetti enoturistici in vista di Expo2015). E quest’anno arriva anche l’urban art: alla cantina Campo alla Sughera la writer Laurina Paperina, celebre per la sua arte dissacrante, espone un’intera parete di creazioni “graffitarie”, ovviamente sul vino. Ma c’è anche il cinema, con un assaggio in anteprima di “The Duel of Wine”, nuova pellicola di Nicolas Carreras con il celebre sommelier Charlie Arturaola, prima dalla celebre griffe del Sagrantino di Montefalco Caprai, e poi spunto per il Consorzio del Soave (entrambi sono protagonisti sul grande schermo) per parlare del territorio e di come si comunica con gli attori, i sommelier Luca Gardini e Adua Villa e il direttore WineNews Alessandro Regoli. Alla bellezza è dedicato un “Un Sorso di Bellezza” con Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, per la presentazione del Concours Mundial de Bruxelles, a Jesolo, dove la miss è stata eletta, con il Consorzio Tutela Vini Doc Soave e Recioto di Soave. E, poi, l’incontro con la cucina, con il “MasterChef Italia 2014” Federico Francesco Ferrero, medico nutrizionista, protagonista del monologo “Barbera d’Asti, una storia da raccontare” con il Consorzio Tutela Vini d’Asti e del Monferrato. Ma anche con Fabrizio Nonis, il celebre macellaio veneto-friulano e volto Tv, che presenta con tanto di show cooking, “Bekèr”, volume scritto con i contributi di Carlo Cracco, Giaoacchino Bonsignore e Toni Capuozzo, alla cantina S.Osvaldo (le royalties del volume sono devolute al reparto Area Giovani di Oncologia Pediatrica del Cro di Aviano). A riservare un tributo al tema dell’Expo2015, è, infine, l’Official Sparkling Wine dell’Esposizione: il Franciacorta, con “Franciacorta e le ricette degli Expo worldrecipes contributors”, con i blogger che presentano i loro finger food in abbinamento alle celebri bollicine. E c’è anche la fotografia: al vino è dedicata “Vite mia”, una mostra fotografica su chi fa della vite la sua vita promossa dall’azienda Enoitalia, presentata in anteprima alla Società Letteraria di Verona a Palazzo Rubiani (e dal 23 marzo aperta al pubblico), con il celebre critico Philippe Daverio e le immagini di Virginio Favale, e l’intervento di Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura Ue, e del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Perché, come da tradizione, gli eventi enoici sono anche “fuorisalone”, nelle location più belle della città e nelle suggestive tenute e ville delle cantine.

Lunedì 23 marzo
Convegni & incontri
L’export è tra i leitmotiv della seconda giornata di lavori, a partire da “Obiettivo export a 50 miliardi di euro: quali strade per la promozione?”, convegno di Business Strategies con il Ministero delle Politiche Agricole, con l’intervento, tra gli altri, di Paolo De Castro, Luca Bianchi, capo Dipartimento Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, Ezio Castiglione, presidente Ismea, Silvana Ballotta, ceo Business Strategies (che a Vinitaly, lancia tra l’altro “Taste Italy”, nuova compagnia cinese impegnata nella promozione del wine & food made in Italy in Cina), e Denis Pantini, responsabile Area Ricerca Agricoltura e Industria Alimentare Nomisma, moderati da Fernanda Roggero, food & wine editor de Il Sole 24 Ore. Così come, con un occhio al mercato italiano, di “Nuove opportunità per il vino nella grande distribuzione all’estero - Prospettive di rilancio nel canale Gdo in Italia”, il convegno di Vinitaly e Iri, con l’intervento, tra gli altri, di Emilio Gatto, dg per la Promozione della qualità agroalimentare del Ministero delle Politiche Agricole, Gianluigi Ferrari, general manager Gruppo Core a Bruxelles, del produttore Marco Caprai, Enrico Viglierchio, vice presidente Gruppo Vini di Federvini e dg Castello Banfi, Sergio Danino, vice presidente Unione Italiana Vini, Angelo Corona di Federdistribuzione, Giuseppe Zuliani, direttore customer marketing e comunicazione Conad, Alessandro Masetti, responsabile reparto bevande Coop Italia, e Filippo Cesarini Sforza della Cantine Duca di Salaparuta. Di “Difesa della qualità e dei consumatori. Il modello italiano” si parla invece in occasione dell’inaugurazione di Sol&Agrifood, con, tra gli altri, Ettore Riello, presidente Veronafiere, e Colomba Mongiello, vicepresidente Commissione parlamentare d’inchiesta anticontraffazione. Alla Cina è dedicato “The Chinese palate according to Chinese Sommelier” di Vinitaly International. Importante l’incontro “Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) e vino: opportunità per i produttori europei”, con Paolo De Castro, Carlo Calenda, vice Ministro dello Sviluppo Economico, ed Elisabetta Gardini, membro della Commissione Ue per l’ambiente, moderati dal giornalista Paolo Del Debbio di Mediaset.
Per il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dopo la presentazione del Piano “Agricoltura 2.0: Innovazione e semplificazione per gli agricoltori”, è il giorno del “Testo Unico del Vino”, con Luca Sani e Massimo Fiorio, presidente e vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera, attessissimo da tutto il mondo del vino, al centro dell’agenda agroalimentare del Governo.
Di legislazione si parla anche sul bio, nell’incontro “La revisione della normativa sul vino biologico. Il comparto si confronta” di Federbio. Di sostenibilità si parla invece nel talk show nello spazio del Ministero delle Politiche Agricole sugli “Gli scenari di una filiera: il futuro del vino fra sostenibilità e nuove sfide globali”, con il giornalista Nicola Porro, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, il presidente della Cia Dino Scanavino, il presidente di Alleanza Cooperative Agraolimentari Giorgio Mercuri, Sandro Boscaini, presidente Federvini, Domenico Zonin, alla guida di Unione Italiana Vini, Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc, e Riccardo Cotarella, alla guida di Assoenologi. Interessante “Scopri il Vino Nobile e il suo territorio” del Consorzio del Vino Nobile, per la presentazione della “Carta del territorio di produzione”, vera e propria mappa sui principali terreni da cui nascono i cru del Nobile, a cura di Alessandro Masnaghetti, direttore di Enogea. A carattere scientifico, il “Seminario Tecnico Masi n. 23” sui fattori ambientali e le tecniche agronomiche per la preparazione delle uve da Appassimento. E se il Prosecco presenta la ricerca sulle sue origini storiche ed etimologiche dell’Its Cerletti di Conegliano con Carpenè Malvolti, al Cannonau, vino autoctono di origini antichissime è dedicata la tavola rotonda della Regione Sardegna sul “Gusto del saper vivere”, con interventi di ricercatori e del Master of Wine Jo Ahearne sui possibili mercati internazionali del vino sardo. Dagli italiani e il vino, alle enoteche e ristoranti, passando per tutti i pubblici esercizi, infine, la Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi racconta l’Italia da bere.
Degustazioni
Mentre è sold out la degustazione Ais-Associazione Italiana Sommelier “Barolo - Viaggio al centro del terroir” (con cantine come Vietti, Giacomo Conterno e Voerzio, e non solo; ci sarà poi anche “Brunello - Viaggio al cento del terroir”), tra le degustazioni più insolite ci sono “Il vino si ascolta: degustazione senza l’aiuto della vista” dell’Onav-Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, e “Profumo di donna: viaggio nel senso ancestrale” delle Donne del Vino e Civiltà del Bere, con il maestro profumiere Lorenzo Dante Ferro, Stevie Kim, managing director Vinitaly International e il direttore della rivista Alessandro Torcoli con Elena Martusciello, presidente Donne del Vino e produttrici come Valentina Argiolas, Valentina Abbona, Marina Cvetic, Francesca Planeta, Ornella Venica, Cristina Ziliani, Cristina Garetto e Tiziana Frescobaldi. E tra le più curiose, “V come Valpolicella, V come Vegan” del Consorzio Tutela Vini Valpolicella e Assovegan, prima nel suo genere al Vinitaly, con l’abbinamento tra il Valpolicella e la cucina vegana (i vini vegani sono tra i trend di Vinitaly 2015, e, sempre dal Veneto, arriva per esempio il Prosecco Vegano della cantina Perlage). Tra quelle da non perdere, “Smaragd, l’ansa dorata del Danubio. I più grandi vini dell’Austria” di Der Winzer e Vinitaly, “Il Nebbiolo e le sue diverse espressioni” di Decanter condotta dalla giornalista britannica Michèle Shah e “Champagne: il fascino dei Blanc de Blancs” di Gilbert & Gaillard con Vinitaly. Ma anche il primo imbottigliamento 2015 del Sauvignon Blanc di Diemersdal che arriva dal Sudafrica con l’importatore Afriwines (con le cantine De Grendel, Diemersfonteub, Idiom, Morgenster e Belbon Hilss). Il Consorzio Vini Alto Adige dedica una degustazione allo Schiava, il vitigno più diffuso con il Lagrein, in uno dei territori bianchisti per eccellenza. E c’è anche “L’Armenia culla della vite” con una verticale di Karasi (2010-2013) con l’enologo Alberto Antonini e il vigneron Zorik Gharibian ospiti di Cuzziol. Curiosità
L’incontro tra il vino e l’arte è nel segno di “Allegrini Grand Tour”, un viaggio emozionale nelle tenute e città storiche della griffe, con, tra gli altri, Marilisa Allegrini e Maurizio Cecconi, curatore di “Arte & Vino”, la più importante mostra dedicata al connubio tra le due eccellenze (a Verona, dall’11 aprile) in occasione dell’Expo, di cui la cantina è tra i wine sponsor. Anche lo sport con il “Giro d’Italia” fa tappa a Vinitaly, con la presentazione delle tappe in Veneto con il direttore del Giro Mauro Vegni e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia. La street art sembra davvero andare per la maggiore: c’è anche la performance live dello street artits Maupal nell’incontro della Cia-Confederazione italiana agricoltori su “Alla scoperta delle Tenute del Cerro. Dal mondo della letteratura enoica, c’è la presentazione del volume “Il Soave origine stile e valori” del Consorzio del Soave. Le nuove frontiere del vino da un’idea innovativa”. E poi c’è la radio, con Fede & Tinto di Decanter, la trasmissione cult sul wine & food di Radio2 Rai, in diretta dallo spazio del Ministero delle Politiche Agricole, e che saranno le “voci” della presentazione della rassegna del vino siciliano “Inycon Menfi”; ma anche con Radio24 che trasmette in diretta i programmi legati al wine & food, a partire da “Il Gastronauta”, al Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Tra le anteprime di festival enogastronomici, ci sono anche quella di “Aria di Friuli Venezia Giulia” con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele e la Regione, e il “Mercatino del Gusto di Maglie”, alla Regione Puglia, con, tra gli altri, il senatore Dario Stefàno, e Giacomo Mojoli, esperto di design thinking del food & wine.
La musica è protagonista alla Regione Sicilia, con il jazzista siciliano Francesco Cafiso e il progetto di nutraceutica (l’arte di curarsi con il gusto e la bellezza) per promuovere l’agroalimentare siciliano. Il vino incontra poi gli chef stellati, con Enzo De Prà del Ristorante Dolada ed il Prosecco Col Vetoraz. Ma c’è anche uno chef la cui cucina è fuori dagli schemi ed accessibile a tutti: Cristiano Tomei de L’Imbuto di Lucca, il ristorante del Lucca Center of Contemporary Art, in abbinamento al nuovo vino di Cecchi La Mora Merlot. Il circo? C’è anche quello, ma “fuorisalone”, nell’evento “Vinum et circenses” alle Tenute SalvaTerra. E, ancora eventi che vanno dall’open dinner a Borgo Rocca Sveva della Cantina di Soave alla degustazione dei vini del Sudafrica con il Console generale del Paese a Milano Saul Kgomotso Molobi all’Orangerie di Palazzo Victoria a Verona, dal compleanno n. 80 del Gruppo Santa Margherita al Palazzo della Gran Guardia sempre a Verona ai 90 anni di Pasqua alla Cantina San Felice, passando per la gala dinner a Villa della Torre di Allegrini a Fumane della Valpolicella con l’Italian Signature Wines Academy, la “Notte stellare con Farnese” con la cantina che ospita a Villa del Quar a Pedemonte i celebri chef Niko Romito, Nino di Costanzo, Pino Cuttaia e Pietro Zito.

Martedì 24 marzo
Convegni & incontri
A Vinitaly c’è anche Libera Terra, l’associazione contro le mafie di Don Ciotti, al centro di “Vino in libertà. Etica, legalità e storie di un successo possibile” con la Cia. Di biodiversità si parla con L’Informatore Agrario nel convegno con Veronafiere-Vinitaly “Dalla biodiversità del suolo alla qualità dei vini. Strategie e pratiche agronomiche per un futuro sostenibile”, di cui parleranno, tra gli altri, Giovanni Mantovani, dg Veronafiere, Giuseppe Cacopardi, dg Direzione generale dello sviluppo rurale del Ministero delle Poltiche Agricole, Leonardo Valenti, professore di Viticoltura all’Università di Milano, e Marco Tonni dello Studio Agronomico Sata, a partire da uno studio condotto su 17 aziende italiane. Di certificazioni si parla invece in “Le qualità del vino: come valorizzarle e certificarle” con il Ccpb e Certiquality.
Tra i mercati internazionali, Veronafiere-Vinitaly con l’Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia dibattono su “Come incrementare le vendite dei vini italiani in Australia”. Banfi Srl e Simple Ltd analizzano invece il “Mercato Russo: analisi della situazione”, mentre Vinitaly International il “Brasilian wine market brief”, e l’Università Iulm e Marco Polo Experience con Veronafiere-Vinitaly “Le strategie per il mercato in Usa. La produzione del valore, branding e il ruolo della comunicazione” ma anche “Integrazione e nuove strategie di produzione di valore nei mercati nazionali ed esteri” con l’Italian Signature Wines Academy. Dal vino al food, in tema di mercati, c’è anche l’incontro “Esportare olio e food a Taiwan. Porta della Cina. La tracciabilità, opportunità per le filiere olivicole italiane” dell’Agenzia Ice con Unaprol e Veronafiere.
Targato Veronafiere anche l’incontro “Vinitaly incontra il cinema: nuove metodologie per comunicare il made in Italy”, con il dg Veronafiere Giovanni Mantovani, Roberto Cicutto dell’Istituto Cinecittà, e Stefania Ippoliti di Film Commission Italia, con il sommelier-attore Charlie Arturaola, Silvana Ballotta, ceo Business Strategie e il produttore Marco Caprai.
Degustazioni
Se Vinitaly International questa volta si occupa di vini artigianali nella degustazione “The Good, the Bad and the Ugly of Artisanal Wine”, il Gambero Rosso, in collaborazione con Vinitaly, presenta “I nove protagonisti dell’anno”. Tra le curiosità, “Abrau durso, il ritorno dello “Champagne” dello Zar” con la rivista Euposia e Vinitaly. E poi c’è la degustazione dei vini con il tappo a vite in sughero Helix di Amorin Cork Italia alla Cantina Castellani (accompagnata dei finger food dell’inedita coppia “The Flying Ceff” dal giornalista Davide Di Corato e dall’ex direttore della Guida Michelin Fausto Arrighi). “Tra sacro e profano” vede invece protagonista il Vin Santo nella degustazione del Seminario Veronelli. A Vinitaly, Mg Logos e la Camera di Commercio di Avellino, sperimentano infine la degustazione “b2b” con “Winepression”: pochi minuti in cui i giornalisti incontrano le cantine, assaggiano un vino, e danno i loro suggerimenti. E la formula della degustazione breve è anche quella degli incontri tra le cantine ed i narratori del vino a “Taste Press & Blog” con il Movimento Turismo del Vino Puglia.
Curiosità
Cosa hanno in comune Gianni Brera e Luigi Veronelli? Sono due celebri lombardi legati al loro territorio, e il Consorzio Tutela Lugana li ricorda a partire dal volume “La Pacciada. Mangiarebere in Pianura Padana”, assieme al giornalista e scrittore Paolo Brera. Tra i compleanni, Livon festeggia 50 anni, ma l’invito a tavola con lo chef stellato, questa volta, è di Mionetto, con le creazioni di Lorenzo Cogo, 1 stella Michelin, del Ristorante El Coq di Marano Vicentino. L’incontro tra il vino e la moda, è l’abbinamento di “Il Soave ti fa bella: quando la passione diventa un mestiere. La parola alle blogger” (Magda Beverari e Elena Schiavon, con la make up artist Roberta Scagnolari) nell’accostare il vino a mise di abbigliamento. “Fuorisalone” si va da eventi come “Il Posto Giusto” con l’azienda Mondo del Vino a “Sotto una buona stella” con Guerrieri Rizzardi, tra piatti stellati ed una verticale di Amarone; alla serata anni ’60 dedicata ai 50 anni del Campofiorin di Masi Agricola nella nuova Tenuta Canova, passando per il tradizionale Cocktail del Comitato Grandi Cru d’Italia.

Mercoledì 25 marzo
Convegni & incontri
Anche a Vinitaly si parla di neuromarketing nel laboratorio “Il neuromarketing del vino e le strategie di marketing emotivo per produrre valore nel mondo del vino” con Università Iulm e Marco Polo Experience con Veronafiere-Vinitaly. Vinitaly International si occupa di “U. S. Market: distrupting the system”, mentre il Consorzio del Soave dedica un convegno finale all’importanza di “Comunicare la ricerca” scientifica nel mondo del vino, a partire dalla genetica della vite.
Degustazioni
L’Ais è protagonista della degustazione “Perle d’Italia - Viaggio spumeggiante tra le bollicine nostrane” di 100 cantine italiane, mentre il resto sono tutte dedicate ai vini dal mondo: da “Australia - Una terra di terroirs” e “Vini bianchi della Nuova Zelanda - Un’icona internazionale” nella Vininternational Hall, a “Lo specialista dei vini argentini in Italia presenta i Malbec provenienti dalle Regioni di Mendoza e ...”, con Diego Torres, Luis Schroeder, Matias Gerino e Tempus Alba.
Curiosità
Tra gli eventi più attesi di Vinitaly, c’è “#PopWine - I 50 migliori Best Price 2015” della Gazzetta dello Sport, con il direttore del quotidiano Andrea Monti e il celebre sommelier Luca Gardini. E Vinitaly si conclude infine, con un party: “Finitaly”, ovviamente promosso dalle Donne del Vino e Vinitaly al Palazzo della Gran Guardia a Verona.

Focus - Le curiosità varie: dal vino poliglotta (in 42 lingue) alla street art in bottiglia, dal vino con il logo della Polizia di Stato allo stand costruito con gli scarti degli altri stand. Ma anche i jeans trattati al malto, e chi compie ben 345 anni. La rivoluzione? Lo “smart tasting & shopping”: si assaggia un vino, e si acquista subito dopo con un click ...
Dal vino più antico del mondo a quello dell’Odissea, dal vino dei Celti ai Templari fino ai Borboni, sono solo alcune delle curiosità targate Coldiretti a Vinitaly, con un occhio all’Expo, dove è “su queste che punteranno i produttori italiani”, senza dimenticare il vino poliglotta in ben 42 lingue (dallo swahili al persiano, dal tigrino al russo, dal giapponese all’arabo). Tra i vini storici, si può riscoprire il Mamertino, il vino amato da Giulio Cesare, con la cantina siciliana Planeta che presto lo produrrà ufficialmente nella nuova Cantina di Capo Milazzo (ma le prime raccolte 2013 e 2014 si possono già assaggiare nominate Nero d’Avola - Nocera 2014). Dalla Sicilia c’è anche il ritorno della Riserva del Conte, il primo Nero d’Avola di successo, firmato Tasca d’Almerita, dallo stesso vigneto, l’alberello San Lucio, lavorato a mano da oltre 70 anni. Il Dante Marramiero è invece un Montepulciano d’Abruzzo commercializzato dopo 10 anni dalla raccolta dell’uva, da un vigneto di 55 anni, dalla cantina Marramiero. Tra i vini “impegnati”, c’è “F CK 15 for Otello”, lo spumante brut di Ceci avvolto dal packaging “Italia No Mafia Just Great Beauty” di Flavio Kampah, “re” della street art internazionale, contro la mafia, la parola italiana più conosciuta al mondo. Con Ceci arriva anche un oggetto cult: i jeans trattati al malto, firmato dal noto marchio denim Meltin’Pot, insieme alla “Birra Ceci 1938 Blue.J” (all’insegna dell’artigianalità, anche la birra è protagonista a Vinitaly, con tanti marchi anche storici come Terre De La Custodia). Infine, sempre della stessa griffe, la bottiglia con il telecomando, la “To You Tweet” con un collarino digitale che, grazie ad un telecomando, mostra in scorrimento messaggi luminosi personalizzati, ma anche la bottiglia che si illumina, l’“Otello Ibizeta” dedicato all’eclettica Ibiza.
Nel segno dell’eco-friendly si va dalla carbon foot print certificata del Morellino di Scansano ad una vera e propria idea rivoluzionaria come quella della cantina toscana Salcheto, che costruirà il suo stand con gli scarti fieristici degli altri espositori (ed ospiterà la cucina del recupero dello chef ed allevatore “eretico” Paolo Parisi). Lo stand wine & food? E’ quello del Consorzio del Prosecco Doc condiviso con il Consorzio del Prosciutto San Daniele. E tra chi punta su packaging d’effetto per rivestire i suoi vini, come Paladin, a chi punta sui piccoli viticoltori i cui nomi diventano quelli dei filari di un grande vigneto come Cantine Settesoli, Bisol si ispira a Hemingway con la Venetian Wine Experience: turismo esperienziale, fatto di grandi vini prodotti in territorio Patrimonio Unesco legati allo scrittore, da Venezia alle Dolomiti. Tra le curiosità c’è anche chi porta con sé, una vera e propria vasca in pietra usata per vinificare i “Vini della pietra” dall’azienda bio Chiusa Grande.
Il vino, poi è anche, cocktails, questa volta preparati dal barman Mirco Guizzardi con liquori e sciroppi Toschi Vignola, e Lambrusco, Prosecco e Rosè della Donelli Vini. E a Vinitaly il vino è protagonista anche al cinema: “Il gusto del tempo” è il film documentario del celebre regista italiano Andrea Segre, realizzato dalla Jolefilm, che racconta la storia di Masi Agricola e del suo Amarone, attraverso passione e valori che stanno dietro alla produzione di grandi vini (la “voce” narrante è quella di Giuseppe Battiston). Tra le curiosità in arrivo dal web c’è lo smart tasting & shopping, soluzione mobile commerce per acquistare un vino subito dopo averlo assaggiato, con la tecnologia PowaTag applicata al Prosecco Casanova. Tra le iniziative dedicate all’educazione c’è il progetto “In Vino Virtus” dall’Unione Italiana Vini e Polizia di Stato per sensibilizzare un consumo moderato di alcol, con le aziende Uiv che applicheranno alle bottiglie un’etichetta con il logo della Polizia di Stato.
E, come sempre succede, in occasione di Vinitaly, c’è anche chi compie gli anni: 345 sono quelli di Principe Pallavicini, cantina dei Castelli Romani che ha fatto la storia del vino italiano. Infine, Vinitaly non è solo l’occasione per conoscere nuovi vini, ma anche per riassaggiare vecchie annate di grandi vini come il Brunello di Montalcino (è possibile da Col d’Orcia), i cui collezionisti sono avvisati: a Vinitaly c’è anche l’esperto che offre valutazioni gratuite di bottiglie, un’idea di Aste Bolaffi (i vini più interessanti potranno essere battuti in asta a Milano con Slow Food Editore il 13 maggio).

Focus - C’è Vinitaly, e ci sono “ViniVeri - Vini secondo Natura”, i viticoltori naturali di “VinNatur” e “Summa”
Vinitaly, “non basta” ai vini naturali, e così, nei giorni della rassegna di riferimento del mondo del vino italiano, ci sono anche “ViniVeri - Vini secondo Natura”, il salone di degustazione di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali, organizzato dal Consorzio ViniVeri (a Cerea, fino al 22 marzo; www.viniveri.net), e i viticoltori naturali di “Villa Favorita - VinNatur” (a Vicenza, dal 21 al 23 marzo), il salone che VinNatura dedicato al mondo della produzione enoica che rifiuta la chimica (www.vinnatur.org). Senza dimenticare, “Summa”, l’appuntamento che riunisce, il 21 e 22 marzo nella tenuta storica di Alois Lageder, Casòn Hirschprunn, a Magrè (Bolzano), i vignaioli d’eccellenza che arrivano da ogni angolo del mondo, dall’Austria alla Francia, dalla Germania alla Nuova Zelanda, per presentare i propri vini, accogliendo ogni anno più di 2.000 ospiti da 35 Paesi diversi (www.summa-al.eu), con Demeter, il marchio internazionale che controlla e certifica il lavoro e i prodotti degli agricoltori che praticano la coltivazione biologico-dinamica.

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