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Gli americani in Barolo: il gruppo Usa, che ha visto sfumare l’affare Vigna Arione, tratta vigneti a Serralunga d’Alba, confinanti con Cascina Bruni di Giuseppe Veglio. Realtà storica che, invece, non vende, e guarda al futuro, con Riccardo Cotarella

Barolo & Affari: al centro delle compravendite in uno dei territori più preziosi d’Italia, con quotazioni di oltre 1 milione di euro ad ettaro per quei pochissimi che vengono messi sul mercato, non ci sono solo il cru Vigna Arione (nove ettari in tutto, di cui tre e mezzo coltivati a Nebbiolo da Barolo), comprato da “Mr Monfortino” Roberto Conterno (come riportato in anteprima da WineNews, notizia che ha fatto il giro del mondo), dalla cantina Gigi Rosso, o i vigneti che un altro big del Barolo, Paolo Scavino, sta per comprare nel cru storico Ravera, come ci ha confermato la stessa cantina di Castiglione Falletto (senza dimenticare Pio Cesare, che ha sede nel cuore di Alba, e che a fine 2014, ha comprato 8 ettari di vigna nel cru Mosconi, a Monforte d’Alba).
Il gruppo americano che aveva iniziato le trattative con la Gigi Rosso, che poi ha preferito vendere a Conterno, starebbe trattando un altro affare, in località Bruni, a Serralunga d’Alba: si parla di vigneti di proprietà di un ramo della famiglia Veglio, confinanti, ma che non fanno parte di Cascina Bruni, una delle realtà storiche del Barolo, che produce dal 1897, e che oggi è guidata da Giuseppe Veglio, insieme ai figli Fulvio e Cristiano.
Cantina che, peraltro, non pensa minimamente a vendere, come spiega a WineNews Cristiano Veglio, ma che anzi investe sul proprio futuro, e che da quest’anno godrà della collaborazione di Riccardo Cotarella, uno dei più celebrati enologi italiani a livello mondiale, che aggiunge una cantina storica del Barolo al suo già ricco curriculum.
Altre due storie, quella degli americani che vogliono comprare a tutti i costi, e dei Veglio di Cascina Bruni che non ipotizzano neanche di vendere che, a modo loro, sono l’ennesime testimonianze dell’appeal della Langhe, del territorio del Barolo e di questo grande vino italiano, tra i più amati nel mondo, dove finisce il 78% dei 12,5 milioni di bottiglie prodotte ogni anno del vino più importante del primo territorio vinicolo patrimonio Unesco.

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