02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

In Uk la Wine & Spirit Trade Association continua a chiedere un taglio del 2% delle tasse sul vino, e a ragione, perché il gettito fiscale che arriva dagli alcolici, in Europa, mediamente è di 1,7 miliardi di euro, contro i 12,5 della Gran Bretagna

Se c’è una categoria commerciale costantemente nel mirino di tasse e dazi, è quella degli alcolici e dei superalcolici, spesso chiamati a “ripianare” i conti pubblici, come in Gran Bretagna, dove da anni la Wine and Spirit Trade Association lamenta una pressione fiscale decisamente più alta della media europea, chiedendo un taglio del 2%. Per farsi un’idea, su una bottiglia di whiskey le tasse pesano per il 78%, addirittura per il 79% nel caso del gin, e per il 56% su una bottiglia di vino, per un gettito annuo di ben 12,5 miliardi di euro, un’enormità se si pensa che la media europea è di “appena” 1,7 miliardi di euro, divisi tra spirits (524 milioni di euro), vino (221 milioni di euro), vini spumanti (39 milioni di euro) e birra (363 milioni di euro).
Ma quanto contribuiscono ai bilanci dello Stato le tasse sugli alcolici? A fare un quadro dettagliato ci ha pensato “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), che ha messo in fila i 10 Paesi in cui la pressione fiscale è più alta. Dietro alla Gran Bretagna, ce ha nel vino e nella birra i “contributori” più importanti, entrambi a 3,9 miliardi di euro di gettito, c’è la Germania, a quota 3,2 miliardi di euro che, per la stragrande maggioranza, arrivano dalle tasse sui superalcolici (2,1 miliardi di euro), mentre sui vini fermi non gravano tasse (sugli sparkling sì, e pesano per 434 milioni di euro). Al terzo posto c’è la Francia, con 3,1 miliardi di euro di tasse pagate dal settore, divise essenzialmente tra spirits (2,2 miliardi di euro) e birra (670 milioni di euro), mentre dal vino arrivano solo 118 milioni di euro.
Al quarto posto c’è la Polonia, con 2,6 miliardi di euro di tasse, che pesano perlopiù su spirits (1,7 miliardi di euro) e birra (841 milioni di euro), seguita dalla Svezia, a quota 1,4 miliardi di euro, divisi in maniera equa tra spirits (451 milioni di euro), vino (532 milioni di euro) e birra (376 milioni di euro). In sesta posizione un altro stato scandinavo, la Finlandia, con 1,3 miliardi di euro, di cui 575 milioni dalla birra, 429 milioni dagli spirits e 313 milioni dal vino, seguito al settimo posto dalla Spagna, dove le tasse sugli alcolici valgono 1,1 miliardi di euro, tutti sulle spalle di spirits (773 milioni d euro) e birra (299 milioni di euro). Anche in Olanda le tasse sugli alcolici valgono circa 1,1 miliardi di euro, tra spirits (321 milioni di euro), vino (317 milioni di euro) e birra (406 milioni di euro). Chiudono la classifica, a poca distanza, l’Italia, dove le tasse sugli alcolici portano nelle casse del Tesoro 1 miliardo di euro l’anno, divisi tra superalcolici (518 milioni di euro) e birra (489 milioni di euro), e l’Irlanda, sempre a quota 1 miliardo di euro, pagati in maniera equa da spirits (290 milioni di euro), vino (294 milioni di euro) e birra (358 milioni di euro).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli