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Un 2014 tutto sommato positivo, quello del vino italiano negli Stati Uniti: export giù in volume dell’1,3% sul 2013 (2,44 milioni di ettolitri) ma in crescita in valore del 3% (per 1,32 miliardi di dollari): così l’Italian Wine & Food Institute

Italia
2014 positivo per il vino italiano nel mercato Usa

Un 2014 tutto sommato positivo, quello del vino italiano negli Stati Uniti: le esportazioni delle cantine del Belpaese nel mercato a stelle e strisce sono diminuite in volume dell’1,3% sul 2013 (2,44 milioni di ettolitri) ma sono cresciute in valore del 3% (per 1,32 miliardi di dollari), con l’Italia che resta leader in quantità e valori tra i vini stranieri negli States, con una quota di mercato del 27,9% nel primo caso, e del 33,8% nel secondo. Dato ancor più positivo, se si confronta con l’andamento complessivo delle importazioni americane, giù del 5,8% in quantità (8,7 milioni di ettolitri) e in crescita dell’1,7% in valore (3,92 miliardi di dollari). A dirlo le rilevazioni sui 12 mesi del 2014 dell’Italian Wine & Food Institute, guidato da Lucio Caputo.
Come accade ormai da anni, inoltre, in termini percentuali a crescere di più sono stati gli spumanti italiani, cresciuti del 13,3% in quantità (411.980 ettolitri) e del 12,1% in valore (241,3 milioni di euro), in confronto ad un mercato americano che ha visto crescere le importazioni complessive di bollicine dell’8,9% in volume e del 6,9% in valore, anche grazie alla crescita notevole di Francia e Spagna in questo segmento di mercato sempre più florido. E anche in questo caso, l’Italia la fa da padrona, visto che detiene il 49,6% del mercato in quantità, e il 28,2% in valore.
Sul fronte del prezzo medio, invece, la Francia rimane leader incontrastata e, probabilmente, inarrivabile almeno nel breve periodo, visto che spunta valori di 10,2 euro al litro sul vino imbottigliato, contro i 5,5 dollari dell’Italia, saldamente seconda ed in leggera crescita, davanti all’Argentina (4,5 dollari) e all’Australia (3,3 dollari). Dati importanti, che arrivano da un mercato che rappresenta praticamente un quarto dell’export del vino italiano, primo mercato straniero in assoluto, in termine di valore, per le nostre cantine. Che tiene sempre a distanza, i volume e valore, nell’ordine, Australia, Cile, Argentina e Francia. 
A confortare, oltre alla lettura dei dati definitivi del 2014, sono i segnali che arrivano dal presente americano, in prospettiva futura, da un euro notevolmente meno forte sul dollaro che potrebbe favorire ancora di più le importazioni di vini europei e italiani, alla ripresa ormai definitiva dell’economia americana, con i principali indici di borsa in crescita, come il Dow Jones che, proprio nelle ultime ore, ha segnato un nuovo record storico, sopra i livelli del 2000. Un mercato, insomma, che ha ancora grandi potenzialità di crescita, visto che il consumo è poco sopra i 10 litri procapite all’anno, e che resta in assoluto il partner più importante ed affidabile delle cantine italiane.
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