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Non c’è ancora niente di ufficiale, ma l’avventura di Brunello Cucinelli dalla moda al mondo del vino inizia a prendere forma dai rumors che parlano di 6 ettari vitati tra varietà autoctone ed internazionali, ed una cantina che guarda alla tradizione

Italia
Brunello Cucinelli

Non c’è ancora niente di ufficiale, ma dai social qualcosa trapela e, a più di due anni dall’annuncio dello sbarco del “re del cachemire”, Brunello Cucinelli, nel mondo del vino, i primi rumors iniziano a delineare la futura fisionomia dell’azienda. Sorgerà a Solomeo, in Umbria, a poca distanza dalla villa di famiglia, come integrazione ai 70 ettari del “Parco Agrario”, cuore pulsante, insieme al “Parco dell’Industria” ed al “Parco dell’Oratorio Laico”, del “Progetto per la Bellezza”, presentato a novembre 2014, con cui l’ambasciatore del made in Italy porta orti, uliveti e frutteti ai piedi del borgo di cui è originario e che ha contribuito a rilanciare.
La vera sfida, e la vera novità, è però quella con il vino: di certo ci sono gli ettari vitati, 6, dove troveranno spazio, in maniera paritaria, sia varietà autoctone che internazionali, presumibilmente per lo più a bacca nera.
Tempi incerti per l’inaugurazione della cantina, che, comunque, dovrebbe vedere la luce entro il 2016: una struttura lontana dai progetti avveniristici in voga negli ultimi anni, e che vuole tenere ben saldo il rapporto tra terra e tradizione, seguendo un ordine architettonico dettato più dalla storia che dalle motivazioni economiche, perché l’ultima scommessa di Brunello Cucinelli non ha solo ambizioni economiche.

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