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Venezia riscopre la sua antica vocazione per il vino e, dopo l’esperienza di Bisol sull’isola di Mazzorbo, sull’Isola di Sant’Erasmo, arriva Henri Darnat, vigneron di Meursault (Borgogna), che punta forte sulla Laguna

La storia di Venezia è da sempre intrecciata a quella del vino e della vite, come raccontano le trace lasciate sulla toponomastica della città, dall’Isola delle Vignole a Via della Vigna, eppure, oggi la laguna veneziana non è poi così famosa per la sua storia enoica. Un passato che, però, sta rinascendo, grazie alla passione ed agli investimenti di un pugno di produttori, come racconta il sito “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com), ultimo Henri Darnat, vigneron di Meursault, in Borgogna, dove nel suo Domaine Henri Darnat produce Chardonnay e Pinot Nero: insieme ad un socio, di cui non si conosce il nome, ha acquistato un pezzo di terra sull’Isola di Sant’Erasmo, dove pianterà 3 ettari di Chardonnay, Sauvignon Blanc e Semillon.
Come vicino di casa nella laguna veneziana, Darnat avrà un suo celebre connazionale, Michel Thoulouze, per decenni creatore e produzione di alcuni tra i più celebri programmi della televisione francese, che proprio sull’isola di Sant’Erasmo produce già da qualche anno l’“Orto”, un blend di vitigni italiani autoctoni dominato dalla Malvasia Istriana, in equilibrio con Vermentino e Fiano.
Ma se Venezia riscopre la sua antica vocazione è anche merito di chi la città la conosce bene: Gianluca Bisol, a capo della griffe del Prosecco, ha puntato sull’isola di Mazzorbo ben 15 anni fa, facendo tornare alla luce, con tenacia e passione, la splendida Venissa ed i suoi filari di Dorona, la varietà più coltivata in laguna all’epoca dei Dogi.

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