Nel mondo della critica enogastronomica finisce un’epoca: Robert Parker non giudicherà l’annata 2014 di Bordeaux en primeur, passando lo scettro, dopo 37 anni di onorata carriera, ad uno dei giovani emergenti del suo team, Neal Martin

Nel mondo della critica gastronomica finisce un’epoca. Non tanto da un punto di vista formale quanto simbolico: Robert Parker, il palato più autorevole del mondo del vino, capace di rivoluzionare l’approccio all’assaggio con i suoi punteggi, rigorosamente in centesimi, non giudicherà l’annata 2014 di Bordeaux en primeur, passando lo scettro, dopo 37 anni di onorata carriera, ad uno dei giovani emergenti del suo team, Neal Martin. Non è un addio a Bordeaux, né tantomeno un’abdicazione, ma il segnale, forte, che forse sta arrivando il moneto di fare un passo indietro, e lasciare spazio alle nuove generazioni. Per ufficializzare quella che, nel mondo del vino, è comunque una notizia, Parker ha addirittura indetto una conferenza stampa, a Londra, in cui ha spiegato che “si tratta di una scelta del tutto naturale, che avevo già preannunciato in un’intervista rilasciata nel 2012 al Liv-Ex”.

Come detto, però, Parker non abbandona certo il suo primo amore, Bordeaux, dove ha seguito e giudicato da vicino ogni singola annata sin dal lontano 1978, ma si concentrerà sulle vecchie annate, dagli assaggi della 2012, appena entrata in commercio, “ad una retrospettiva dell’ottima annata 2005, a dieci anni dalla vendemmia”, come spiega lo stesso Parker dal suo “eRobertParker” (www.erobertparker.com). Ennesima sferzata ad una carriera che non smette di rinnovarsi, dalla cessione del “The Wine Advocate” ad un businessman di Singapore, nel 2012, al passo indietro a Bordeaux, dove Neal Martin, nella squadra di “The Wine Advocate” dal 2006, dovrà faticare non poco per costruirsi una credibilità paragonabile a quella di un guru come Parker, anche se le premesse ci sono tutte: come lui, predilige la Rive Gauche, e per forza di cose, è cresciuto a pane, vino e ... giudizi in centesimi.