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Un’annata 2011 “eccezionale” sul fronte della qualità, e un valore che sale nei mercati internazionali, dove finisce l’80% della produzione: ottimismo in Valpolicella grazie all’Amarone, vino-brand che fa da traino a tutto il territorio

Italia
Uve in appassimento per la produzione Amarone

Dopo le difficoltà e qualche polemica sulla vendemmia 2014, con produttori importanti che hanno deciso di non produrre Amarone Classico per le difficili condizioni climatiche, a regalare un po’ di serenità e ottimismo alla Valpolicella è l’annata 2011 presentata oggi ad “Anteprima Amarone”, a Verona, promossa dal Consorzio di Tutela dei Vini Valpolicella (www.consorziovalpolicella.it). Tra perfetto andamento climatico e perizia dei produttori e degli enologi, infatti, per Diego Tomasi, del Centro di Ricerca per la Viticoltura (Cravit) di Conegliano Veneto, “per ora l’Amarone 2011 è un grande vino, ma tra un anno sarà un Amarone eccezionale, da annata storica, indimenticabile. Sono certo che si registrerà una impennata nelle esportazioni. Nel bicchiere di Amarone 2011 si concentra forza, armonia ed eleganza della natura, un figlio maturo della Valpolicella perché esprime al meglio e al massimo il suo legame naturale e diretto con essa, esaltato in quest’annata dall’andamento meteo, favorevole sia nella vendemmia, con piogge ben distribuite e temperature nella media, che nel periodo dell’appassimento”.
Ma a far sorridere i produttori della Valpolicella sono soprattutto i dati economici e di scenario. Perché cresce il prezzo medio dell’Amarone nella gdo sui mercati internazionali, dove finisce l’80% del prodotto: nei primi 6 mesi del 2014, secondo uno studio realizzato sugli scaffali di mezzo mondo dal Dipartimento di Economia aziendale dell’Università di Verona e presentato oggi ad “Anteprima Amarone” dalla professoressa Bettina Campedelli, il prezzo medio del re dei Rossi della Valpolicella è infatti salito del 7% sul 2013, con incrementi significativi sia nei mercati chiave che in quelli emergenti. Nei principali Paesi dell’area Euro (Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria, Irlanda, Belgio, Lussemburgo) la performance in valore nella gdo è stata del +5,9%, mentre nel secondo mercato Ue di destinazione, la Danimarca, la quotazione è salita in doppia cifra (+11,4%) e addirittura del 28,5% in Russia.
“C’è sempre più voglia di Amarone all’estero, dove già commercializziamo l’80% del nostro prodotto - ha detto Olga Bussinello, direttore del Consorzio Tutela Vini Valpolicella - la crescita del prezzo nella Gdo è la dimostrazione che il brand del nostro vino di punta è ai massimi livelli. E lo dimostra anche con il confronto con gli altri grandi vini premium italiani: qui l’Amarone vince con il 15% di valore medio in più”. Come del resto, in misura minore, succede in Usa, dove il valore dell’Amarone è del +9% sulla media dei vini premium italiani. E Svizzera a parte - in controtendenza con un -7% - si registrano incrementi significativi in tutti i Paesi monitorati dall’Università di Verona. In Germania - primo buyer al mondo di Amarone - il valore è salito del 2,1% mentre negli Usa, altro grande mercato di sbocco, il rialzo (5,3%) è in linea con quello europeo. Guardando a dove finisce l’Amarone, poi, secondo un’indagine Inea, buona parte dei volumi è destinato in Europa (66%): di questi, il 75% si concentra tra Germania (28%), Danimarca (19%), Svizzera (17%), Svezia (11%), e Regno Unito (10%), seguito da un tris di Nordeuropei (Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia). Nel resto del mondo (34%), la parte del leone la fanno Canada e Usa, rispettivamente con il 43% e 42% della domanda, con la Cina lontana (5%) e gli emergenti Giappone, Brasile (2%), Messico, Honk Kong, Brasile, Taiwan, Australia, Vietnam e Singapore, Tailandia e Indonesia a distribuirsi le “nano-quote” di uno dei vini rossi italiano con maggior valore nel mondo, con 350.000 di euro all’anno di valore della produzione.
Forza di un prodotto che è anche “un brand che non solo comprende e identifica il territorio della Valpolicella ma lo supera”, ha sottolineato il presidente del Consorzio, Christian Marchesini. “Se fate una ricerca su Google, digitando ad uno ad uno i nomi dei 7 comuni del territorio - spiega - troverete che complessivamente questi totalizzano 3 milioni di risultati. Con la parola chiave Amarone si arriva, invece, a oltre 5,7 milioni. Un altro esempio per nulla empirico ma indicativo è che se cercate Valpolicella-Amarone troverete 5,8 milioni di risultati; ma i risultati scendono a 3,8 milioni se la parola chiave è solo Valpolicella senza Amarone. L’Amarone è il volano dell’economia di questo territorio, di questa Regione, e del sistema vino italiano. L’Amarone è la punta di eccellenza intorno alla quale bisognerebbe fare sistema per crescere in qualità, referenzialità e riconoscibilità. Il condizionale è d’obbligo perché, in generale, è sempre molto difficile condividere un pensiero, una strategia e un’azione. Basti pensare ai 2462 viticoltori presenti in Valpolicella e alle 272 aziende che imbottigliano i nostri vini (in aumento del 30% rispetto al 2005). Interessante è notare poi come la maggiore redditività che ha caratterizzato la Valpolicella in questi ultimi anni - aggiunte Marchesini - ha permesso anche ad aziende medio-piccole (20.000 bottiglie annue) di proporsi all’estero, con maggiore forza e costanza, esportando sempre più prodotti in tutto il mondo”.


Focus - L’Amarone 2011 secondo Diego Tomasi del Cravit (Centro di Ricerca per la Viticoltura) di Conegliano Veneto

L’Amarone 2011 è l’espressione della grande viticoltura italiana, la viticoltura che ci sta rappresentando nel mondo e che sta difendendo le produzioni italiane che non trovano eguali altrove, tant’è che esportiamo i vini, ma non i vitigni e mai, mai i terroir. L’Amarone è un esempio di comunità che ha costruito un sapere che tramanda nelle generazione arricchendolo sempre con l’innovazione. Tutto ciò nasce da territori unici e da una tradizione costruita sull’impegno e sulla pazienza dei viticoltori, come paziente deve essere il consumatore che deve attendere perlomeno tre/cinque anni per degustare un grande Amarone.
Infatti per ora l’Amarone 2011 è un grande vino, ma tra un anno sarà un Amarone eccezionale da annata storica, indimenticabile.
Certamente il decorso meteorologico ha avuto un ruolo determinante perché sono state rispettate le esigenze della vite che è pianta frugale che non ama gli eccessi. All’elemento naturale si somma però la capacità dei viticoltori di applicare i segreti della tradizione arricchita di innovazione frutto di un continuo aggiornamento tecnico. Quindi sempre gli stessi vitigni, ma gestione del vigneto molto attenta nel rispetto soprattutto delle unicità del terroir (suoli, equilibri biotici, bassa pressione di input esterni, equilibrio vegetativo portato a sfruttare lo sviluppo e non il vigore, uve sane dalla lunga maturazione). Non dimentichiamo poi la tecnica di messa a riposo delle uve e l’esperienza sempre maggiore degli enologici.
Nel bicchiere di Amarone 2011 si concentra forza, armonia ed eleganza della natura, un figlio maturo della Valpolicella perché esprime al meglio e al massimo il suo legame naturale e diretto con essa, esaltato in quest’annata dall’andamento meteo.

Focus - La scheda della Valpolicella
Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella
Attivo da oltre 80 anni, il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella riunisce 272 aziende di imbottigliatori e trasformatori della rinomata Dop del veronese, per una filiera che conta 7 cantine cooperative, 2469 aziende agricole produttrici di uva (1495 delle quali producono uva per Amarone). Attraverso un contatto quotidiano con le aziende e una radicata conoscenza del territorio, si è affermato come l’interlocutore di riferimento per chiunque voglia scoprire la Valpolicella e i suoi vini. Oltre a garantire il servizio di salvaguardia e tutela della denominazione, il Consorzio si occupa della valorizzazione e promozione sul mercato nazionale ed estero dei vini Valpolicella: Amarone della Valpolicella Docg, Recioto della Valpolicella Docg, Ripasso della Valpolicella Doc e Valpolicella Doc.
La Valpolicella in cifre
La Valpolicella è la prima Dop di vino rosso in Veneto e tra le più importanti in Italia. A livello regionale è seconda solo al Prosecco, con una produzione lorda vendibile ad ettaro tra le più alte in Italia, che si è attestata tra 18.000-20.000 euro ad ettaro nella vendemmia 2013.
Cresce il vigneto e con esso il potenziale produttivo. Negli ultimi 20 anni è raddoppiato il terreno vitato Valpolicella, che ha superato i 7.435 ettari di estensione nel 2014 (25% del veronese e il 10% del veneto). Nello stesso periodo, la produzione di Amarone e Recioto ha registrato un incremento dai 40 agli oltre 300.000 quintali. Sono quasi 60 milioni le bottiglie delle denominazioni (Valpolicella, Amarone, Recioto e Ripasso) prodotte nel 2013, per un valore complessivo che si aggira sui 550 milioni di euro annui (primato nazionale per una Dop), di cui 325 milioni solo per l’Amarone. Altissima inoltre la percentuale di prodotto imbottigliato/certificato (96,75%, dati Ismea). Nella vendemmia 2013 sono stati prodotti 842.000 quintali di uve, di cui 303.000 messi a riposo per Amarone e Recioto.
Export
L’80% della produzione della Dop è destinato all’estero: per i 2/3 in Europa, e 1/3 nel resto del mondo. In Europa è la Germania il principale mercato di destinazione per l’Amarone (28% della quota export europea), seguita da Danimarca (19%), Svizzera (17%), Svezia e Regno Unito. Il Canada supera di poco gli Usa (43% contro 42%) nelle quote destinate al resto del mondo, seguite a distanza da Cina (5%), Giappone e Brasile (2%). (Fonte: indagine 2014 Inea sul commercio estero in Valpolicella).
Il vigneto
Secondo lo studio 2014 di Assoenologi, i 7.435 ettari vitati della Valpolicella valgono complessivamente circa 4mld di euro, una cifra che non ha eguali tra le altre denominazioni italiane di vino rosso. Il valore, cresciuto di 200.000 di euro negli ultimi 5 anni, è il risultato della media attribuita da Assoenologi per ogni ettaro di Valpolicella - 530/550.000 euro - che supera altri grandi rossi made in Italy, come quelli di Montalcino, Chianti, Barbaresco e Barolo (ad esclusione della sotto zona di Cannubi).
Territorio
Nota come “terra dei molti frutti” e “splendida contea”, la Valpolicella si estende da Sant’Ambrogio di Valpolicella alla Val Tramigna, in tre sottozone caratterizzate da una straordinaria biodiversità ampelografica. Tra le uve rosse spiccano Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara, ma anche Cruina, Forselina, Negrara e Oseleta, per una produzione capace di incontrare i più svariati gusti. In un’ottica di valorizzazione del territorio e in collaborazione con Veneto Agricoltura e la Regione Veneto, il Consorzio ha promosso un progetto di Zonazione viticola della Valpolicella, uno studio della Doc della durata di 3 anni, volto a determinare l’attitudine di zone omogenee alla coltivazione di determinati vitigni, sulla base delle potenzialità produttive.
Questa rilevazione sulla vocazionalità del territorio ha portato alla redazione di un Manuale d’uso del Territorio con i risultati dell’indagine, le schede tecniche e le carte tematiche a servizio dei viticoltori. Da anni inoltre il Consorzio è impegnato in un progetto di formazione e assistenza tecnica agli associati per la riduzione dell’uso di fitofarmaci e la promozione di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale. In tre anni gli ettari a lotta integrata sono passati da 200 a oltre 2000 su 7500 complessivi.
Enogastronomia e turismo
Paesaggio, natura e sapori. Questi i punti di forza di un territorio che fa dei suoi prodotti la sua migliore bandiera. Per queste ragioni il Consorzio promuove 4 itinerari ciclabili per scoprire una Valpolicella che ha molto da raccontare dal punto di vista paesaggistico, architettonico, artistico e, soprattutto, enogastronomico. Si punta quindi sul turismo enogastronomico, un settore che rappresenta il 33% dell’intera spesa turistica del nostro Paese. Attraverso anche una App dedicata (Valpolicella Wines), il Consorzio seleziona e suggerisce soluzioni per scoprire e degustare i prodotti di questa terra accompagnati da un buon calice di vino.
Promozione & internazionalizzazione
Il Consorzio organizza un intenso programma di eventi e laboratori per far conoscere le denominazioni in Italia e nel mondo. Nel corso del 2014 sono state realizzate 3 degustazioni fuori provincia (Macerata, Mantova e Milano), mentre si è scelto un taglio educational in occasione dei Salotti del Gusto (Mogliano Veneto, 29-30 novembre 2014) e di Wine2Wine (Verona Fiere, 02 dicembre 2014). Numerose le iniziative realizzate sul territorio, con visite guidate e abbinamenti enogastronomici, per giornalisti e appassionati, ma anche buyer statunitensi, canadesi e cinesi, per una Valpolicella sempre più attenta ai mercati internazionali. Lo scorso anno il Consorzio ha organizzato eventi e missioni in Germania, Canada e Polonia, e ha ospitato un winetour dedicato ai blogger nazionali e internazionali del settore, in occasione del quale è stata presentata l’App-Valpolicella Wines.

Focus - I migliori assaggi 2011 di Winenews ad “Anteprima Amarone”
I migliori assaggi di Winenews della vendemmia 2011 dell’Amarone della Valpolicella? Su tutti spiccano 9 (sui 64 degustati), che sono: Stefano Accordini Amarone della Valpolicella Classico Acinatico, Bertani Amarone della Valpolicella Valpantena Villa Arvedi, Giuseppe Campagnola Amarone della Valpolicella Classico Vigneti Vallata di Marano, Massimago Amarone della Valpolicella, Rocco Grassi Amarone della Valpolicella, Santa Sofia Amarone della Valpolicella Classico Antichello, Scriani Amarone della Valpolicella Classico, Secondo Marco Amarone della Valpolicella Classico e Valentina Cubi Amarone della Valpolicella Classico Morar.

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