02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La “Domus Vinii” per la storia, la “Sala dei Colori e dei Vetri” e il “Tunnel dei profumi del Vino e delle Cantine” per esperienze sensoriali, il “Mare di Vino” tra cinema e opera, la “Biblioteca del vino” e altro: ecco il “Padiglione Vino” ad Expo

La “Domus Vinii” dedicata alla storia del vino, la “Sala dei Colori e dei Vetri” e il “Tunnel dei profumi del vino e delle Cantine” per esperienze sensoria, il “Mare di Vino” con il nettare di Bacco tra cinema e opera, l’“Enoteca del futuro” e la “Biblioteca del vino”, e infine, la “Terrazza Lounge” Dopo alcuni dei contenuti e dei momenti più importanti che animeranno il “Padiglione Vino” ad Expo 2015 anticipati a WineNews dal presidente del Comitato Scientifico Riccardo Cotarella, arrivano news ufficiali, pubblicate sul sito ufficiale www.vino2015.it, sulla struttura di “Vino - A taste of Italy”, realizzato a cura di VeronaFiere, che con Vinitaly ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole l’incarico, e di cui sono stati già assegnati l’80% degli spazi. Un investimento da 5 milioni di euro (3 in quota Ministero e 2 a carico della Fiera), per realizzare “un blend di storia italiana fatto di arte, vino, cultura. Un viaggio che sottolinea l’osmosi tra questi mondi i quali hanno trasmesso l’uno all’altro il patrimonio genetico di una identità e biodiversità uniche, irripetibili e fortemente identitarie dell’Italia, antica terra di Enotria, paese del vino. Un racconto - si legge in un comunicato - che coinvolge i cinque sensi e utilizza tecniche antiche, come l’affresco, e modalità nuove, quali le app per smartphone e tablet, per proporre la propria trama e affascinare un pubblico eterogeneo e internazionale, riservando particolare attenzione alle famiglie e ai bambini per i quali è stato e pensato un percorso specifico. Il Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana all’Expo 2015, “Vino - A Taste of Italy”, realizzato rispettando i principi della sostenibilità, è entrato nella fase finale che prevede, dopo la consegna del manufatto da parte di Padiglione Italia prevista per il 31 gennaio, la realizzazione di tutti gli allestimenti e delle scenografie di quello che è stato pensato come un viaggio di grande impatto emozionale per quei 2 milioni di visitatori stimati (sui 20 complessivi dell’Expo) che entreranno nel Padiglione del Vino, posto all’incrocio tra il Cardo e il Decumano, molti dei quali conoscono poco o per nulla il vino come prodotto della vita e del lavoro dell’uomo.
“È un’opportunità per le nostre aziende vitivinicole e per l’intero Paese; un investimento importante per Veronafiere, sia in termini economici, sia di risorse professionali e allestimenti. Un lavoro che, unitamente al Comitato Scientifico nominato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ci ha consentito di mettere in campo e valorizzare anche la nostra esperienza a beneficio del settore e dei territori”, dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere.
“Con l’impegnativo lavoro di condivisione svolto in questi mesi, siamo convinti che riusciremo a dare massima rappresentazione all’eccellenza vitivinicola italiana, con una presenza trasversale della produzione nazionale, raccontandone storia e tradizione culturale. È un’occasione unica, trattandosi anche della prima volta nella storia dell’Esposizione Universale in cui vi sarà un intero padiglione dedicato al vino”, sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, componente del Comitato Scientifico formato da Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, con funzione di presidente, Raffaele Borriello, vice capo di Gabinetto del Ministero delegato all’Expo 2015, con funzioni di coordinatore, Piero Antinori, presidente Istituto Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi, Diana Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, Carlo Guerrieri Gonzaga, presidente Comitato Grandi Cru, Ruenza Santandrea, presidente Gruppo Cevico, Lamberto Vallarino Gancia, già presidente e ora delegato di Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini.
Ed è proprio l’archittetto Italo Rota, firma del padiglione, a dare la prima, approfondita lettura del viaggio, del “Grand Tour” nell’Italia del vino, dei 544 vitigni (fonte: Ian D’Agata, Native Wine Grapes of Italy. University of California Press, Berkley, 2014), territori, città, luoghi e aziende che hanno rappresentato, sono e saranno la storia.
“La biodiversità fatta anche di cultura, paesaggi e territori, trova spazio al piano terra nella Domus Vinii, cuore del Padiglione che racconta la tradizione del vino con una narrazione sospesa tra l’antico di mosaici e affreschi e il moderno delle installazioni di design e delle proiezioni video, senza dimenticare una collezione museale di bicchieri e coppe che copre 2500 anni - spiega Rota -. In tutto questo, il visitatore è circondato dagli aromi delle uve, dagli effluvi della cantina, così come dai suoni da sempre legati al vino come quello del mosto nei tini o il tintinnio dei calici. Prima di salire al primo piano c’è il tempo anche per un beneaugurante “cincin” virtuale che campeggia sulle pareti in tutte le lingue del mondo insieme alle rappresentazioni dei brindisi più famosi della storia del cinema e dell’arte.
Salendo le scale si entra quindi nella Biblioteca del Vino, il “sancta sanctorum” del Padiglione dove poter approfondire la conoscenza della ricchissima produzione enologica italiana. Grazie e enodispenser e con la guida di sommelier, durante i sei mesi di Expo 2015 si possono degustare in ogni momento 1.400 vini rappresentativi di tutte le regioni italiane.
La visita alla Biblioteca - continua l’architetto - così come le degustazioni si possono prenotare anche online, sul sito web, o tramite l’app per smartphone, così come sarà possibile, solo attraverso questi strumenti tecnologici, acquistare i vini in degustazione che verranno spediti direttamente all’indirizzo indicato al momento dell’ordine.
Arricchiscono il viaggio al primo piano, i momenti formativi, i convegni, i tasting a tema e le tavole rotonde organizzate nell’Agorà dedicata. Una terrazza coperta, rivestita di viti rampicanti, completa infine il Padiglione con un’esclusiva vip lounge per incontri istituzionali. La visita si conclude uscendo da una scala esterna, coperta da una pergolato di viti e assi di legno di botti di invecchiamento ancora odorose di vino, che porta direttamente nell’Hortus esterno”.

Focus - Gli spazi del Padiglione “Vino - A Taste of Italy”
Il vino italiano tra passato, presente e futuro. È questo il filo rosso che accompagna il visitatore nel percorso all’interno del Padiglione del Vino all’Expo 2015 di Milano. Un vero e proprio viaggio che coinvolge i cinque sensi per conoscere la storia della viticoltura e dell’enologia attraverso emozioni, colori, profumi, sapori, suoni, luci ed esperienze tattili.
Un mito che ha radici profonde, in quell’Enotria, o “paese del vino” che è il nome con cui i oltre 2.000 anni fa era conosciuta la nostra penisola, ricca di un patrimonio unico al mondo di 544 vitigni, un terzo di quelli esistenti. Tale biodiversità, fatta anche di cultura e territori, trova spazio al piano terra nella “Domus vinii”, cuore del Padiglione che racconta la tradizione del vino con una narrazione multimediale e polisensoriale sospesa tra l’antico di mosaici e affreschi e il moderno delle installazioni di design e delle proiezioni video di paesaggi italiani, senza dimenticare una collezione museale di bicchieri e coppe che copre 2.500 anni.
In tutto questo, il visitatore è circondato dagli aromi delle uve, dagli effluvi della cantina, così come dai suoni da sempre legati al vino come quello del mosto che borbotta nei tini o il tintinnio dei calici, fino a spezzoni di pezzi musicali in cui il vino ha un ruolo importante.
Al piano terra è previsto, inoltre, un percorso didattico parallelo e personalizzato studiato per i bambini con piccole teche espositive lungo tutto l’itinerario, posizionate ad altezza idonea, che contengono reperti ed oggetti della storia del vino, alternati a giochi multisensoriali. Prima di salire al primo piano c’è il tempo anche per un beneaugurante “cin cin” virtuale che campeggia sulle pareti in tutte le lingue del mondo insieme alle rappresentazioni dei brindisi più famosi della storia del cinema e dell’arte.
Arricchiscono il viaggio al primo piano, i momenti formativi, i convegni, i tasting a tema e le tavole rotonde organizzate nell’Agorà dedicata. Una terrazza coperta, rivestita di viti rampicanti, completa infine il Padiglione con un’esclusiva vip lounge per incontri istituzionali. La visita si conclude uscendo da una scala esterna, coperta da una pergolato di viti e assi di legno di botti di invecchiamento ancora odorose di vino, che porta direttamente nell’Hortus esterno. Tutto per rendere omaggio al vino quale uno protagonista indiscusso della dieta mediterranea, caposaldo di un’alimentazione sana e sostenibile, al centro di questa edizione dell’Expo.
La Domus Vinii
Una volta entrato il visitatore si trova immerso in un ambiente suggestivo che rimanda alle architetture romane della Domus Aurea: marmi, mosaici, capitelli, sculture classiche e una grande volta affrescata in cui dominano un planisfero con al centro l’Enotria e l’Albero della Vite, i cui rami portano il nome di tutti i vitigni italiani. Una scenografia di impatto per raccontare la grande storia del vino, dalla vendemmia alla pigiatura, rappresentate metaforicamente da enormi statue di una mano ed un piede e visivamente da filmati proiettati in due salette laterali, mentre nella parete centrale i paesaggi e territori italiani in cui i vitigni appaiono più spettacolari e suggestivi, dal nord al sud della penisola, dalle nevi ed i panorami alpini ai terrazzamenti delle isole mediterranee.
Sala dei colori e dei vetri
Dalla sala della Domus vera e propria si passa alla seconda sezione dedicata ai colori del vino italiano. Su una superficie di marmo italiano poggiano 16 anfore di cristallo che contengono tutte le gradazioni che vanno dal bianco carta al rosso violaceo. In una nicchia sulla destra sono esposti reperti archeologici dei recipienti utilizzati nella storia per bere il vino: dai reperti di età romana, passando per esemplari rinascimentali e settecenteschi.
Tunnel dei profumi del vino e delle cantine
Dalla sala delle anfore si snoda un tunnel dedicato agli aromi. La galleria ha il soffitto e la parete di destra completamente decorati con affreschi che riproducono le più famose cantine moderne e antiche. A sinistra si trova una parete che pare ricoperta da mosto mentre a destra troviamo dei “nasi” tra cui anche alcuni di altezza e dimensioni adatte ai bambini: entrambi gli allestimenti sprigionano un bouquet di 15 profumi tipici del vino.
Mare di vino, il brindisi finale
La galleria dei profumi conduce in un impluvium romano, dominato da una vasca in marmo che, con effetti studiati, risulterà come fosse riempita di vino e sulla cui superficie si specchiano le immagini di un video proiettato sul soffitto e su tre pareti. Tra i filmati, i brindisi famosi della storia del cinema e dell’opera, come il Gattopardo di Visconti, la Cavalleria Rusticana e la Traviata. Dal lucernario, una cascata virtuale di vino sembra scosciare dall’alto e scendere sulle quattro pareti.
L’Enoteca del futuro
Oltrepassata la cascata di vino l’atmosfera cambia, portando il visitatore in un mondo del futuro, tra tecnologia e citazioni di Kubrick. L’allestimento dell’ultima sala del piano terra è caratterizzato da pavimento retroilluminato ed una cascata di bicchieri sul soffitto, il cui tintinnio produce il suono dei “cin cin”, che troviamo, sulle pareti, in tutte le lingue del mondo. Dalle pareti ologrammi di 12 “grandi personalità” che hanno fatto la storia del vino italiano, ci accompagnano alla scoperta del proseguo della visita al piano superiore Interagendo con l’app per smartphone dedicata, qui ognuno può conoscere il proprio wine profile, scoprendo a che vino si “assomiglia” di più. L’app mobile suggerisce inoltre percorsi degustativi mirati per la Biblioteca del Vino e fornisce la possibilità di acquistare online le etichette preferite o sperimentarne di nuove grazie alla piattaforma e-commerce di Vinitaly Wine Club. Con l’Enoteca del futuro termina il percorso base del visitatore che, può scegliere di continuare e approfondire la propria esperienza nel Padiglione con le degustazioni al primo piano, oltrepassando la “gold door”.
Primo piano: la Biblioteca del Vino
Una suggestiva scalinata porta al piano superiore, nella Biblioteca del Vino, dove sono protagonisti i il gusto e il tatto. L’ambiente lussuoso riproduce le atmosfere di una vera sala di lettura con tavoli di degustazione e scaffali dei vini. Attraverso una serie di moderni enodispencer e con la guida di sommelier professionisti, qui si possono assaggiare 1.400 vini e distillati di tutte le regioni d’Italia. Questo livello interpreta e dà voce ad un’unica e forte metafora: la produzione vitivinicola italiana è la Biblioteca del Vino, dove ciascun prodotto rappresenta un titolo, con una specifica storia da raccontare, un preciso autore e un futuro cui guardare insieme.
Terrazza Lounge
Sopra la Biblioteca del Vino, si trova la Terrazza Lounge, parte integrante della Biblioteca stessa, dove si trovano sia la sala riservata a tasting, tavole rotonde su vitigni, terroir, ecosostenibilità, biodiversità, cultura del vino e alimentazione sana, in programma durante tutti i sei mesi di Expo, sia l’area relax.
Sostenibilità del progetto
Sono state attentamente studiate le opzioni di sostenibilità disponibili all’interno del progetto nel suo complesso, in termini di futuro riutilizzo dei materiali, sistemi impiegati e riciclabilità dei materiali, al fine di raggiungere un elevato standard di riuso dei materiali stessi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024