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C’è una cantina dall’altra parte del mondo che da oltre 30 anni, con il lavoro nel vigneto e nella produzione di vino, aiuta i ragazzi diversamente abili: è la Coco Farm & Winery in Giappone, oggi affermata cantina e residenza-lavoro per 150 disabili

C’è una cantina dall’altra parte del mondo, che da oltre 30 anni, con il lavoro nel vigneto e nella produzione di vino, aiuta i ragazzi diversamente abili: è la Coco Farm & Winery ad Ashikaga, in Giappone, che lo scorso autunno ha celebrato la sua Festa della vendemmia n. 31, con ben 8.500 persone, segno di quanto questa azienda sia conosciuta, fondata audacemente decenni fa come realizzazione di un sogno, quello di Noboru Kawata, insegnante locale di studenti con disabilità mentali e fisiche. Stanco dei modi convenzionali con cui venivano trattati, Kawata immaginò per loro una struttura di residenza e di lavoro, convinto che il contatto con la natura fosse una migliore alternativa alle cure istituzionali. Ma è dal 1958, racconta “Decanter.com”, che Kawata ed i suoi studenti hanno iniziato a lavorare la terra, 7,5 ettari nella prefettura di Tochigi, circa 50 miglia a Nord di Tokyo. Nei decenni, la comunità Kokoromi Gakuen (“kokoromi” vuol dire sfida, o sperimenta qualcosa di nuovo, mentre “gakuen” significa accademia), è cresciuta insieme ai grappoli. Finché nel 1980, è nata una vera e propria azienda, che ha ricevuto il permesso di produrre vino da parte del Governo dal 1984.
Oggi, circa 150 studenti frequentano la struttura, e la maggioranza ci vive anche. La struttura accoglie studenti con diversi livelli di disabilità, che, come aveva osservato Kawata (scomparso nel 2010), trovano sollievo nel lavoro ripetitivo attorno al vino e alle altre coltivazioni della cantina. E di pari passo, con l’aiuto degli esperti, la cantina ha iniziato a produrre anche vini di qualità, arrivando a 15 ettari di vigneti e passando da una produzione annua di 1.000 casse ad oltre 13.000, da uve Chardonnay e Koshu coltivate in Giappone, accogliendo visitatori da ogni parte del mondo per assaggiarli. Il suo bianco frizzante è stato servito in una cena ufficiale del G8 ad Okinawa nel 2000.

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