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Nasce il polo enogastonomico della Regione Marche, “Food Brand Marche”, che mette insieme wine & food, Università, pubblico e privato. Progetto e prospettive spiegate a WineNews dal direttore Alberto Mazzoni (già Istituto Marchigiano Tutela Vini)

200.000 euro di contributo “di avviamento” della Regione Marche, tra la ristrutturazione della sede, gli ex locali dell’Enoteca regionale in un palazzo del 1700 a Jesi e la comunicazione, mail progetto del “Food Brand Marche”, nuovo polo enogastronomico della Regione presentato oggi ad Ancona “dovrà camminare sulle proprie gambe, con una logica imprenditoriale”. Lo spiega a WineNews il direttore del Polo, Alberto Mazzoni, già direttore dell'Istituto Marchigiano Tutela Vini, tra i capofila del progetto, assieme al Comune che ha dato i natali a Federico II, attraverso l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia.
“In questo polo - dice Mazzoni - abbiamo inserito le aziende più importanti che costituiscono il 40% (3.000 aziende) del valore di produzione dell'agroalimentare Marche, sui 440 milioni di euro. Abbiamo messo dentro tutti i prodotti Doc, Dop, Igt, Stg, Bio e così via, quindi tutti i prodotti certificati per garantire la provenienza e la tracciabilità al consumatore. Il tutto in un unico contenitore. Dove il vino sarà protagonista, supportato da tutti gli altri prodotti”. 13, infatti, soggetti che hanno aderito al progetto per la promozione e la valorizzazione dell’enogastronomia marchigiana. Si va dal lattiero caseario, con la TreValli Cooperlat, al vino con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (capofila, assieme al comune di Jesi, attraverso l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia) e il Consorzio Vini Piceni; dalle carni (BovinMarche) ai prodotti a marchio Qualità Marche; da cereali e pasta biologici (Con Marche Bio) ai maccheroncini di Campofilone Igp; dal Consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche a quelli della Casciotta d’Urbino Dop e dell’Oliva ascolana del Piceno Dop, fino al Centro Agroalimentare San Benedetto del Tronto. Spazio anche al turismo, con l’adesione del Consorzio Frasassi e del tour operator Esitour.
Realtà, queste, da scoprire attraverso percorsi tematici e multimediali, degustazioni, eventi promozionali e aziendali, corsi di cucina professionali e amatoriali con gli chef stellati Mauro Uliassi e Moreno Cedroni (ambasciatori del polo), corsi di formazione, incoming per operatori nazionali ed esteri. Fiore all’occhiello del centro, oltre alle aree dedicate a accoglienza e food, saranno video, touch screen, spazi tridimensionali e olografici. Un progetto che mette insieme l'anima culturale e quella economica, pilastri per il successo di un territorio.
“Sarà una piattaforma di riferimento per le scuole, per gli istituti alberghieri, per le imprese, per la ristorazione, per i produttori, per i tour operator, organizzazioni ed eventi. Uno specchio di quanto il territorio possa dare di buono, dal tartufo di Acqualagna all'oliva tenera ascolana. Faremo anche formazioni professionali, dei corsi, inviteremo delegazioni estere, incoming ... e tutto ciò che può servire perché la gente cominci ad apprezzare il nostro territorio e la nostra enogastronomia che deve fungere da catalizzatore e da volano per la nostra economia. La facoltà dell'Università Politecnica delle Marche, poi - aggiunge Mazzoni - ci aiuterà nella creazione di un osservatorio per creare un Osservatorio Food Terroir and Wine, di analisi dei trend di consumo, degli stili di vita, della percezione del territorio. Questo è importantissimo perché più noi sappiamo raccontare il territorio, più i produttori capiscono che devono metterci la faccia e maggiore sarà la percezione di questi prodotti. All'interno di tutto questo, a Jesi faremo anche un'enoteca didattica, dove ospiteremo le scuole delle Marche per percepire cosa significa il terreno, il valore e il fascino del lavoro in vigna e i segreti dei prodotti chiave del made in Marche e made in Italy. attraverso un mix di tecnologia, cultura rurale, attenzione all’ambiente e gioco. Grazie ai supporti multimediali (postazioni interattive, video e giochi sui 5 sensi), gli scolari potranno sperimentare le fasi della lavorazione dell’uva, dal grappolo alla bottiglia, e allo stesso tempo imparare a conoscere terreno, pratiche agronomiche e strumenti del mestiere. Un “viaggio” nell’agricoltura che comprenderà anche la fattoria marchigiana, alla quale sarà dedicata un’apposita sezione. Gli spazi, messi a disposizione grazie al sostegno dei partner Banca Popolare di Ancona e Sogenus, saranno aperti inoltre a tutti gli appassionati del mondo del vino. E da questa piattaforma noi possiamo far conoscere il nostro territorio, e fare anche business, spedendo i nostri prodotti in tutto il mondo”.
“Oggi assistiamo ad un passaggio importante - ha commentato Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche - un cambio di paradigma che dà concretezza ad una delle strategie di governo, ma anche di vita comunitaria. E’ stato fin dall’inizio un nostro obiettivo fare di tante Marche un’unica realtà come già insegnava Padre Matteo Ricci, primo sostenitore della globalizzazione nel 1600: tanto più grandi sono le differenze, tanto più grande sarà la sintesi. Quello che presentiamo oggi è proprio un complesso processo di sintesi, che non sarà semplice perseguire, ma che è fondamentale per poter affrontare il mercato globale. Solo mettendo insieme le energie e valorizzando le differenze potremo esercitare un ruolo da protagonisti sugli scenari internazionali. Altrettanto fondamentale sarà poi il passaggio all’Expo di Milano. Food Brand Marche è infatti una iniziativa sostenuta da una sofisticata strategia di produzione e di marketing che ha messo in moto un processo assolutamente originale, un modello tecnico organizzativo ancora unico in Italia e che, come altri ideati sempre nelle Marche, sarà di esempio per altre realtà. Siamo i primi su questo sentiero con operatori molto qualificati a cui va riconosciuta una preziosa lungimiranza e che saranno punti di riferimento del sistema. Come Regione dunque, apprezziamo con convinzione questo sforzo e si proseguirà nell’azione di sostegno al processo di internazionalizzazione. Si continuerà inoltre ad incentivare la crescita qualitativa dell’agricoltura che è attualmente un settore trainante nell’export. Le performance, in simbiosi anche con cultura, ambiente, turismo e logistica sono straordinarie. Continuando a valorizzare le differenze, nel loro rapporto col territorio, potremo vincere sfide importanti. Non abbiamo paura del futuro che ci aspetta e ne sapremo cogliere le opportunità di crescita”.

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