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330 milioni di euro da qui al 2020, da Ue e Governo dell’Ungheria, per il rilancio della Regione Tokaj. In gran parte andranno per ristrutturare vigneti e cantine, e per potenziare il brand Tokaj, con Claessens International (fonte: Decanter)

Italia
Cantine di Tokaj

All’ex Tocai italiano, ormai diventato Friulano, vennero promessi 10 milioni di euro per il rilancio del marchio e altre cose, dopo la decisione dell’Unione Europea, nel 2007, di riservare al quasi omonimo, da un punto di vista fonetico, ma graficamente e organoletticamente e del tutto diverso, Tokaj ungherese, l’utilizzo del nome.
Ora invece, alla Regione enoica più importante dell’Ungheria, sono stati assegnati ben 330 milioni di euro da spendere da qui al 2020, per un rilancio complessivo, che in gran parte saranno spesi per ristrutturare i vigneti, migliorare le attrezzature per la vigna e la cantina, e rifarsi l’immagine. A dare la notizia il magazine inglese “Decanter”, secondo cui i finanziamenti arriverebbero in parte dall’Unione Europea, e in parte dal Governo ungherese. Un piano di rilancio in grande stile e complessivo, per la regione, che è anche Patrimonio Unesco, in cui la filiera enologica gioca un ruolo determinante, con 5.000 posti di lavoro direttamente legati al vino.
Obiettivi dichiarati, quindi, quelli del miglioramente della produzione, ma soprattutto della reputazione e dell’immagine che il Tokaj ha nel mondo. Che parte da una buona base, per altro, visto che secondo una ricerca il celebre vino ungherese è presente nel 20% delle carte dei vini dei ristoranti stellati Michelin in Usa, e nel 29% di quelli Uk, mercati decisamente importanti per il vino, ma che fatica in mercati come Germania, Francia e Cina, dove la percentuale si ferma intorno al 5%. E proprio in questa ottica, è stato commissionato un progetto di due anni per la ricostruzione del brand, a livello internazionale, con il celebre studio inglese di consulenza Claessens International, che ha già lavorato con nomi come Gallo, Antinori, Mumm e così via.
Per capire dove investire in vigna, invece, si attendono i risultati, per giugno 2015, di uno studio che ha coinvolto 11.000 ettari, di cui oggi sono vitati 5.500, designati come area potenziale per la produzione di Tokaj, una sorta di “zonazione” per capire quali vigneti ristrutturare, e dove piantarne di nuovi. Parte dei 330 milioni, inoltre, saranno spesi anche per incentivare il turismo della Regione, le infrastrutture, e su altri prodotti agricoli.

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