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L’antica città preromana di Satricum riportata in luce nel Lazio nei terreni della cantina Casale del Giglio che si è fatta “mecenate” al centro della giornata di studi all’Università di Amsterdam che da 35 anni conduce scavi e ricerche (31 gennaio)

Ci sono voluti 10 anni di scavi (2003-2013) per riportare in luce una “Via Sacra”, risalente alla fine del VI secolo a.C., accesso dell’antica città di Satricum verso il mare, dove sull’Acropoli si trovava il Tempio dedicato alla dea dell’Aurora Mater Matuta, a Le Ferriere, nei dintorni di Latina. Parte di questi scavi sono stati fatti nei terreni dell’azienda Casale del Giglio, che come “mecenate” ha sostenuto con un rilevante contributo il recupero di parti della città preromana ritenuta perduta. Sono i risultati del “Progetto archeologico di Satricum”, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, con il Comune di Latina e l’Università di Amsterdam, che, il 31 gennaio, sarà studiato all’Università olandese nell’incontro “Latium sotto la lente di ingrandimento: mito e realtà”. Proprio l’Università di Amsterdam, sotto la direzione degli scavi della professoressa Marijke Gnade, collabora al progetto da oltre 35 anni.
All’incontro all’Università di Amsterdam interverranno autorevoli ricercatori e docenti dell’Ateneo (Marlies Kleiterp, Eric Moormann, Raphael Hunsucker, Benjamin Rous), ed Antonio Santarelli, ad di Casale del Giglio, che condurrà il dibattito “Vino con un retrogusto archeologico”, raccontando la collaborazione dell’Azienda nell’attività di recupero archeologico. La dottoressa Gnade, che ha condotto gli scavi, interverrà per esporre il resoconto del progetto “Satricum rivelata”. Inoltre, la storia e la mitologia saranno protagoniste del meeting, con due focus su “L’arrivo di Odisseo nel Latium e la presenza di sculture di marco e storie dell’Odissea nei dintorni di Satricum” a cura del professor Eric Moorman, ed “Enea nel Latium. Virgilio racconta Lavinio e la fondazione di Roma” a cura del professor Raphael Hunsucker. Infine, una degustazione di vini di Casale del Giglio.
Grazie al progetto, oltre agli annoverati resti, sono stati rinvenuti grandi edifici adiacenti, tombe attribuibili alla storica popolazione dei Volsci e, addirittura, una tomba dal sorprendente ricco corredo appartenuta ad una bambina di origine latina databile al VII sec. a. C.. Anche il ritrovamento di un calice in ceramica usato per il vino risalente al V secolo a.C., fa pensare ad una cultura enoica legata a queste terre fin dai tempi più antichi.
Tutti i reperti sono custoditi nell’istituendo Museo di Satricum Vecchia Fonderia “Le Ferriere”, situato a pochi minuti dall’Azienda Vitivinicola Casale del Giglio creata nel 1967 da Dino Santarelli che rimase affascinato dall’Agro Pontino, sviluppando le potenzialità inespresse di questo territorio. Tra l’altro, proprio nel 2014 la Famiglia Santarelli ha celebrato i “Cento Anni nel Vino”, in quanto la “Ditta Berardino Santarelli e Figli” fu fondata in Amatrice il 5 marzo 1914.
Info: www.casaledelgiglio.it

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