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Dante e Leonardo, ma anche Soldati e Veronelli, “Vino e Salute”, “Eno-gastronomia”, una festa della vendemmia e il vino legato a musica, arte e moda: i contenuti del “Padiglione Vino” (e non solo) ad Expo, svelati a WineNews da Riccardo Cotarella

Italia
Riccardo Cotarella, presidente del Comitato Scientifico del “Padiglione Vino”, voluto dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina

Dante e Leonardo, ma anche Soldati e Veronelli, “Vino e Salute”, “Enogastronomia”, i “Tour dei Territori”, una festa della vendemmia e il vino legato a musica, arte e moda: a 95 giorni dall’apertura di Expo 2015, ecco i contenuti di “Vino a Taste of Italy”, il “Padiglione Vino”, che sarà curato da Vinitaly, svelati a WineNews da Riccardo Cotarella, presidente del Comitato Scientifico voluto dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.
“Il Padiglione Vino sarà il cuore del Padiglione Italia, che essendo quello dei padroni di casa sarà tra i più visitati. Sarà diviso in due momenti - spiega Cotarella - uno emozionale, molto bello, dove riprodurremo gli odori, i rumori e i sapori del vino in maniera coinvolgente, mentre sopra abbiamo questa mega-biblioteca dei vini, con oltre 1.200 vini in degustazione, con tutte le spiegazioni che un appassionato può chiedere, ossia vitigno, territorio, azienda, enologo metodi di produzione e così via. E sui costi, su cui sono state dette molte cose, voglio spezzare una lancia: per un vino in degustazione, al giorno, servono 24 euro, una cifra sostanzialmente irrisoria visto quello che si offre e l’ambiente in cui è offerto. Detto questo, vicino a questa mega-biblioteca dei vini ci saranno le sale conferenze, purtroppo non grandissime, da 40 persone, dove, a costi anche qui non alti, le aziende potranno presentarsi a giornalisti, critici, divulgatori o a chi meglio ritengono”.
“Naturalmente - continua Cotarella - si creeranno delle code, e qui abbiamo pensato di ottimizzare il tempo con una app che permette a chiunque attende per entrare nel Padiglione, attraverso un questionario del suo profilo di degustatore, di vedersi consigliare la tipologia di vino più adatta ai suoi gusti, non il marchio ovviamente, per non perdersi tra i tanti vini ma avere una bussola, che poi logicamente potrà seguire o meno”.
Ma le vere novità sono “i contenuti istituzionali, che - spiega Cotarella - abbiamo deciso nell’ultimo consiglio: praticamente percorreremo la storia di grandi personaggi che hanno contribuito a fare dell’Italia il paese più importante al mondo dal punto di vista della produzione di vino. Parliamo di personaggi che vanno da Galileo Galilei a Dante, Leonardo Da Vinci, da Francesco Redi a Luigi Veronelli o Mario Soldati, tutte persone che, pur non essendo produttori o enologi, hanno visto nel vino la bandiera dell’Italia, in maniera molto lungimirante. Ci stiamo lavorando con l’amico Ian d’Agata, e sarà sicuramente molto istruttivo anche per noi italiani, che a volte non apprezziamo ciò che abbiamo. Avremmo decine, centinaia di casi di poeti, scienziati e così via che fanno riferimento al vino da poter approfondire. Naturalmente abbiamo scelto quelli più conosciuti, Dante e Leonardo, per esempio, sono conosciutissimi a livello mondiale, per attrarre il massimo dell’attenzione. Dobbiamo ancora decidere la location precisa, ma tutti questi contenuti saranno realizzati in forma di video, che saranno riprodotti nel padiglione vino, nel Padiglione Italia, ma anche mandati ai media e ai giornalisti, e la grande presentazione sarà, ovviamente nel Padiglione Vino. È una cosa a cui vogliamo dare grande risalto, perché non scordiamoci che Expo non è un momento di mercato, ma un’occasione per dare dell’Italia l’immagine migliore. E non c’è occasione migliore di questa per fare comunicazione, raccontando questi personaggi che hanno lasciato un segno importante. È un lavoro molto impegnativo, che sarà un bel biglietto da visita a tutta l’Italia enologica”.
Ma non finisce qui: “il tema di Expo, “Nutrire il Pianeta - Energia per la Vita” - in realtà, va detto, cozza un pochino con quello che è il vino di oggi - spiega Cotarella - che non è un elemento nutriente, ma di piacere la dove ci si nutre. E proprio su questo aspetto fare un evento ad hoc, “Vino e salute”, nel quale faremo intervenire dei luminari a livello internazionale a spiegare perché il vino fa bene alla salute, se bevuto in maniera intelligente, più che moderata. Ma ci sarà anche un altro evento, si chiamerà “eno-gastronomia”, dove i piatti tipici italiani troveranno nel matrimonio con il vino più adatto il momento della loro sublimazione. Ci faranno visita i più importanti chef italiani, per dare spazio a questa filosofia che riguarda poi la vita di tutti i giorni, ovvero di bere per aumentare il piacere della tavola. Sono eventi che non faremo, probabilmente, dentro il “Palazzo del Vino”, per ragioni di spazio: abbiamo sale da 40 persone, e così sarebbero rivolti solo ai divulgatori, e non ai visitatori. Ma avremo anche uno spazio all’interno di Palazzo Italia, una location per 200 persone, e qui cercheremo di fare il più possibile degli eventi per far partecipare più persone possibili.
Ancora, avremo quattro momenti, che abbiamo chiamato “Tour dei Territori”, Italia del Nord, del Centro, del Sud e le Isole - continua il presidente del Comitato Scientifico del Padiglione Vino - chiamando in causa produttori e Consorzi, elemento di garanzia più alto del nome delle denominazioni, in cui parleremo dell’attualità, più che della storia. Perchè se parlassimo davvero di storia, potremmo andare indietro giusto di 50 anni, e parlare al massimo di qualche azienda, ma non di territori. Io voglio che si parli di attualità, invece, per parlare di ciò che oggi l’Italia può offrire, e che non poteva offrire 30-40 anni fa. Logicamente, non parleremo di marchi, non parleremo, per esempio, di “Chianti”: parleremo di Toscana e Sangiovese, poi il rimando a vini particolari ovviamente è quasi automatico. Ma ci sono altri due eventi molto grandi in programma. Il primo è la festa della vendemmia, che vorremo simulare alla fine dell’Expo (il 31 ottobre, ndr). Come saprete è in costruzione tra i Padiglioni “l’albero della vita”, o della vite come preferisco chiamarlo, che è una struttura enorme e bellissima, sotto cui vorremmo riproporre la vendemmia; quindi la consegna delle uve, la pigiatura e così via. Perché non ci scordiamo che ad Expo verrà tanta gente da tutto il mondo, e molti sapranno forse che il vino viene dell’uva, ma non sanno nulla, o poco, di quei momenti anche folkloristici e ludici che trasformano l’uva in vino. La rappresenteremo in costume, sarà una vera e propria festa della vendemmia. Ma l’ultimo evento che vogliamo fare, che è anche quello più impegnativo, in un anfiteatro da 1.300 posti, è quello con cui vorremo legare al vino dell’Italia altri prodotti importanti del Belpaese che tutti conoscono nel mondo: la musica classica, l’arte e la moda. E faremo il possibile per far capire che l’Italia è un paese ricco in tutto e per tutto, e che il vino è l’elemento aggregante, perché si fa dalla Val d’Aosta a Pantelleria, e c’è zona che non abbia un vino distintivo, sia con i vitigni autoctoni che con quelli internazionali. Una varietà che non bastano 6 mesi per raccontarla tutta, ma ci proveremo e siamo convinti di farlo bene”.

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