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“Umiltà, curiosità e passione. Tre qualità che ci vogliono per essere un grande produttore di vino, ma anche un giornalista che ne parla”: Carlin Petrini “battezza” “I Signori del Vino”, dal 31 gennaio su Rai2 con il direttore Tg2 Masi e Rocco Tolfa

Italia
Rocco Tolfa e Marcello Masi

Umiltà, curiosità e passione. Tre qualità che ci vogliono per essere un grande produttore di vino, ma anche un giornalista che parla di vino. Così Carlin Petrini, patron di Slow food, ha accolto oggi nel suo quartier generale dell’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, nelle Langhe, il direttore del TG2 Marcello Masi, il suo vice Rocco Tolfa e Marco Giudici, responsabile Rai dei programmi di cultura. Da Pollenzo, gli uomini Rai hanno presentato la stagione 2015 del programma televisivo “I Signori del Vino”, realizzato con il Ministero delle Politiche Agricole. Dieci puntate di mezzora l’una, il sabato sera alle 23,40, dal 31 gennaio, racconteranno la storia, gli uomini e le donne, il territorio di altrettante dieci regioni vinicole d’Italia.

La prima puntata, il 31 gennaio, sarà dedicata proprio al Piemonte. A Pollenzo, hanno anche trasmesso un breve assaggio: “questa trasmissione è come un figlio - ha detto Masi - è la tv pubblica che torna a parlare di vino e a fare cultura. Incontrare grandi personaggi del vino come Angelo Gaja è stata un’emozione vera. Un grande che rispetta e ha dato valore alla sua terra. Ne sapevo poco prima di viticoltura e ci ho messo umiltà nel raccontarla. Ho scoperto che traina l’export italiano e dà lavoro a milioni di persone”. Com’è nata l’idea? “Diamo sempre notizie negative - ha raccontato Tolfa - volevamo raccontare qualcosa di bello: siamo partiti da una nostra passione e ci siamo chiesti cosa c’è dietro la bottiglia”.

Ed ecco il Piemonte con i suoi volti da Angelo Gaja a Pietro Ratti. E la Sicilia con Arianna Occhipinti che racconta un’altra pagina della nuova agricoltura. E dal Friuli Josko Gravner e il suo vino in anfora. “È una scommessa - ha detto Giudici - che unisce il ritmo e la velocità della televisione a un lavoro meticoloso su tutti gli aspetti del tema enologia. Questo lavoro è l’antitesi del talent sul cibo”.

Carlin non si fa sfuggire l’occasione: “é una trasmissione che per fortuna non si adatta al format dei talent. Basta mostri! Il mondo del vino è culturalmente sdoganato. Una volta tanto parliamo bene della Rai. Vedrete nel programma Marco Simonit, il potatore, che va in giro per la vigna con stivali e picozza a far vedere la terra. É molto meglio lui di Joe Bastianich. Cracco, Barbieri e Bastianich sono tutti bravi ragazzi ma si trasformano per fare l’audience. Maledetta audience. Manca loro l’umiltà che è l’elemento distintivo. È l’humus, è l’essere vicino alla terra. Uno umile nel vino non fa cazzate”. Si comincia, dunque, sabato 31 gennaio con il Piemonte, seguirà Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e Abruzzo. Ha collaborato anche Elena Russo. La regia è di Luca Nannini e Claudia Seghetti.

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