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I migliori rossi d’Italia per “Gentleman”? Sono il risultato della somma delle preferenze di 7 guide più autorevoli (Gambero Rosso, L’Espresso, Veronelli, Bibenda, Vitae, Cernilli, Maroni). Al top? Sassicaia 2011. Anche per la critica internazionale

Italia
Il Sassicaia 2011 della Tenuta San Guido di Bolgheri

Al top c’è il Sassicaia 2011 della Tenuta San Guido, seguito alla posizione n. 2 dal Paléo Rosso 2011 de Le Macchiole, e, alla posizione n. 3, dal Primitivo di Manduria Es 2012 di Gianfranco Fino. Ai piedi del podio, l’Oreno 2011 della Tenuta Sette Ponti (n. 4), il Nobile di Montepulciano Il Nocio 2010 di Poderi Boscarelli (5), Sapaio 2011 di Podere Sapaio (6), quindi, il Duemani 2011 di Duemani (7), il Torgiano Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2009 di Lungarotti (8), e, a pari merito, il Montepulciano d’Abruzzo San Calisto 2011 di Valle Reale e il Taurasi Radici 2008 di Mastroberardino (9), e, infine, ancora a pari merito, alla posizione n. 10, I Sodi di San Niccolò 2010 di Castellare di Castellina, il Grattamacco 2011 di Podere Grattamacco, il Galatrona 2011 della Fattoria Petrolo ed il Solaia 2011 di Antinori.
Ecco i primi 10 rossi italiani per “Gentleman”, il mensile di “Milano Finanza” (n. 169, gennaio-febbraio 2015), risultato della somma delle preferenze, formulate in modo diverso, e perciò “tradotte in voti omogenei”, delle 7 guide enologiche più autorevoli (Gambero Rosso, L’Espresso, Veronelli, Bibenda, Vitae, Cernilli, Maroni), che, tra le Regioni, incoronano su tutte Toscana e Puglia.
Tra questi, il mensile ha cercato per ogni vino della classifica i punteggi attribuiti in centesimi da Wine Spectator e dal critico Robert Parker, sommandoli, dove presenti, al totale italiano: risultato? In testa ai primi 5 rossi italiani per i critici internazionali, c’è ancora il Sassicaia 2011, seguito da I Sodi di San Niccolò 2010, dal Tignanello 2011 di Antinori, e, scendendo dal podio, dal Brunello di Montalcino 2009 di Biondi Santi e dal Brunello di Montalcino Riserva 2008 di Poggio di Sotto.

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