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Il tappo in alluminio non è è più tabù nel Belpaese, ma per il vino l’84% preferisce il sughero “per proteggere la qualità del vino”. A dirlo una ricerca di Astraricerche per organizzazioni di categorie e aziende leader dei produttori di sughero

Italia
Vino & tappi: 84% italiani preferisce il sughero per proteggere qualità del vino

Anche in Italia, paese storicamente tradizionalista soprattutto se si parla di vino, il tappo in alluminio, piano piano, inizia a non essere più un tabu. Ma, in ogni caso, gli Italiani confermano di preferire, in assoluto, quello in sughero. Almeno, stando alle ultime ricerce di mercato. Secondo quella Ipsos per la “European Aluminium Foil Association”, il 34% degli italiani, a parità di prezzo e tipologia, acquisterebbe più volentieri una bottiglia di vino con il tappo a vite, soprattutto per la praticità. Ma, detto questo, il tappo in sughero è considerato di gran lunga la chiusura migliore per proteggere la qualità del vino. La pensa cosìl, almeno, l’85% degli italiani, secondo la ricerca di Astraricerche, voluta da Apcor (Associazione Portoghese dei Produttori di Sughero), Assoimballaggi, Rilegno, e dalle aziende Amorim Cork Italia, Sugherificio Ganau, Sugherificio Molinas e Mureddu Sugheri.
E ancora, il tappo di sughero non solo protegge la qualità del vino, ma è anche in grado di conferirgli maggior valore rispetto ad altri tipi di tappatura: ne è convinto l’80% degli intervistati (percentuale che sale al 91% tra i 45-54enni e scende al 60% tra i 18-24enni). Inoltre, per quasi la totalità, stappare e annusare il tappo aumenta il piacere del consumo di vino. Della stessa opinione anche i più giovani, pur se in misura più contenuta (75%).
Uno dei risultati significativi dell’analisi è una popolazione divisa in due sul livello di familiarità degli italiani con questo materiale: circa la metà ne ha una conoscenza molto limitata, in particolare tra le donne e negli intervistati tra i 18 e i 44 anni, mentre il 19% ne conosce bene le caratteristiche, per la maggior parte uomini e persone tra i 45 e i 65 anni.
Il sondaggio rileva anche che i giovani non hanno una significativa conoscenza del sughero e delle sue caratteristiche, ma ne subiscono il fascino, in quanto una bottiglia tappata col sughero è per loro sinonimo di vino di qualità. Che sia un materiale totalmente riciclabile lo sa ben il 68% degli intervistati, anche se sugli aspetti ambientali del sughero c’è ancora poca conoscenza. Meno della metà sa che il sughero si estrae dalla quercia senza abbatterla (48%). Non superano il 30% del campione le persone che sono coscienti del ruolo fondamentale delle sugherete nella salvaguardia di specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Per la regione italiana in cui si produce la maggior quantità di sughero, se il 44% degli intervistati ha correttamente indicato la Sardegna, tra i giovani la percentuale scende al 20%.

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