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Se ne andato Serge Hochar, patron di Château Musar, una delle cantine più affascinanti al mondo, che ha resistito alla guerra civile e si è imposta all’attenzione internazionale con vini capaci di conciliare mediterraneità e stile bordolese

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Se ne andato Serge Hochar, guida di Chateau Musar

Serge Hochar, proprietario di Château Musar, una delle realtà enoiche più affascinanti del mondo, e pioniere del vino libanese, è morto in un incidente di nuoto, riportano le cronache internazionali, in una vacanza in Messico. 74 anni, dopo gli studi a Bordeaux con Émile Peynaud, Serge Hochar cominciò a fare il vino in Libano rilevando Château Musar dal padre Gaston Hochar, che aveva fondato l’azienda nel 1959 a Ghazir, a 15 miglia a nord di Beirut.
Le origini francesi della famiglia e l’amicizia tra Gaston Hochar e Ronald Barton di Château Langoa-Barton contraddistinsero stilisticamente i vini di Musar per una forte influenza bordolese. Fino allo scoppio della guerra civile del Libano nel 1975, i vini di Musar erano principalmente venduti localmente, ma la situazione libanese sempre più difficile portò Serge Hochar e suo fratello Ronald, responsabile delle vendite, a guardare sempre più da vicino ai mercati internazionali.
La “ricetta” di Château Musar per il vino rosso è stata sviluppata da Hochar nel 1970, fondendo Cabernet Sauvignon con le varietà Cinsault e Carignan dei vigneti della valle della Bekaa. Una ricetta vincente che ha unito mediterraneità e stile bordolese. Ha anche creato un vino bianco da vitigni autoctoni, coltivati in quota, e un ulteriore gamma di vini sotto l’etichetta Hochar.
Serge Hochar lascia la moglie e due figli: Gaston che è stato responsabile della gestione di Château Musar per alcuni anni, e suo fratello Marc, che si occupa degli aspetti commerciali.

Focus - Il ritratto di Chateau Musar
Nel 1930, a soli 20 anni, Gaston Hochar fonda Chateau Musar, ispirato dai 6.000 anni di tradizione enologica del Libano, e dai suoi viaggi a Bordeaux. Serge Hochar, il figlio maggiore di Gaston, ingegnere civile, ha poi ha deciso di studiare enologia e con l’incoraggiamento del padre, divenne allievo di Emile Peynaud presso l’Università di Enologia di Bordeaux.
Dopo aver dichiarato a suo padre: “voglio fare il vino a modo mio, voglio che sia conosciuto in tutto il mondo” è diventato enologo di Chateau Musar nel 1959. Dopo 18 anni per perfezionare la formula per lo “Chateau Musar’s Red” è stato scelto come “Uomo dell’anno” dal magazine Uk “Decanter” nel 1984 per la sua dedizione alla produzione di vini di qualità superba durante la guerra civile libanese (1975-1990).
La cantina si trova nella regione del Ghazir, a poche miglia dalla capitale del Libano, Beirut. Le uve sono coltivati nella Beqaa Valley, da un altitudine di 1.000 metri.
Info: www.chateaumusar.com

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