Se ancora non avete deciso quali vini bere per il cenone della Vigilia o per il pranzo di Natale, niente panico: ecco i consigli di tre sommelier d’eccezione: a WineNews le etichette delle feste di Adua Villa, Luca Gardini e Charlie Arturaola

Se ancora non avete deciso quali vini bere per il cenone della Vigilia o per il pranzo di Natale, niente panico: ecco i consigli di tre sommelier d’eccezione. Per Adua Villa, tra le più celebri rappresentanti del gentil sesso nella sommellerie, non si fugge dalla trilogia “bianco-rosè-bollicine”: “tra i bianchi fermi andrei in Friuli, con il Pinot Bianco Tàlis di Venica, o in Abruzzo, con la Passerina dei Fauri de I Fauri. Sulle bollicine dico il Prosecco Asolo Docg Colfondo di Bele Casel, o, potendo qualche vecchia annata di Champagne Selosse, da abbinare a piatti di pesce più saporiti, magari. E poi un rosé pugliese, il Rosato del Salento della cantina Rosa del Golfo”.
Tutta italiana, invece, la “carta” ideale del celeberrimo Luca Gardini: “si parte con una bollicina che nasce sul lago di Garda, il Metodo Classico di Costaripa. Poi un bianco fermo, l’abruzzese Pecorino Unico Terre di Chieti Igt di Tenuta Ulisse. Sui rossi, dico un Sangiovese Superiore di Romagna Caciara di Enio Ottaviani, o il Primitivo di Manduria di Masseria Altemura (cantina pugliese del Gruppo Zonin, ndr). Chiusura dolce, con il Moscato d’Asti Lamoscata di Mongioia”.
A dare un tocco più “internazionale” è, invece il “soldato del vino” Charlie Arturaola, in giro per il mondo per le riprese del suo secondo film, “The duel of Wine”: “per le bollicine direi Champagne, con il Gosset Grand Brut Rosè. Poi Spagna, con un rosso della Rioja Alavesa, l’Hiru di Bodegas Cañas, una rarità. Per il dolce, si va in Portogallo, con un Proto Graham’s, annata 2011, vino che fa sognare. Guardando all’Italia, dico un bianco, il Terre Alte di Livio Felluga, annata 1999, e il Sagrantino 25 anni di Caprai”.