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La terra di Toscana ha tremato 130 volte da giovedì notte a questo pomeriggio, effetto dello sciame sismico che ha avuto il suo epicentro nella zone compresa tra Greve in Chianti e San Casciano, nel cuore del Chianti Classico. Ma senza alcun danno

La terra di Toscana ha tremato 130 volte da giovedì notte a questo pomeriggio, effetto dello sciame sismico che ha avuto il suo epicentro nella zone compresa tra Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa, nel cuore del Chianti Classico. La più forte delle scosse è stata registrata alle ore 11.36 di questa mattina, di magnitudo 4.1.
Nessun danno ingente è stato segnalato, nonostante l’allarme generato dalle misure precauzionali che hanno visto, tra le altre, l’evacuazione di tantissime scuole, nonché di Palazzo Vecchio a Firenze, e di molte strutture pubbliche di Firenze e Provincia. Nessuna evacuazione nella avveniristica cantina di Bargino della Marchesi Antinori, progettata dall’architetto Marco Casamonti e dall’ingegnere Massimo Toni, vicina all’epicentro (a Montefiridolfi, c’è la vigna di uno dei vini più famosi d’Italia e del mondo, il Tignanello), di recentissima costruzione, logicamente antisismica, dove i dipendenti sono usciti, solo per precauzione, nell’adiacente vigneto panoramico della cantina, per parlare dell’evento.
Lo sciame, secondo i sismologi, sarebbe dovuto al movimento della faglia orientato da Nord-Est a Sud-Ovest, simile a quello che genera i terremoti lungo l’Appennino. E potrebbe durare ancora poche ore, come mesi o settimane.

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