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Il vino italiano verso il debutto in borsa, con “Italian Wine Brands”, che nasce da aggregazione di due giganti del business enoico del Belpaese, Giordano Vini e Provinco, grazie ad “Ipo Challenger”. La quotazione, secondo “Reuters”, ad inizio 2015

Il vino italiano si prepara al suo debutto in borsa, con “Italian Wine Brands”, società che nasce dalla aggregazione di due giganti del business enoico del Belpaese, Giordano Vini e Provinco che, insieme, come riporta un articolo di “Reuters” firmato da Massimo Gaia, raggiungono un fatturato di 140 milioni di euro, utili per 5 milioni, e un volume di produzione di 44 milioni di bottiglie all’anno, ed una quota export del 70%. Operazione realizzata attraverso la Ipo Challenger, formula avanzata di “Spac” (Special Purpose Acquisition Company, ovvero un cosidetto veicoli di investimento contenenti esclusivamente cassa, costituito specificatamente per raccogliere capitale per operazioni di fusione e/o acquisizione di aziende, ndr).
La quotazione è stata approvata dagli obbligazionisti di Ipo Challenger, ma per concretizzarsi (probabilmente ad inizio 2015) è subordinata, ovviamente, alla quotazione delle azioni e dei warrant, che dovrà avvenire entro il 28 febbraio 2015.
Due gli obiettivi dichiarati: diventare la piattaforma n. 1 del vino italiani verso l’estero, puntando sui mercati di massa, e aggregare il maggior numero possibile di imprese, al punto che, spiegano i tre amministratori di Ipo Challenger, Simone Strocchi, Luca Giacometti e Angela Oggionni, sono al vaglio già diversi dossier.
Si punta su grandi volumi, dunque, ma senza rinunciare alla qualità tipica del vino made in Italy. Si tratta, spiegano i promotori, di saper vendere in tutto il mondo un prodotto tipico come il vino. E per farlo è stato reclutato, in qualità di presidente, Mario Resca, ex numero uno di McDonald’s in Italia.
La tempistica non è casuale, visto che il 2015 sarà l’anno di Expo Milano, che potrebbe essere un grande trampolino di lancio dell’iniziativa. E anche se la quotazione iniziale sarà nell’Aim, l’indice di Borsa Italiana dedicato alle pmi, l’ambizione è quella di arrivare presto nei listini principali.

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