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I fine wine hanno un loro mercato, e fanno gola anche a ladri e truffatori: nella “Top 10 Wine Thefts” di “The Drinks Business” i colpi milionari ed i flop più clamorosi dei novelli Lupin in salsa enoica

Le etichette top della produzione enoica mondiale hanno un mercato sempre più vasto, e acquistano più valore di azioni, oro e arte. Ovvio, allora, che il vino calamiti le attenzioni di novelli Lupin, tra colpi milionari e clamorosi flop, come racconta la “Top 10 Wine Thefts” di “The Drinks Business” (www.thedrinksbusinees.com), che mette in fila i furti in salsa enoica indimenticabili.
Si inizia con George Osumi, dipendente della “Legend Cellar”, che, tra il 2008 ed il 2012, ha rubato 1.400 bottiglie di vino dei propri clienti, sostituendole con bottiglie da quattro soldi, per un valore complessivo di 3 milioni di dollari. Un po’ più triste la storia del Celbrity chef Worrall Thompson, pizzicato a rubare, tra gli scaffali di Tesco, come un ladruncolo di quartiere, 4 sterline di snack, dopo aver comprato 180 sterline di Champagne. Nel 2012, il grande chef di Chicago Charlie Trotter annunciò la vendita all’incanto della sua straordinaria cantina, ma 60 casse non arrivarono mai sotto il martello di Christie’s: un danno valutato in un milione di dollari. Nel 2013, invece, due idraulici si intrufolarono in un’enoteca di Seattle, ed in 13 ore rubarono 200 casse di vino, salvo farsi arrestare solo pochi giorni dopo, incastrati dalle telecamere di sicurezza. Ma ci sono anche storie di criminali gentiluomini, come quelli che, nel 2009, restituirono ad un negozio del Massachusetts una bottiglia di Mouton Rothschild del 1945 da 20.000 dollari.
E poi, c’è chi, come il vignaiolo Robert Cavaille, si sveglia, una mattina del 2010, e si ritrova senza 30 tonnellate di uve di Cabernet Sauvignon raccolte il giorno prima, o chi si fa arrestare apposta, rubando una bottiglia da 4 dollari, per ritrovarsi in prigione con il proprio fidanzato, come ha fatto qualche mese fa Alicia Walicke. È di febbraio, invece, il blitz della polizia di Bordeaux che mise fine ad un traffico di vino rubato messo su da un’organizzazione di 20 persone, che fino a quel momento aveva fruttato un milione di euro. Tra le truffe più originali, quella con cui il falso agente del calciatore del Chelsea Didier Drogba è riuscito a farsi dare 28.000 sterline di vino da un ristorante bistellato Michelin di Cambridge, tra Château Lafite e Petrus. Infine, c’è la storia, a metà tra il triste ed il pittoresco, del decoratore inglese disoccupato Michael Fagan, che nel 1982 si introdusse dentro Buckingham Palace, finendo addirittura per chiacchierare in camera con la Regina: ma dato che fino al 2007 introdursi nella residenza reale non era considerato un reato, fu arrestato con l’accusa di aver rubato un certo quantitativo di vino, in realtà, una mezza bottiglia di un californiano a buon mercato, destinato al Principe Carlo.

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