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Enoturismo, realtà di successo. Fenomeno di massa, ma che piace al mondo del lusso, come racconta l’attenzione per il territorio del Brunello di Montalcino (Castiglion del Bosco e Castello Banfi) della rivista-agenzia d’alta gamma “Andrew Harper”

Il successo dell’enoturismo in Italia, ormai, è sempre meno una tendenza, e sempre più una realtà consolidata. Non solo per il giro d’affari, stimato in intorno ai 5 miliardi di euro all’anno, o perché l’esperienza enogastronomica, secondo diverse ricerche, è uno dei fattori che incidono di più nella scelta di una destinazione di vacanza. Ma anche perché, oltre ad essere fenomeno di massa, è sempre più anche nel mirino del lusso. Come testimonia l’attenzione dedicata ad uno dei territori, e dei vini, più importanti del Belpaese, quello del Brunello di Montalcino, dall’“Andrew Harper Hideaway Report”, una delle pubblicazioni di riferimento mondiale per il turismo di altissima gamma (www.andrewharper.com).
Che, nel numero di dicembre 2014, ha segnalato, con i massimi punteggi, due delle realtà di eccellenza del territorio di uno dei più grandi rossi del mondo. Una è Castiglion del Bosco, tra le più grandi e antiche tenute del territorio di Montalcino, di proprietà di Massimo e Chiara Ferragamo dal 2003, resort 5 stelle lusso che ha colpito i critici di Andrew Harper, tra l’altro, per “l’ottima cucina di qualità e la splendida piscina a sfioro”, oltre che, chiaramente, per la bellezza dei vigneti da cui nasce il Brunello di Montalcino dell’azienda, e per le tante attività non solo legate al gusto, come, wine tour e degustazioni, ma anche escursioni, gite in bicicletta, golf (con l’unico campo a 18 buche privato d’Italia), tennis ma anche yoga e trattamenti spa di alto livello.
L’altra realtà segnalata è Castello Banfi, cantina che ha segnato il boom del Brunello di Montalcino nel mondo e oggi leader del territorio, della famiglia italo americana Mariani; ed in particolare le strutture dedicate all’ospitalità, il Castello di Poggio alle Mura e Il Borgo, esaltati, anche in questo caso per la cucina, per l’enoteca, ma anche per le cooking class, per il Museo della Bottiglia e del Vetro, e ovviamente, per il panorama con lo sguardo che si perde tra ettari ed ettari di vigneti.
Due segnalazioni, tra le tante, ma che sono l’ennesima testimonianza dell’appeal di un territorio importante, tenuto in alto dalle sue realtà più eccellenti, e un bel segnale per il fenomeno dell’enoturismo, che piace alle masse, ma anche alle “élite”.

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