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La Cina è ancora lontana, e per sovvertire la rotta l’Istituto del Vino Grandi Marchi e Italia del Vino Consorzio volano a Pechino, il 2 dicembre, per la seconda tappa di “Italia in Cina”, dove incontreranno gli operatori del trade e la stampa locale

La Cina, considerata tra i mercati a più alto tasso di potenzialità, non è ancora così vicina al vino italiano. A dirlo, sono i dati dell’export del primo semestre 2014, che collocano la Cina alla posizione n. 15 nella classifica dei nostri Paesi partner, con una quota dell’imbottigliato esportato che si ferma appena all’1,4% del valore complessivo. Sul fronte del dettaglio dei numeri, da gennaio a giugno 2014, l’Italia ha portato in Cina oltre 8,5 milioni di litri, +6,2% sullo stesso periodo del 2013, perdendo però il 2,3% in valore che ha toccato i 25,7 milioni di euro a causa del tracollo del prezzo medio per litro che è sceso del 7,9%.
A sovvertire questo trend, ci proverà la seconda tappa di “Italia in Cina”, con l’Istituto del Vino Grandi Marchi (www.istitutograndimarchi.it ) e Italia del Vino Consorzio (www.consorzioitaliadelvino.it) che, il 2 dicembre, incontreranno operatori del trade e media all’Ambasciata Italiana a Pechino.
Dopo l’incoming di 45 top wine influencer cinesi del luglio 2014, le attività di formazione, divulgazione della cultura vitivinicola e enologica made in Italy, promosse dalle due associazioni (che insieme incidono per il 20% sull’export complessivo di vino italiano imbottigliato), si trasferiscono direttamente nel Paese del Dragone. Obiettivo: accrescere la quota del vino italiano in Cina, innovando strategicamente le azioni di marketing fino ad ora messe in campo, indirizzandole per target specifici (trader, sommelier, food&beverage manager, opinion maker), educando alla varietà e alla qualità, anche attraverso l’abbinamento con la cucina locale.
“Italia in Cina” fa parte del piano triennale d’intervento sul mercato cinese promosso da Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino Consorzio, cofinanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dall’Unione Europea. I due consorzi, complessivamente, rappresentano 32 imprese italiane del comparto vino (20.000 ettari coltivati in 13 Regioni italiane e 3.000 addetti) per un fatturato complessivo di 1,4 miliardi di euro.

Le aziende dell’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi:
Alois Lageder
Argiolas
Biondi Santi Tenuta Greppo
Ca’ del Bosco
Michele Chiarlo
Carpenè Malvolti
Donnafugata
Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute
Gaja
Jermann
Lungarotti
Masi
Marchesi Antinori
Mastroberardino
Pio Cesare
Rivera
Tasca d’Almerita
Tenuta San Guido
Umani Ronchi

Le cantine di Italia del Vino Consorzio:
Banfi
Cantine Lunae
Casa Vinicola Sartori
Casa Vincola Zonin
Drei Donà Tenuta La Palazza
Ferrari Fratelli Lunelli
Gancia
Gruppo Italiano Vini
Librandi
Marchesi di Barolo
Medici Ermete
Santa Margherita Gruppo Vinicolo
Terredora

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