02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L’Italia del vino continua a crescere in Cina e Giappone, dove si conferma tra i 5 Paesi di riferimento. E Iem riparte proprio da Tokyo e Pechino, l’1 ed il 3 dicembre, per il “Simply Italian Asia” 2014, insieme ai Grandi Marchi e a Federdoc

Con 21,5 milioni di litri di vino importati nel dicembre 2013, per un valore di 74 milioni di euro, la Cina si attesta come quinto Paese al mondo per consumo di vino, e addirittura primo per quanto riguarda il vino rosso (1,8 miliardi di bottiglie nel 2013). Una crescita che non si fermerà neanche nei prossimi anni, con un’impennata prevista del 38% dei consumi entro il 2017. Un trend che, ovviamente, riguarda anche il vino italiano, che a settembre 2014 è stato l’unico a registrare una crescita in valore (+1,4%), confermando il Belpaese tra i 5 Paesi di riferimento per quanto riguarda l’import enoico della Cina. Con queste premesse, Iem - International Exhibition Management (www.iem.it) volerà nella Repubblica Popolare Cinese, a Pechino, il 3 dicembre, per accompagnare venti aziende italiane davanti a un pubblico selezionato di trader, wine educator, sommelier e giornalisti. A condurre i due seminari proposti, uno dell’Istituto Grandi Marchi (www.istitutograndimarchi.it) e l’altro di Federdoc (www.federdoc.com), sarà Jing Bin, tra i più importa Senior Wine Educator cinesi.
“La Cina - spiega Marina Nedic, managing director di Iem - mostra un’apertura e una curiosità eccezionali nei confronti del vino di qualità. Le nuove generazioni guardano al nostro Paese come uno dei maggiori riferimenti mondiali per il buon vino: sono proprio i giovani a ricercare un prodotto che non appartenga specificatamente alla cultura orientale, ma che rappresenti piuttosto il nuovo orientamento verso lo stile di vita occidentale. Ed è proprio tra i giovani, in una fascia d’età compresa tra i 25 ed i 34 anni, che fioriscono le nuove figure di sommelier, wine educator e wine lover”.
“Iem conosce bene questo Paese - continua Marina Nedic - poiché è stata la prima a intuirne le potenzialità ormai 16 anni fa ed è ad oggi ancora un precursore in tal senso, avendo compreso il cambiamento culturale e generazionale in atto. Costanti analisi e monitoraggi dei mercati così come l’importante collaborazione con le principali agenzie di promozione del vino in loco, hanno permesso di mutare e adattare le strategie di penetrazione alle nuove esigenze del mercato stesso”. Pechino, assieme a Shanghai e Guangzhou, rappresenta uno dei maggiori mercati del vino in Cina e ne registra i maggiori livelli di consumo. È il maggior centro politico, culturale e di interscambio economico del nord-est della Cina, con un numero elevatissimo di ristoranti, organizzazioni e canali commerciali. L’industria alimentare e il mercato del vino a Pechino sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni, come anche l’interesse da parte della popolazione. I consumatori stessi amano informarsi e conoscere il prodotto che hanno davanti. Per tutti questi motivi il mercato non si è indirizzato verso una particolare tipologia di vino: la promozione e la pubblicità sono invece l’elemento vincente in un contesto in cui la popolazione è molto curiosa e attenta a ciò che consuma. È proprio per questo che Iem ha deciso di inserire Pechino nel tour “Simply Italian Asia” 2014.
Prima di giungere a Pechino, “Simply Italian Great Wines” farà tappa a Tokyo, in Giappone (il 1 dicembre a Tokyo), uno dei più grandi mercati vinicoli nell’area Asia-Pacifico, dopo Cina e Australia, e il secondo per vini importati. “Wine Monitor” (www.winemonitor.it) stima una crescita delle importazioni di vino italiano pari al 7,6% in valore e del 5,1% in volume a settembre 2014, confermando l’Italia tra i 5 Paesi di riferimento per le importazioni di vino in Giappone, e uno dei pochi, assieme alla Francia, ad aver registrato un dato positivo nei primi 9 mesi del 2014. “Il consumo pro-capite è in crescita di anno in anno - spiega ancora Marina Nedic - e se il 7% della popolazione consuma vino quotidianamente, ben il 50% beve vino almeno una volta a settimana. Il consumatore giapponese è molto attento al prodotto, alla provenienza, alla sua storia ed è interessato a conoscere oltre che a consumare un vino di qualità”. Secondo l’Ice oggi il vino rappresenta ancora solo il 5% del totale degli alcolici consumati in Giappone, dunque il potenziale d’incremento al fronte della crescita dei consumi è particolarmente alto. L’Agenzia delle Entrate giapponese prevede inoltre che quest’anno si raggiungerà il record di 3,5 milioni di ettolitri, il maggior consumo di vino in volume mai registrato.

Focus - La Gran Selezione del Chianti Classico nel Paese del Sol Levante
Per questa tappa nel Paese del Sol Levante, la IEM presenterà un evento interamente dedicato alla promozione e valorizzazione della Gran Selezione del Chianti Classico, di scena, per la prima volta assoluta, il 1 dicembre in Ambasciata d’Italia a Tokyo, con la possibilità di degustare le etichette di 24 tra i produttori più illustri d’Italia. Sarà presentata questa nuova eccellenza del Chianti Classico, la prima denominazione al mondo ad avere introdotto una nuova tipologia al vertice della sua piramide di qualità, posizionata al di sopra del Chianti Classico Riserva e del Chianti Classico Annata; un’edizione superiore che è il perfetto equilibrio tra eleganza e potenza, grande struttura ed affinamento.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli