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I grandi vini del Piemonte valgono 370 milioni di euro alla produzione, e un miliardo all'export. Vendemmia 2014 a -15-20% in quantità sul 2013, e con un “rating” di “tre stelle” su un massimo di cinque. Ecco le cifre “Anteprima Vendemmia 2014”

Il 2014 è un’annata avara d’uva in Piemonte, ma con buone notizie dall’economia agricola: nel 2013, l’export agricolo e alimentare è stato di 4,56 miliardi di euro, di cui un miliardo dovuto ai grandi vini della Regione di Barolo, Barbaresco, Barbera, Asti, Gavi, per un fatturato complessivo dell’agroalimentare e alimentare di una delle regioni più importanti d’Italia dal punto di vista dell’enogastronomia, che si mantiene intorno ai 12 miliardi di euro. Ecco i dati di Anteprima Vendemmia 2014, promossa da Regione Piemonte, Consorzio Piemonte Land of Perfection e Vignaioli Piemontesi. E, a proposito dell’ultima vendemmia, come è noto assai complessa per le frequenti piogge estive, tra i vigneti del Piemonte, si segnala un calo tra il 15% e il 20%.
Ma non tutti i dati sono omogenei: “la fonte più ottimista è quella della Regione - rileva il giornalista Giancarlo Montaldo - che indica in appena un -7% il calo del vino prodotto in Piemonte nel 2014, vale a dire 2.401.988 ettolitri rispetto ai 2.579.534 del 2013. Altra fonte è Assoenologi che indica in 2.200.000 ettolitri la produzione piemontese del 2014 con un calo del 18%”. Anche la Vignaioli Piemontesi ha raccolto i dati produttivi dalle sue cantine cooperative: la produzione 2014 è stata (Moscato escluso) di 480.000 ettolitri contro i 579.000 del 2013 (-16,5% ovvero 96.000 ettolitri). “Nei prossimi mesi - chiarisce Montaldo - con la conclusione delle operazioni di denuncia della produzione, avremo un quadro più chiaro del dato produttivo”.
Sul fronte della qualità, in ogni caso, si parla di un’annata da “tre stelle” (su un massimo di cinque), secondo l’agronomo Daniele Dellavalle: “nel complesso le uve sono buone, ma possiamo parlare di ottime nel caso del Ruché di Castagnole Monferrato e del Nebbiolo di Langhe e Roero”. Sul fronte economico, inoltre, emerge che il valore del vino piemontese, nel 2014 supera i 369 milioni di euro di valore alla produzione, il 10% della produzione agricola regionale. Le aziende vitivinicole sono 19.068, mentre gli ettari vitati sono 43.497, -1,5% sui 44.168 del 2013 (ma erano ben 131.592 nel 1961).
Ma nonostante la diminuzione degli ettari, “in Piemonte è calato il numero delle aziende agricole, ma abbiamo aziende più grandi e molto più ben strutturate - ha sottolineato l’assessore all’agricoltura della Regione Giorgio Ferrero - grazie al fenomeno di riaccorpamenti, nuovi investimenti, un forte ricambio generazionale nella guida aziendale, ovvero l’insediamento di giovani agricoltori e una crescita della componente femminile: sono 22.000 le aziende condotte da donne su 67.000 aziende agricole; 1/3 dei 64.000 occupati in agricoltura, sono donne. Il Piemonte è un esempio di agricoltura famigliare, di quelle aziende a conduzione famigliare, che non producono soltanto derrate agricole, ma sono anche espressione di valori, di coesione sociale, custodi di identità e tradizioni, presidio di territori”.
Cresce anche il sistema delle strutture cooperative (circa 200 cooperative con 30.000 soci), e dei Consorzi di tutela e Associazioni di produttori che hanno contribuito a concentrare e rafforzare l’azione di marketing e soprattutto della promozione commerciale sui mercati esteri. L’esempio è Piemonte Land of Perfection, che riunisce i principali Consorzi e la Vignaioli Piemontesi per fare promozione del vino in Italia e nel mondo.
“Aggregazione e fare sistema è un elemento di indispensabile successo per tutti: territorio, denominazioni, viticoltori, Consorzi - dice Giorgio Bosticco, presidente Consorzio Piemonte Land of Perfection - e la nostra esperienza, nata tre anni fa, ci insegna che andando per il mondo uniti, siamo più forti e andiamo più lontano: a 10.000 chilometri dai nostri vigneti, non sanno cos’è il Piemonte. Andiamo oltre i campanili”.
Info: www.piemonte-landofperfection.org

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