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La Regione Toscana premia e ringrazia il grande Giacomo Tachis, l’enologo “umanista” che ha contribuito al “Rinascimento” dell’enologia italiana e toscana e che ha firmato alcuni dei più celebri dei nostri vini, dal Sassicaia al Solaia, al Tignanello

Italia
Giacomo Tachis

Giacomo Tachis, l’enologo “umanista” che ha contribuito al “Rinascimento” dell’enologia italiana e toscana e padre di grandi vini come il Sassicaia, il Solaia, o il Tignanello, oggi, è stato insignito della Medaglia d’Oro con il simbolo del Pegaso, la massima onoreficenza della Regione Toscana. La cerimonia, di scena alla presenza di tanti rappresentanti del mondo del vino toscano, primo fra tutti il Marchese Piero Antinori, con la cui famiglia Tachis ha collaborato per lungo tempo fin dagli anni Sessanta. Il riconoscimento è stato consegnato dall’Assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori alla figlia di Tachis, Ilaria, perché il grande enologo era impossibilitato a partecipare alla cerimonia per motivi di salute.
“La Toscana è grata a Tachis per il contributo fondamentale al “Rinascimento” del vino italiano - ha detto Salvadori - facendolo diventare il nostro primo ambasciatore nel mondo, e per aver così contribuito a valorizzare, dal punto di vista economico e non solo, molti territori della nostra Regione. Sono perciò onorato di assegnare, a nome della Regione Toscana, la Medaglia d’Oro con il Pegaso a Giacomo Tachis, come segno di riconoscenza, di amicizia e di stima profonda, mia e di tutti i cittadini di questa regione”.
La figlia Ilaria ha raccontato di quel padre “visionario”, che venne in Toscana dal Piemonte all’inizio degli anni ’60, e seppe intuire le potenzialità che l’avrebbero fatta grande. Poi è stata la volta del professor e storico Zeffiro Ciuffoletti e del Marchese Piero Antinori raccontare la figura di Giacomo Tachis, l’enolgo “umanista” che sapeva citare Archestrato di Gela, poeta della Magna Grecia, come fondatore della gastronomia, e narrare quel sodalizio vincente tra l’enologo piemontese e la famiglia Antinori. “Credo - ha detto Antinori - che questo riconoscimento sia meritatissimo e lo dico a nome di tutti i colleghi toscani e italiani, perché tutti noi dobbiamo essere molto, ma molto grati a Tachis per la sua opera”.

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