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Miglior bianco d’Italia? Verdicchio marchigiano, seguito da Fiano e Friulano, e da Sauvignon, Soave, Malvasia, Pinot Bianco, Collio, Vermentino, Trebbiano d’Abruzzo: ecco la “Top 10” dall’incrocio “in bianco” delle guide di Università Marche e Imt

Italia
Alberto Mazzoni, Elisa Di Francisca e Neri Marcoré

Il miglior vino bianco (fermo) d’Italia? È il Verdicchio delle Marche, seguito sul podio dal Fiano, tallonato dal Friulano, che scavalca il Sauvignon ed il Soave, a pari merito con la Malvasia alla posizione n. 5. Alla posizione n. 6 resiste il Pinot Bianco, mentre avanza di 7 posizioni il Collio, a pari merito con il Vermentino e chiude la classifica il Trebbiano d’Abruzzo. Ecco la “Top 10” dei migliori bianchi dei distretti del vino italiano, risultato di un’indagine condotta da Gabriele Micozzi, docente di marketing del Dipartimento di Management dell’Università Politecnica delle Marche, che ha messo assieme i riconoscimenti delle edizioni 2015 delle principali guide enologiche italiane per l’Imt-Istituto Marchigiano di Tutela Vini, presentata oggi a Roma con l’oro olimpico nel fioretto, marchigiana e nuova ambasciatrice nel mondo del Verdicchio Elisa Di Francisca. La ricerca, per il secondo anno consecutivo, vede il vino principe marchigiano aggiudicarsi la palma d’oro di miglior bianco italiano.

Il risultato della ricerca che ha monitorato 8 guide italiane (Vini d’Italia del Gambero Rosso, Bibenda, I Vini d’Italia de L’Espresso, I vini di Veronelli, Slow Wine, Vinibuoni d’Italia di Touring Editore, oltre alle new entry Guida essenziale ai vini d’Italia di Daniele Cernilli e Vitae dell’Ais-Associazione italiana sommelier), è una “Top 10” sui bianchi fermi italiani che vede i vitigni autoctoni aggiudicarsi la tripletta di medaglie ed erodere sempre più riconoscimenti ai classici internazionali: salgono i bianchi friulani (Friulano con 34 riconoscimenti e Collio con 22 come il Vermentino), che registrano il salto di qualità più rilevante, indietreggiano i vitigni internazionali (Sauvignon con 29, Chardonnay e Pinot Bianco a 27), volano gli autoctoni, mentre frenano Soave (28 riconoscimenti come la Malvasia) e Fiano (35), dietro al Verdicchio marchigiano che guida la classifica (61 riconoscimenti) e fino al Trebbiano d’Abruzzo che chiude la classifica con 19.

“Abbiamo la fortuna di poter lavorare su due prodotti, il Verdicchio di Matelica e quello dei Castelli di Jesi che migliorano anno dopo anno - ha detto Alberto Mazzoni, direttore dell’Imt, Consorzio che con 800 aziende e 16 denominazioni, rappresenta il 90% dell’export enologico delle Marche - cresciamo in qualità, con un terzo delle aziende premiate che producono oltre 5.000 bottiglie. Ma anche in valore e nella quota export: oggi quest’ultima è al 50%, ma il nostro obiettivo, anche grazie agli investimenti in Ocm Promozione e Psr Marche è di arrivare ad esportare il 60% del nostro prodotto entro il 2016”.

Nella seconda parte dell’indagine, Micozzi ha intervistato un campione rappresentativo della popolazione italiana per indagare su quale fosse la guida enologica considerata più attendibile tra le principali 8 prese in esame. Anche per il 2015 la guida cult per l’enoappassionato si conferma quella del Gambero Rosso (0,90 il punteggio). Passaggio di consegne in seconda posizione, con i 5 grappoli di Bibenda (0,72) che supera la storica e ancora molto apprezzata guida Veronelli (0,66), ormai incalzata da I Vini d’Italia de l’Espresso (0,63) e Slow Wine di Slow Food (0,60). Seguono, Vitae-Ais e Daniele Cernilli “Doctor Wine”, che evidentemente scontano il fatto di essere alla loro prima edizione. Per il curatore dell’indagine, Gabriele Micozzi “l’excursus sulla credibilità delle guide tra i suoi lettori sfata un luogo comune, ovvero che questi prodotti editoriali non siano più così seguiti come un tempo. È vero il contrario: complessivamente il giudizio sulla credibilità è cresciuto, specie nelle prime posizioni e quindi tra le guide più lette”. Ponderando infine il numero di premi vinti dalle tipologie di vino per l’indice di credibilità, il Verdicchio si impone in modo assoluto come il miglior vino bianco italiano (39,6) seguito da Fiano (23) e Friulano (19,8). Poi Sauvignon, Pinot Bianco, Soave, Malvasia, Vermentino, Collio e Chardonnay.

Focus - Dalle guide italiane ai mercati internazionali, per la prima volta l’export del Verdicchio (+11,2% in valore nel 2014, a 18,9 milioni di euro) supera il mercato interno

Prosegue, anche nel 2014, il momento d’oro del Verdicchio: lo sottolinea l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, oggi a Roma. “Le proiezioni di quest’anno - ha detto il direttore dell’Imt Alberto Mazzoni - confermano il trend positivo del bianco di Jesi e di Matelica: crescono fatturato (+7,3% sul 2013, a 36,5 milioni di euro), valore dell’export (+11,2% a 18,9 milioni di euro) e prezzo medio delle bottiglie esportate (7,1%), con una quota del vino venduto oltreconfine che per la prima volta supera la soglia del 50% (ma cresce anche il mercato interno, a +3,4% nel 2014 sul 2013 per un fatturato di 17,58 milioni di euro). Questo grazie a un lavoro di squadra, che ha permesso anche con i fondi Ocm e Psr Marche di investire in promozione oltre 6 milioni di euro nell’ultimo triennio presso i mercati obiettivo”. Bene anche il Verdicchio spumante, che segna una crescita del fatturato dell’8% e aggiunge 1,29 milioni di euro ai 36,5 milioni contabilizzati dal prodotto fermo. Complessivamente il Verdicchio rappresenta quasi il 40% sul totale fatturato da bottiglie Dop e Igp nelle Marche.

Fuori dall’Europa, l’anima dell’export si conferma a stelle e strisce. Tra i mercati di riferimento si collocano infatti gli Stati Uniti (che assorbono circa il 60% dell’export), seguiti da Canada, Giappone e Cina. “Con la prossima programmazione dell’Ocm Promozione - ha aggiunto Mazzoni - che per noi vale 2,8 milioni di euro, punteremo oltre che sui mercati di sbocco (35% degli investimenti è destinato agli Usa, 21% a Cina ed Hong Kong, 17% al Canada, 8% al Giappone, 7% al Sud-Est asiatico, il restante 6% al Centro-Sud America e ai Paesi Extra Ue), anche verso Sud-Est asiatico, Giappone e Centro-Sud America. Mentre sarà importante la partecipazione che stiamo organizzando grazie alla Regione Marche al padiglione vino dell’Expo milanese”.
In Europa il Verdicchio vola in Germania, in Svizzera ma anche al Nord, in particolare in Belgio, Olanda, Svezia e Inghilterra. Mentre fatica ancora a penetrare nel mercato della Federazione Russa.

Focus - Il Verdicchio e la sua ambasciatrice: Elisa Di Francisca, oro olimpico nel fioretto, marchigiana e nuova testimonial nel mondo del bianco marchigiano

È la campionessa di scherma Elisa Di Francisca, la nuova ambasciatrice del Verdicchio nel mondo. Il vino bianco più premiato dalle guide enologiche italiane nel 2015 farà squadra con l’atleta jesina per la nuova campagna “Verdicchio: talenti si nasce, campioni si diventa!” promossa dall’Imt-Istituto Marchigiano di Tutela Vini, e presentata oggi a Roma con l’azzurra medaglia d’oro nel fioretto individuale alle ultime Olimpiadi di Londra. “Fioretto e Verdicchio sono da sempre la mia passione - ha detto Elisa Di Francisca - è un onore per me promuovere in Italia e sulle pedane internazionali un grande vino che negli anni è diventato un campione. Tre fattori ci accomunano: il carattere, il duro lavoro e la voglia di ottenere il massimo”.

“Come per la scherma - ha sottolineato il direttore dell’Imt Alberto Mazzoni - occorrono anni di duro allenamento per trasformare un talento in un grande campione. I riconoscimenti ricevuti dalle 31 aziende premiate quest’anno dalle guide, un terzo delle 97 che producono oltre 5.000 bottiglie, sono frutto del lavoro realizzato negli ultimi 15 anni per esprimere i fattori che rendono unico questo vino: forte identità territoriale, grande struttura, mineralità, versatilità ed eleganza. Speriamo - ha concluso Mazzoni - che questa campagna ci porti fortuna e di raggiungere con il Verdicchio anche solo una parte dei primati internazionali conseguiti dalla campionessa di scherma marchigiana”.

Elisa Di Francisca ha vinto 11 medaglie ai campionati del mondo e 2 alle olimpiadi. Tra queste, 2 medaglie d’oro alle Olimpiadi Londra 2012 (fioretto individuale e fioretto a squadre) e la medaglia d’oro nel fioretto a squadre agli ultimi Mondiali di Kazan.

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