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Un solo vino, un mito dell’enologia italiana nel mondo, quello che ha messo d’accordo tutte le guide più importanti, ben 8, sull’eccellenza vinicola del Belpaese (edizione 2015): è il Sassicaia 2011 di Tenuta San Guido. Così l’analisi di WineNews

Italia
Un solo vino ha messo d’accordo tutte le guide più importanti: è il Sassicaia 2011 Tenuta San Guido: così l’analisi WineNews

Un solo vino, un mito dell’enologia italiana nel mondo, quello che ha messo d’accordo tutte le guide più importanti, ben 8, sull’eccellenza vinicola del Belpaese: è il Sassicaia 2011 di Tenuta San Guido, la creatura del Marchese Mario Incisa della Rocchetta. Emerge dall’analisi di www.winenews.it che, come di consueto (è l’edizione n. 9), ha incrociato le liste dei migliori assaggi, redatte dalle guide 2015, senza, evidentemente, scendere nel dettaglio delle specifiche modalità di valutazione, adottato dai vari team di degustazione. “Un vino solo al comando, la sua etichetta è bianco-blu, il suo nome è Sassicaia”, verrebbe da dire, parafrasando la mitica descrizione di Fausto Coppi, al Giro d’Italia del 1949, firmata da Mario Ferretti.
Il grande rosso bolgherese, creato nel 1968 dal genio di Giacomo Tachis, e oggi seguito dall’enologa Graziana Grassini, è stato l’unico nettare del Belpaese ad aggiudicarsi i “Tre Bicchieri” della guida Vini d’Italia “Gambero Rosso”, le “Cinque Bottiglie” della guida Vini d’Italia de “L’Espresso”, le “Tre Stelle” della guida “I Vini di Veronelli”, i “Cinque Grappoli” della guida “Duemilavini” di Bibenda, il “Grande Vino”, cioè quello che rappresenta il meglio dal punto di vista organolettico per Slow Wine di Slow Food, l’inserimento tra i vini che totalizzano il punteggio più alto nell’indice di piacevolezza per l’“Annuario dei migliori vini italiani” di Luca Maroni e, ancora, il massimo riconoscimento delle due “new entry” nel panorama delle guide tricolore, il “faccino” di “Doctor Wine”, assegnato ai vini valutati con 95/100 o più dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” 2015 di Daniele Cernilli, e le “Quattro Viti”, il massimo riconoscimento di “Vitae - La guida vini 2015” dell’Associazione Italiana Sommelier”.
“È una bellissima notizia, ci fa molto piacere - commenta con la consueta sobrietà, a WineNews, il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, alla guida di Tenuta San Guido, www.tenutasanguido.com - è un vino che ha sempre seguito il suo stile, che rispecchia quello che è sempre stato il nostro gusto. Che, in certi periodi, ci ha penalizzato, perché sembrava andassero di moda i vini super-estratti. Noi abbiamo sempre puntato sull’eleganza e la bevibilità del vino, e oggi ci si rende conto che, forse, è quello che il pubblico cerca e vuole”.
“È il un riconoscimento ad un brand storico che, crisi o non crisi, è sempre vendutissimo, che finisce sei mesi prima dell’entrata in commercio della nuova annata, e che nel mondo è riconosciuto come il vino top italiano”, aggiunge Marcello Meregalli, ad Gruppo Meregalli, che distribuisce in esclusiva per l’Italia il Sassicaia. E che spiega quali sono, secondo lui, i “segreti” del successo del grande vino bolgherese: “il primo è, probabilmente, il comportamento impeccabile del Marchese Nicolò e di tutta la famiglia Incisa della Rocchetta, bravi a non farlo mai diventare un semplice fenomeno di costume. Parlarne poco, puntare solo su prodotto e territorio, senza nessun vip prezzolato a fare da testimonial, per esempio, hanno contribuito ad un successo raggiunto in maniera quasi naturale. Il secondo è che, pur essendo prodotto in una quantità capace di accontentare molti appassionati, ce n’è sempre qualche bottiglia in meno di quello che la gente vorrebbe, e questo aumenta il senso di preziosità già intrinseco in questo grande vino”.

Focus - La “Classifica delle Classifiche” ... negli anni passati
Un risultato “secco”, quello del Sassicaia 2011 della Tenuta San Guido, nella “Classifica delle Classifiche” 2014 di WineNews, in questa edizione con ben 8 guide (in passato erano 6), in linea al risultato 2013, dove l’unica etichetta premiata da tutti era stato il Primitivo di Manduria Es di Gianfranco Fino 2011. E che, guardando allo storico, con zero etichette a mettere d’accordo tutte le guide nel 2012, e con solo 2 nel 2010 (peraltro con gli stessi Sassicaia 2008 ed Es 2009, ndr), ripropone come più attuale che mai la riflessione sulla divergenza di giudizio, lecita, ma forse troppo marcata dei migliori degustatori del Belpaese che, al netto della ovvia variabilità di risultato enologico da annata ad annata e di altri fattori, non riescono a trovare un gruppo di 10-20 etichette che, in maniera univoca, rappresentino, per la critica, la summa vinicola più o meno costante del Belpaese.
2013
Gianfranco Fino, Primitivo di Manduria Es 2011
2012
Nessuno
2011
Tenuta San Guido, Bolgheri Sassicaia 2008
Gianfranco Fino, Primitivo di Manduria Es 2009
2010
Produttori di Termeno, Alto Adige Gewürztraminer Vendemmia Tardiva “Terminum” 2007
Oasi degli Angeli, Kurni 2007
2009
Cantina di Caldaro, Moscato Giallo Passito “Serenade” Castel Giovanelli 2005
2008
Tenuta San Leonardo, San Leonardo 2003
Montevetrano, Montevetrano 2005
Galardi, Terre di Lavoro 2005
Tenuta San Guido, Bolgheri Sassicaia 2004
Cantina di Caldaro, Moscato Giallo Passito “Serenade” Castel Giovanelli 2004
2007
Fattoria di Petrolo, Galatrona 2004
Montevetrano, Montevetrano 2004
2006
Gaja, Sorì San Lorenzo 2001
Casanova di Neri, Brunello di Montalcino Cerretalto 1999
Masciarelli, Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 2001
Oasi degli Angeli, Kurni 2003
Galardi, Terra di Lavoro 2003
Montevetrano, Montevetrano 2003
Sandrone, Barolo Cannubi Boschis 2001
Foradori, Granato 2003
Fonte: elaborazione WineNews

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