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Nata sotto i peggiori auspici, la vendemmia 2014 fa registrare un calo produttivo importante nella Vecchia Europa: secondo le stime di Copa e Cogeca, si produrrà il 9,9% di vino in meno del 2013, per un totale di 157,7 milioni di ettolitri

Nata sotto i peggiori auspici, specie in Italia, la vendemmia 2014 fa registrare un calo produttivo importante nella Vecchia Europa: secondo le prime stime illustrate a Bruxelles dalle organizzazioni agricole e cooperative dell’Ue, riunite nel Copa e Cogeca, si produrrà il 9,9% di vino in meno del 2013, per un totale di 157,7 milioni di ettolitri. L’Italia, con 41 milioni di ettolitri, si posiziona al secondo posto, dopo la Francia (45 milioni di ettolitri), incalzata dalla Spagna (40,8 milioni di ettolitri). A grande distanza, seguono Germania (9,4 milioni di ettolitri), Portogallo (5,9 milioni di ettolitri) e Romania (4 milioni di ettolitri). E il resto del mondo? Le prime stime, ormai consolidate, le presenterà il presidente dell’Oiv - Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (www.oiv.int), Jean-Marie Aurand, il 23 ottobre a Parigi.
Tornando in Europa, in particolare In Italia, “a causa delle terribili condizioni meteorologiche - come spiega Palma Esposito di Confagricoltura, vicepresidente del gruppo di lavoro sul vino al Copa-Cogeca - i viticoltori hanno dovuto affrontare una situazione difficile: il calo del raccolto al Nord é stato in media del 15% con punte fino al 40% in alcune zone della Puglia e un calo del 27% in Sicilia, ma quest’ultime due regioni avevano conosciuto nella vendemmia 2013 aumenti fino al 30%”.
Di fronte alla difficile situazione climatica, aggiunge Gabriele Castelli (Fedagri Confcooperative), “si é rivelato molto importante il lavoro fatto dai viticoltori e dalla cooperative che sono intervenuti a più riprese sui vigneti e sono riusciti a salvare la qualità del raccolto”. Così, con le minori scorte di vino in cantina sullo scorso anno, i prezzi dovrebbero restare stabili, o aumentare in alcune zone di produzione”.

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