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Andar per arte tra i vigneti del Piemonte: dalla Cappella del Barolo alla Nuova Cantina La Brunella, da L’Acino di Ceretto a Cascina Adelaide, dalla Cantina Terre da Vino al WiMu, lo propone il tour a tema “Architettura in Barrique” (il 30 novembre)

Italia
Di andar per arte tra i vigneti del Piemonte lo propone Architettura in Barrique, tour tematico di ArchiE20

Langhe: uno dei terroir del vino più famosi al mondo, dove si producono tra le più importanti etichette dell’Italia del vino, Barolo in primis, ma anche territorio in cui il saper fare vino e la progettualità, la storia più antica e la contemporaneità, si fondono in pregevoli opere architettoniche, cantine d’autore e non solo, allo stesso tempo rispettose di un paesaggio ora riconosciuto anche Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, avveniristice ed originali. Dalla coloratissima Cappella del Barolo dei Ceretto nelle Brunate in uno dei più famosi cru del Barolo (autori: Sol Lewitt e David Tremlett) alla Nuova Cantina La Brunella con vista nella valle del Barolo e rivestita di barriques (architetto Guido Boroli), dalla cantina storica e dell’Acino di Ceretto con la sua ardita bolla ovale sospesa tra le vigne che ricorda un acino d’uva (architetti Luca e Marina Deabate) alla Cascina Adelaide completamente immersa nel terreno (studio Archicura), dall’imponente progetto d’autore della Cantina Terre da Vino (archistar Gianni Arnaudo) al Museo WiMu nello storico Castello Falletti di Barolo. Di andar per arte tra i vigneti del Piemonte lo propone “Architettura in Barrique”, tour tematico di ArchiE20 (30 novembre, con possibilità per gli architetti di richiedere Cfp; www.archie20.it), alla scoperta delle più belle cantine ed opere d’arte del territorio.
Si parte da Torino direzione La Morra per una visita alla Cappella nelle Brunate, piccola cappella dell’inizio del ’900 costruita nper radunare la gente che lavorava nelle vigne in uno dei più famosi e importanti cru del Barolo, reinterpretata in chiave contemporanea per Ceretto, storici viticoltori piemontesi, dagli esponenti dell’arte concettuale americana David Tremlett per l’interno, e Sol Lewitt per l’esterno. Da qui, ci si sposta a Castiglione Falletto per vedere la Nuova Cantina La Brunella dell’architetto Guido Boroli (2005-2006), con la sala degustazione, caratterizzata da ampie vetrate, che proietta gli ospiti nel cuore della valle del Barolo tra i borghi di La Morra, Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga, permettendo di godere di un panorama unico al mondo, mentre le facciate esterne sono invece rivestite in doghe di legno rovere massello derivanti da barriques usate. Il percorso di visita fa tappa quindi alla cantina storica e dell’Acino della Tenuta Monsordo Bernardina di Alba delle aziende vitivinicole Ceretto, la cui scelta progettuale degli architetti Luca e Marina Deabate (2009) si è rivolta a un’architettura-paesaggio di notevole impatto: una grande bolla ovale, sospesa tra le vigne, quasi a voler rappresentare una sorta di grosso “acino d’uva”.
Infine, Barolo, per vedere la Cascina Adelaide di Amabile Drocco, progetto degli architetti Paolo e Ugo Dellapiana e Francesco Bermond Des Ambrois (2002) che si inserisce con grande delicatezza al fondo di una valle e si presenta come una dorsale allungata e affusolata, completamente coperta immersa nel terreno dal quale emerge in minima parte. Ma anche la Cantina Terre da Vino, sede della cooperativa che riunisce oltre 2.500 piccoli produttori per un totale di 5.000 ettari di vigne, imponente progetto dell’archistar Gianni Arnaudo (2000-2010) che rievoca il profilo delle colline ed i cui volumi del complesso sono collegati da una passerella aerea in acciaio e legno. Infine, il WiMu, il Museo del Vino, inaugurato nel 2010, allestito nello storico Castello Falletti di Barolo, e ideato e curato da François Confino.

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