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Debiti azzerati, remunerazione a +10% per i soci, fatturato in crescita (+158,5 milioni di euro, +3,7%) come export (+4,7%) e mercato interno (1,1%), assunzioni e investimenti tecnologici: il bilancio 2013-2014 del colosso cooperativo trentino Cavit

Debiti azzerati, remunerazione a +10% per i soci, fatturato in crescita (+158,5 milioni di euro, +3,7%) come l’export (+4,7%) e mercato interno (+1,1%), assunzioni e investimenti tecnologici: ecco, in estrema sintesi, il bilancio 2013-2014 del colosso cooperativo trentino Cavit, realtà che unisce 11 cantine sociali trentine per 4.500 viticoltori associati, che, con 5.500 ettari, rappresentano il 60% dell’intera produzione trentina (www.cavit.it). “Dal punto di vista vitivinicolo non è stata una buona annata, ma possiamo contare su un ottimo bilancio, con la crescita del fatturato e il miglioramento significativo del risultato netto, che raggiunge i 5,6 milioni di euro sui 4 milioni del precedente esercizio”, commenta il presidente Cavit, Adriano Orsi.
“Altro aspetto molto importante - aggiunge - è l’azzeramento del debito. Inoltre, cosa importantissima per una impresa cooperativa come la nostra, è che grazie ai risultati ottenuti nell’ultimo biennio abbiamo potuto liquidare ai soci il 10% in più rispetto al 2012-2013 precedente", aggiunge Orsi. Altre voci importanti a bilancio sono la crescita delle esportazioni (+4,7%) e del mercato interno (1,1%). Ed è proprio l’export a rappresentare la fetta più consistente del fatturato della Cavit, il 79%.
In tempi di crisi l’azienda di Ravina ha potuto anche incrementare la propria forza lavoro: “abbiamo potuto rafforzare la nostra struttura con l’assunzione di tre tecnici di campagna. In un momento storico in cui il mercato del lavoro è molto chiuso mi sembra un aspetto di non poco conto”, spiega il direttore generale Enrico Zanoni.
“Sono stati fatti molti passi avanti - prosegue ancora Zanoni - visto che in Cavit arriva circa il 72% di quanto prodotto dalle singole cantine associate. Bisogna insistere sulla collaborazione, che è alla base del sistema cooperativo. Certo il mondo agricolo ha dei tempi che non sono molto compatibili con i veloci cambiamenti imposti dalla crisi economica, ma le cantine non possono soltanto essere punti di raccolta di uve, ma collaborare sempre più con i soci in modo da realizzare vini di alta qualità”. Una linea condivisa dal presidente Orsi: “auspichiamo una maggiore integrazione della filiera per valorizzare al meglio le eccellenze delle singole cantine. Se ci muoveremo in questa direzione si potrà fare certamente di più”.

Focus - In Trentino un catasto avanzato dei vigneti: un software mette in rete le cantine associate a Cavit
Dopo quattro anni di sviluppo, Cavit, ha perfezionato una tecnologia applicata alla viticoltura, ottenendone un’applicazione che si presenta ora come la più avanzata in Italia: il progetto “Pica”, acronimo di “Piattaforma integrata cartografica agriviticola”, una sorta di data base che integra automaticamente i dati provenienti dai software di gestione delle diverse cantine, consentendo ai tecnici di tutte le cantine sociali socie di Cavit la gestione cartografica avanzata dei dati vitivinicoli (anagrafe soci, catasto soci, conferimenti) e la consultazione dei modelli previsionali, messi a disposizione da una rete di ricerca teorica ed applicata d’eccellenza come quella trentina (Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler).
Il sistema, sviluppato per conto di Cavit dalla società cooperativa Mpa solutions (spin off di Fbk, centro di ricerca trentino), consente quindi la raccolta e la gestione, a livello di tutte le cantine sociali del Trentino, dei dati essenziali per un’agricoltura di maggiore precisione e mette a disposizione, in tempo reale e su vasta scala, efficaci strumenti di gestione geografica e comunicazione.
In sostanza, il progetto permette la mappatura dei vigneti collegandoli con i dati delle 11 cantine aderenti a Cavit: “sono stati mappati 30.000 metri quadrati di territorio - spiega Andrea Faustini, enologo Cavit - e il sistema si interfaccia via sms con i singoli viticoltori. Recentemente è stata sviluppata una app per smartphone e tablet che consente agli agronomi di consultare i dati in tempo reale e ricevere le informazioni necessarie per una gestione efficiente della vigna. Nel prossimo futuro - continua ancora Faustini - Pica permetterà anche il monitoraggio della diffusione della malattie delle piante, nonché l’incrocio delle rilevazioni climatiche con i dati relativi alle caratteristiche del suolo, aumentando ulteriormente le informazioni a disposizione dell’agronomo”.

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