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Vittorio Moretti, uno dei grandi del vino italiano (Bellavista, Contadi Castaldi, Petra, Tenuta la Badiola) e dell’hotellerie (L’Albereta e L’Andana), e le sue figlie: Francesca, che guida il vino, Carmen l’ospitalità, Valentina le costruzioni

Dici Vittorio Moretti, e nomini uno dei grandi dell’impresa e del vino italiano. Archetipo del “self made man” moderno che, partito nel 1967 con la “Moretti Costruzioni”, ha fondato un impero, il gruppo “Terra Moretti”, che ha messo insieme, oltre alle costruzioni in cui è tra i leader mondiali, anche il grande vino e l’altissima hotellerie (senza dimenticare la passione - e il successo - nel campo della nautica con la Maxi Dolfin). Nel mondo di Bacco, Moretti è protagonista della storia iniziata con Bellavista, fondata nel 1977, e diventata uno dei marchi più importanti e prestigiosi del Franciacorta (anche grazie al lavoro dell’enologo considerato il n. 1 delle bollicine in Italia, Mattia Vezzola, ndr), a cui ha poi affiancato, nel 1987, un’altra griffe franciacortina, Contadi Castaldi. E proseguita, ancora, in Toscana, con Tenuta La Badiola, in Maremma, acquistata nel 2000, e con Petra, la cantina di Suvereto realizzata nel 2003 dall’architetto Mario Botta. Per un gruppo del vino che mette insieme qualcosa come 450 ettari, per una produzione 2013 di 2,8 milioni di bottiglie, un fatturato di 33 milioni di euro, il 18% all’export, per 200 dipendenti.
In quello dell’ospitalità, Vittorio ha raggiunto i massimi livelli con due resort di lusso, L’Albereta, in Franciacorta, dove è riuscito “a mettere insieme il diavolo e l’acqua santa”, con la cucina di Gualtiero Marchesi (da poco rientrato a Milano) ed il benessere di Henri Chenot, e L’Andana, tra i vigneti di Tenuta La Badiola, che ospita, tra l’altro, la Trattoria Toscana, unico ristorante italiano firmato da Alain Ducasse.
Ora Vittorio Moretti, classe 1941, alla bella età di 73 anni, molti dei quali vissuti da grande capitano di industria con l’amore per la natura, l’agricoltura e la bellezza, è pronto a fare un piccolo passo indietro, senza lasciare l’azienda, in cui rimane punto di riferimento e “grande saggio”, ma spostando la luce dei riflettori sulle figlie, Francesca, Carmen e Valentina, in un evoluzione verso un management più moderno, ma nel segno della continuità. Francesca, enologa, già ad del settore vitienologico del gruppo Terra Moretti, seguirà le strategie di sviluppo delle quattro cantine e della società di distribuzione Tmt Emozioni. Carmen, invece, continuerà la sua attività di amministratore delegato della divisione alberghiera (che ha un fatturato sui 14,9 milioni di euro) e di vicepresidente della holding Terra Moretti. Valentina, architetto, continuerà come ad del gruppo Moretti Industria delle Costruzioni (settore del gruppo che, nel 2013, ha sviluppato un business di 54,2 milioni di euro) e della divisione “More”, specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative che spaziano dal campo progettuale e produttivo sino a quello dell’approccio ai mercati e al cliente.
Non un passaggio generazionale di rottura, dunque, ma la messa a sistema di “competenze di famiglia”,già strutturate in un gruppo importante, che è già tra le firme più importanti del “made in Italy” vinicolo e non solo.

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