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Compie 40 anni “il miglior Museo del vino d’Italia” per “The New York Times”: è il Muvit fondato a Torgiano nel 1974 dalla storica famiglia del vino Lungarotti, che lo festeggia con un “Simposio” di esperti dedicato al vino e alla vite (25 ottobre)

Italia
Torchio a trave orizzontale, Museo del Vino di Torgiano by Lungarotti

Quando fu fondato alla fine degli anni ’70 era una scommessa pionieristica, un luogo di cultura custode di “un percorso serio e completo di approfondimento e conoscenza di un mondo, quello della trasformazione dell’uva in vino, che ha sempre affascinato gli uomini e stimolato la loro immaginazione” come l’ha definito Kate Singleton, la giornalista del “The New York Times” che lo ha incoronato come “il miglior museo del vino d’Italia”. Un modello, dunque, e non solo una semplice case history di incontro tra vino, storia, arte e cultura (con un’importante collezione arricchita negli anni), voluto, in un progetto lungimirante, da una storica famiglia di produttori “illuminati” come Lungarotti. Oggi, il Muvit-Museo del Vino di Torgiano in Umbria, compie i suoi primi 40 anni, da quando fu fondato, esattamente nel 1974. E Lungarotti lo festeggia con un simposio di esperti mondiali dedicato a “Il vino e la vite come paradigma della diversità culturale tra Oriente e Occidente”, ed una visita al Museo con una guida d’eccezione, Maria Grazia Lungarotti, direttore della Fondazione Lungarotti, il 25 ottobre al Centro Congressi Le Tre Vaselle a Torgiano.
Popolazioni, vitigni e territori: viticoltura e vini nell’evoluzione dei confini linguistici, genetici e cultura li che hanno favorito la salvaguardia delle diversità nei secoli: sarà questo il tema al centro del convegno che celebra la lunga vita del Museo del Vino di Torgiano, dove Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura al mondo, docenti di Viticoltura all’Università degli Studi di Milano, parlerà di “Vitigni europei oltre le frontiere: la storia del vino raccontata attraverso il Dna dei suoi vitigni”. Marco Capocasa del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “CharlesDarwin” della Sapienza Università di Roma e Istituto Italiano di Antropologia, affronterà invece il tema di “Come i fattori culturali ci aiutano a leggere la diversità genetica delle popolazioni italiane”, mentre Lucio Fiorini, professore Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, quello de “Il vino etrusco attraverso la documentazione proveniente dal santuario emporico di Gravisca, porto di Tarquinia”. Baykar Sivazliyan, docente del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Milano e Presidente Unione degli Armeni d’Italia, parlerà di “La produzione e l’uso del vino nella cultura antica degli armeni”, e Augusto Ancillotti, professore del Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia, di “Alle origini della vinificazione in Italia. Una prospettiva glottologica”. Infine, gli interventi di Antonio Calò, presidente Accademia Italiana della Vite e del Vino, su “Il Primitivo: vitigno unificatore della cultura orientale ed occidentale”, e di Gaetano Forni, direttore del Centro studi e ricerche per la museologia agraria, Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura, su “Concezione del mondo, bevande alcoliche e metabioagronomia”.
Info: www.lungarotti.it

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