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Bad news per Lidl, che in Spagna è stata accusata da un big della produzione enoica come Bodegas Marqués de Cáceres di vendere i loro vini sotto il prezzo di costo, in aperto contrasto con le leggi che regolano la concorrenza sul mercato iberico

Bad news per la catena di discount più popolare d’Europa, Lidl, che in Spagna è stata accusata da un big della produzione enoica come Bodegas Marqués de Cáceres di vendere i loro vini sotto il prezzo di costo pagato dalla catena tedesca. Una pratica illegale, secondo le norme sulla concorrenza del mercato spagnolo, esplicitamente vietata dalla legge 3/1991 in materia di concorrenza sleale, e dall’articolo 14 della legge 7/1996, che vieta la vendita di articoli in perdita all’interno di una attività al dettaglio. “Nelle prime due settimane di ottobre - spiega a “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com) un portavoce dell’azienda spagnola - Lidl ha pubblicizzato, su diversi media nazionali, una promozione che riguardava alcuni prodotti della nostra cantina, tra cui marchi di livello, che di solito non fanno parte del portafoglio di Lidl. Tra queste offerte, ci siamo resi conto che i consumatori avrebbero potuto acquistare i nostri vini a prezzi addirittura inferiori di quelli pagati dalla stessa Lidl”.

La polemica si innesta nella stra pubblicizzata virata di Lidl verso un’offerta, tra i propri scaffali, allargata ai vini di qualità, una strategia su cui, in Spagna, si addensa qualche nube: “Bodegas Marqués de Cáceres - continua il portavoce - deplora vivamente questa pratica, che è totalmente contro la volontà dell’azienda, ed in contrasto anche con i requisiti esplicitamente richiesti alla catena di supermercati dalla cantina. L’offerta speciale di Lidl, così com’è, trasmette informazioni errate al consumatore sui prodotti in vendita. Inoltre, mette in discussione la professionalità e l’integrità dei circuiti di distribuzione di Marqués de Cáceres in Spagna, e quella del resto delle catene di vendita al dettaglio, che operano secondo criteri di massima competitività e in difesa dei legittimi interessi del consumatore”. Da Lidl, nel frattempo, tutto tace ...

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