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Un “Master in Cultura del Vino Italiano” targato Slow Food per insegnare a raccontarne tutta la bellezza e complessità: nasce da un’idea di Università di Pollenzo, Banca del Vino, Slow Wine con in cattedra esperti “a tutto campo” da Petrini a Daverio

Italia
Ecco l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a Bra, Cuneo

Sarà un Master interdisciplinare, teorico e pratico con le “mani nella terra” nelle cantine - da Ceretto a Fontanafredda, passando per Conterno Fantino e La Spinetta - viaggi didattici e tirocini nei più importanti terroir, per insegnare a comunicare, a raccontare e a promuovere il vino italiano in tutta la sua complessità e bellezza con gli strumenti più adatti ed efficaci - in cattedra saliranno personalità come l’ampelografa Anna Schneider e il “Preparatore d’Uva” Marco Simonit, dall’enologo Giuseppe Caviola al general manager Vincenzo Ercolino, dai produttori Alessio Planeta a Guido Fantino, fino al presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini ed al critico d’arte Philippe Daverio, per citarne solo alcuni - formando professionisti capaci di “maneggiare” con consapevolezza il complesso mondo del vino - dagli aspetti organolettici a quelli storici, dalla prospettiva legislativa a quella economica - ma allo stesso tempo anche di farsi interpreti dell’unicità del vino italiano a livello internazionale, esigenza sempre più sentita dagli stessi produttori. Nasce il “Master in Cultura del Vino Italiano”, il nuovo progetto dedicato alla formazione da un’idea dei professori dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di Slow Food, che WineNews è in grado di anticipare (sarà illustrato il 27 ottobre al “Salone del Gusto e Terra Madre” a Torino e partirà all’Università il 14 gennaio; www.unisg.it), da alcuni collaboratori della Banca del Vino (il progetto culturale di Carlo Petrini, presidente Slow Food internazionale, per tutelare e promuovere il patrimonio vinicolo italiano, ndr) e della redazione della guida “Slow Wine”, insieme ad alcuni produttori di vino italiano, professori ed esperti internazionali.
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo insieme al sostegno di Slow Food e Banca del Vino ha scelto di coinvolgere nel Master alcuni tra i più importanti esperti internazionali del settore come Claude e Lydia Bourguignon fondatori di Lams - Laboratoire d’Analyse Microbiologique des Sols, Marco Simonit che ha rivoluzionato l’approccio al mestiere del potatore, e Anna Schneider da molti considerata la più grande ampelografa italiana. Tra i docenti, ci saranno Armando Castagno, Beppe Caviola, Philippe Daverio, Vincenzo Ercolino, Roberto Ferrarini, Michele Antonio Fino, Maurizio Gily, Piercarlo Grimaldi, Giuseppe Mazzacolin, Ruggero Mazzilli, Saverio Petrilli, Carlo Petrini, Jacky Rigaux, Anna Schneider, Marco Simonit, Tiziano Tempesta, Gianluca Colombo e Roberta Sassatelli, accanto a ristoratori e produttori impegnati in incontri e lezioni di didattica integrativa come Anselme Selosse, Giuseppe Mazzacollin, Enzo Ercolino, Alessio Planeta, Giovanna Rivetti, Guido Fantino, Pierluigi Zamò.
Sarà un percorso interdisciplinare dal taglio teorico e pratico della durata di 11 mesi (9 mesi di studio in aula ed esperienze sul campo e 2 mesi di tirocinio finale) a partire dal 14 gennaio 2015 fino al 18 dicembre, che unirà il valore indiscusso della teoria in aula (500 ore) alle regolari esperienze sul campo formative e coinvolgenti: incontri, uscite in cantina e in vigna per “sporcarsi” le mani con la terra, viaggi didattici e tirocini per conoscere da vicino la storia e la cultura di alcuni dei terroir più significativi dell’Italia settentrionale, centrale e meridionale.
Un programma creato a partire dalla constata esigenza tra i produttori di vino di una figura capace di confrontarsi a livello internazionale, di sviluppare efficacemente la promozione e la comunicazione del vino. Alla fine degli studi si avrà a disposizione un completo patrimonio di competenze e di esperienze indispensabili per muoversi strategicamente rispetto ai prossimi scenari contemporanei ovvero un quadro completo di strumenti e tecniche per trasmettere, comunicare e promuovere al meglio il vino italiano.
In particolare, due giorni al mese saranno dedicati ad esperienze sul campo per partecipare direttamente ai lavori di cantine vitivinicole piemontesi tra le quali Ceretto, Fontanafredda, Cantine Borgogno, Conterno e Fantino, Contratto, La Spinetta. Inoltre, sono previsti tre viaggi didattici: ognuno in una differente regione italiana per una settimana dedicata alla conoscenza diretta e personale del mondo vitivinicolo. E, infine, un tirocinio formativo della durata di due mesi per ogni studente da metà ottobre a metà dicembre nelle cantine vitivinicole che da anni collaborano con l’Università, la Banca del Vino e Slow Food.
Le aree tematiche che saranno affrontate vanno da Viticultura, ampelografia e gestione dei suoli a Enologia e tecniche di degustazione, da Botanica ed entomologia a Geografia dei terroir, da Analisi sensoriale a Degustazione di terroir, da Filologia, letteratura e storia del vino a “Epistenologia”. Saper sul vino, sapere col vino, passando per Storia dell’Italia e dell’arte italiana, Antropologia del vino, Principi di gastronomia olistica, Esperienze di Sommellerie, Economia del vino e delle aziende, Diritto e legislazione, Scrivere e comunicare di vino e Sociologia dei consumi.
Il Master è accessibile a chi è in possesso di un titolo di laurea - che riceverà con il superamento degli esami previsti un diploma di Master di primo livello, con 90 Cfu - ma anche a chi non è in possesso di titoli accademici. La sede sarà l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a Bra (Cuneo).

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