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Da qualche anno, sulla scena enoica internazionale, è tornata una tecnica quasi scomparsa: l’uso delle giare di terracotta, in cui fermentare ed affinare il vino, al centro della convention “La Terracotta e il Vino” (Impruneta, 22-23 novembre)

Italia
Terracotta e Vino

Da qualche anno, sulla scena della produzione enoica italiana ed internazionale, è tornata in auge una delle tecniche più antiche nella storia dell’uomo, l’uso delle giare di terracotta, interrate, per consentire prima la fermentazione e poi l’affinamento dei vini, sia bianchi che rossi. È una pratica che, in Paesi come la Georgia, non è mai del tutto sparita, mentre nel Belpaese è stata riscoperta in tempi relativamente recenti, diventando presto un fenomeno mediatico, su cui c’è ancora molto da imparare. Nasce così “La Terracotta e il Vino”, l’appuntamento sull’uso della terracotta in enologia dedicato ai produttori di vino di tutto il mondo, di scena il 22 e 23 novembre a Impruneta (Firenze).
Promotore della convention, è il primo produttore di giare da vino d’Italia, la fornace Artenova di Leonardo Parisi, in collaborazione con il Comune di Impruneta, che ospiterà un confronto tecnico e culturale fra esperienze di produttori italiani e stranieri che utilizzano giare in terracotta per l’affinamento e la fermentazione di vini rossi e bianchi. L’antica manifattura, allestita per l’occasione con un progetto firmato dallo studio Avatar-Architettura di Firenze, darà ospitalità a 30 aziende provenienti da Georgia, Stati Uniti, Australia, Armenia, ma anche Spagna, Francia, Montenegro e naturalmente Italia, oltre a esperti, giornalisti di settore e bloggers del vino. Sabato 22 novembre la Convention apre con un convegno a cui prenderanno parte il Professor Giorgi Barisashvili dell’Università di Agraria di Tblisi (Georgia), il Professor Christophe Caillaud, direttore del Museo Gallo-Romano di Saint-Romain-en-Gal di Vienne (Francia), ed il Professor Antonio Tirelli dell’Università di Milano.
A seguire, la prima degustazione guidata di una selezione di vini italiani e stranieri fermentati e affinati in giare di terracotta a cura di Adriano Zago, agronomo ed enologo esperto in biodinamica. Lo stesso giorno, la fornace Agresti aprirà al pubblico con un allestimento particolare dei banchi di assaggio, mentre domenica 23 novembre andrà in scena la seconda giornata di degustazione guidata, con vini provenienti da diverse parti del mondo affinati in terracotta, guidata questa volta da Francesco Bartoletti, enologo del Gruppo Matura e responsabile tecnico della fornace Artenova. Nella due giorni sono previsti anche una visita alla fornace Artenova e un intervento musicale del soprano Sofia Folli e del tenore Tiziano Barbafiera insieme al Coro Polifonico del Chianti Fiorentino e Senese.
Info: www.giare.terracotta-artenova.com

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