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Al classico quesito sul futuro del vino, la Fondazione Mach aggiunge la variabile delle varietà. Di questo si occuperà il convegno “Il futuro del vino, ma con quali varietà?” by Fondazione Mach e Miva (Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati)

“La viticoltura e l’enologia hanno raggiunto livelli qualitativi di eccellenza, ma quale il prezzo e quali le prospettive? In generale si potrebbe anche pensare che nel breve periodo l’esistente sia più che sufficiente a garantire produttività, gestibilità, reddito. Ma come prescindere dalla domanda di salubrità del territorio, dalla crescente incidenza dei costi di gestione del vigneto e dalle imposizione di una Comunità Europea sempre più aggressiva nei regolamenti e nei controlli, ed in un prossimo futuro foriera di nuovi limiti e imposizioni? La risposta passa inevitabilmente dai vitigni resistenti creati nelle regioni del centro Europa in un recente passato, e dall’impegno dei centri più attivi nel miglioramento genetico della vite che, con le nuove conoscenze molecolari disponibili, mirano alla realizzazione di vitigni resistenti con una qualità sempre più vicina ai grandi vitigni internazionali”. Parole di Riccardo Velasco, responsabile del Dipartimento Agricoltura del Centro Ricerca e Innovazione sul miglioramento genetico della vite della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, che affronterà il tema nel convegno “Il futuro del vino, ma con quali varietà?” di scena il 10 ottobre, in cui si proverà a ragionare sui vitigni di domani non senza considerare quelle condizioni di sostenibilità economica, sociale, gestionale ed ambientale che ne consentano una adeguata competitività.
L’iniziativa, promossa da Miva, Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati (www.associazionemiva.com), vedrà gli interventi, tra gli altri, del presidente Miva, Claudio Colla, del dg Fondazione Edmund Mach, Mauro Fezzi, di Claudio Todeschini, delegato Miva, sul vivaismo trentino nel panorama nazionale ed europeo, Riccardo Velasco, responsabile del Dipartimento Agricoltura del Centro Ricerca e Innovazione Fem sul miglioramento genetico della vite, l’avvocato Arturo Pironti sui percorsi giuridici di interesse per il mondo vivaistico viticolo, Enrico Zanoni, direttore Cavit, che affronterà il tema del futuro del vino, Mauro Catena (Cantine Riunite Civ) che si occuperà dei vini varietali, mentre le conclusioni saranno affidate a Maurizio Gardini, presidente Confcooperative.
Info: www.fmach.it

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