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Alta cucina e calcio italiano, quando i ristoranti negli stadi si affacciano sul campo di gioco. Dal Franchi con il “Crystal Lounge Gallo Nero”, ai ristoranti dello Juventus Stadium battezzati da Marchesi, fino al catering atalantino firmato Cerea

Italia
Alta cucina e calcio italiano, quando i ristoranti negli stadi si affacciano sul campo di gioco: Crystal Lounge del Gallo Nero a Firenze

Che gusto ci sarebbe a guardare una partita di calcio senza poter mangiare o bere qualcosa nel frattempo? Se ormai negli Usa negli stadi si va per godere dello spettacolo dello sport, abbuffandosi di cibo, in Italia (dove il cibo di qualità abbonda, come del resto il vino) sono molte le società sportive che cercano di “viziare” anche gli spettatori più raffinati. “La tendenza di portare il cibo ed il vino di qualità - spiega a WineNews Pier Bergonzi, vicedirettore de “La Gazzetta dello Sport” e fondatore della rubrica “Gazza Golosa” - nei ristoranti degli stadi italiani si sta sempre più diffondendo”. “Il punto di riferimento per l’Europa rimane, comunque, il “Puerta 57”, ristorante di lusso nell’anello superiore del Santiago Bernabeu di Madrid, ma molti impianti italiani si stanno attrezzando per non sfigurare, offrendo comunque enogastronomia tipica del luogo dello stadio. Lo Juventus Stadium, per esempio, ha 30 punti ristoro - continua Bergonzi - gestiti da Top Food, alcuni che danno sul campo di calcio, “battezzati” da Gualtiero Marchesi nel 2011, dove si gustano piatti veri, frutto del lavoro di 20 cuochi che hanno a disposizione 1.500 mq di cucine professionali. Nello stadio Azzurri d’Italia dell’Atalanta a Bergamo è, invece, entrato il catering della famiglia Cerea, proprietaria del “tre stelle” “Da Vittorio”, a Brusaporto. Accaniti tifosi della Dea, ora sono supporter sponsor e si occupano di servire sino a 500 persone in varie aree dello stadio”.
A Firenze, per la prima di campionato, ha debuttato la “Crystal Lounge” del Consorzio Chianti Classico. Uno spazio con vetrate che danno sul campo, dove si alterneranno ai fornelli chef stellati, per una cucina prevalentemente toscana per una ventina di coperti. Il tutto, ovviamente accompagnato dalle bottiglie del Consorzio del Gallo Nero. “Infine - conclude Bergonzi - c’è il Milan, che fa gestire uno “Skybox” di San Siro alla “Collina dei Ciliegi”, l’azienda vinicola della famiglia Gianolli che ha acquistato nel 2014 uno dei monumenti della ristorazione italiana: l’“Antica Osteria del Ponte” a Cassinetta di Lugagnano. Nello spazio, tutto vetrato, si possono degustare i vini della cantina e assaggiare qualche piattino dell’affermato chef Silvio Salmoiraghi”.

Focus - Il Consorzio Vino Chianti Classico si tinge di viola con la “Crystal Lounge Gallo Nero”
Con la prima partita all’Artemio Franchi della Fiorentina, è stata inaugurata la “Crystal Lounge Gallo Nero”: un ristorante con 23 posti a disposizione delle aziende del Chianti Classico per pranzare, cenare, degustare grandi vini e tifare all’insegna dell’eccellenza enogastronomica italiana.
Se Firenze è universalmente conosciuta nel mondo per i suoi poeti, architetti, artisti e per i tesori che questi gli hanno lasciato, è pur vero che il Gallo Nero e la maglia viola sono entrati a far parte ormai da molto tempo del patrimonio iconografico fiorentino.
Spinti dalla consapevolezza dell’amore che Firenze manifesta ogni giorno verso questi due simboli, la ACF Fiorentina e il Consorzio Vino Chianti Classico, hanno dato il via a partire dalla stagione 2014/2015 a una partnership che li vede insieme tutte le domeniche per sostenere non solo la Fiorentina, ma più in generale tutta la grandezza che sta dietro a ciò che la maglia viola e ogni bottiglia di Chianti Classico rappresentano.
In occasione di questa nuova collaborazione allo Stadio Franchi è nata una nuova struttura, ai vertici della tribuna laterale (lato Curva Ferrovia) che dalla prima domenica contro il Genoa ospita la Crystal Lounge Gallo Nero, il primo ristorante di uno stadio di serie A che affaccia direttamente sul campo di gioco.
Finito il pranzo o la cena gli ospiti della Crystal possono intrattenersi all’interno del ristorante per vedere la partita nel conforto di una struttura chiusa o accomodarsi nella skyview posizionata accanto, dotata di schermi che trasmettono la partita e i replay della azioni più importanti.
Il Consorzio sta avviando inoltre un coinvolgimento delle migliori eccellenze agroalimentari italiane legate ad Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) che porterà nella Crystal Lounge del Franchi nelle prossime domeniche ospiti gastronomici d’eccellenza.
“Dopo l’apertura della prima enoteca consortile al Mercato Centrale a Firenze e nello stesso anno del lancio della House of Chianti Classico a Radda in Chianti, il Gallo Nero apre una sua nuova casa nell’ambito dello sport più seguito del vecchio continente” afferma Davide Gaeta, Direttore marketing del Consorzio Vino Chianti Classico. “Ogni domenica il pubblico della Crystal può godere di uno spettacolo nello spettacolo, vivendo l’evento calcistico in maniera davvero unica, sulla scia delle migliori esperienze di Hospitality già avviate da anni dentro e fuori l’Europa. E’ però la prima volta che si propone un’esperienza del genere, dove la passione sportiva si unisce alla cucina e al vino di eccellenza”.
“Abbiamo voluto unire due mondi vicini e lontani per aspetti diversi. Ci sono tanti modi di fare vino e altrettanti di fare calcio” aggiunge Giuseppe Liberatore, Direttore Generale del Consorzio Vino Chianti Classico. “A Firenze da anni si persegue un progetto sportivo che restituisce dignità al calcio. In Chianti da secoli si produce uno dei migliori vini del mondo. L’unione tra il Gallo Nero e la maglia viola non poteva che venirci naturale. E’ davvero suggestivo vedere ogni domenica la passione sanguigna dello stadio attraverso il vetro del nostro ristorante, magari durante il racconto agli ospiti di un vino da parte di uno dei nostri produttori, che addolcisce nel modo migliore la febbre pregara che si respira ammirando lo stadio dalle nostre vetrate. Con questa operazione diamo modo alle piccole aziende di fare pubbliche relazioni di alto livello a costi decisamente contenuti”.

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