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È il celebre critico d’arte Philippe Daverio, nonché sempre più “aficionado” del mondo di Bacco “L’Uomo dell’Anno 2014”, secondo l’associazione Donne del Vino. La premiazione di scena domani a Roma al Museo Nazionale di Palazzo Venezia

Italia
Il celebre critico d’arte Philippe Daverio

È il celebre critico d’arte e istrione Philippe Daverio, nonché sempre più “aficionado” del mondo di Bacco “L’Uomo dell’Anno 2014”, secondo l’associazione Donne del Vino che, così, intendono evidenziare la correlazione fra vino e cultura. La premiazione sarà di scena domani a Roma (Museo Nazionale di Palazzo Venezia). “Il vino è il frutto più nobile della terra - spiega una nota dell’Associazone - un prodotto che cambia con l’intervento dell’uomo assecondando il variare della civiltà e rispecchiando una costante ricerca di perfezione. L’emozione che si prova di fronte ad un quadro di un grande artista è simile a quella che deriva dalla degustazione di un grande vino: entrambi raccontano l’uomo, le sue passioni, i suoi talenti, il suo rapporto con l’ambiente, il suo stile di vita e soprattutto il suo bisogno di armonia e bellezza”.
Info: www.ledonnedelvino.com

Focus - Chi è Philippe Daverio visto dalle Donne del Vino
Nato in Alsazia da padre italiano, Philippe Daverio, ha dedicato la sua vita allo studio e alla divulgazione della cultura attraverso incarichi istituzionali, docenze e attività giornalistica in TV e nella carta stampata. Intellettuale finissimo e intransigente, innovatore e anticonformista si è distinto negli anni per un apporto costante di idee e di stimoli nel dibattito culturale italiano.
Nel 1999/2000 è stato inviato speciale della trasmissione Art’è su Rai 3; attualmente conduce la serie Passepartout e Emporio Daverio su Rai 5, Il Capitale di Philippe Daverio su Rai 3, oltre ad essere direttore del periodico Arte e Dossier, collabora con diverse testate fra le quali Style Magazine del Corriere della Sera. È professore ordinario presso la facoltà di Architettura dell’Università di Palermo.
Nel 2011, in concomitanza dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, fonda il movimento d’opinione Save Italy, che si propone di sensibilizzare intellettuali e cittadini di ogni provenienza geografica alla salvaguardia dell’immenso giacimento culturale presente in Italia. Ha firmato una cinquantina di libri, tra cui: Il museo immaginato, Il secolo lungo della modernità, Guardare lontano vedere vicino, L’arte di guardare l’arte, Opera grafica e vetraria con uno scritto di Giò Ponti e una testimonianza di Aldo Salvatori.
Curatore di moltissime mostre, ha inaugurato quattro gallerie d’arte a Milano e New York. Assessore a Milano dal 1993 al 1997, si è occupato del rilancio di Palazzo Reale, del suo restauro e del riposizionamento del sistema museale nell’insieme del patrimonio civico. E’ stato fra i promotori delle fondazioni (Teatro alla Scala, Pier Lombardo, Pomeriggi Musicali) intese quali strumenti di autonomia e di osmosi tra pubblico e privato. Philippe Daverio ha promosso e seguito alcuni lavori pubblici significativi, tra cui il completamento del PiccoloTeatro e del Teatro dell’Arte in Triennale.
Nel settembre del 2013 è stato insignito del titolo di Cavaliere nell’Ordine Nazionale della Legion d’Onore.
Philippe Daverio si distingue per il gusto raffinato dei suoi capi d’abbigliamento sempre coloratissimi, che richiamano l’arte inizio Novecento, da lui prediletta: Kandinsky, Balla e Boccioni. Persino gli occhiali, dalla montatura semplice ma eccentrica, i raffinatissimi papillon così come le camicie colorate con colletti bianchi, manifestano il carattere estroso e la profonda sensibilità artistica di questo intellettuale sorridente. Forse anche per tutto questo lo ammiriamo? Sicuramente si, Philippe Daverio manifesta in ogni aspetto del vivere l’impronta di una creatività senza tempo.
Ora il vino; anch’esso è arte. Il vino è il frutto più nobile della terra, un prodotto che cambia con l’intervento dell’uomo assecondando il variare della civiltà e rispecchiando una costante ricerca di perfezione.
Infatti l’emozione che si prova di fronte ad un quadro di un grande artista è simile a quella che deriva dalla degustazione di un grande vino: entrambi raccontano l’uomo, le sue passioni, i suoi talenti, il suo rapporto con l’ambiente, il suo stile di vita e soprattutto il suo bisogno di armonia e bellezza.

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