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Il progetto “myFINBEC”, che dal 2012 ha portato tra i filari della svizzera Cave Fin Bec i migliori graffitari del mondo, conquista anche uno dei tempi dell’arte contemporanea della Capitale, la galleria Wunderkammern

Nato nel 2012, il progetto “myFINBEC” (www.myfinbec.com), è stato capace di far incontrare due mondi apparentemente lontani, quello del vino e quello della street art. Il merito è di un giovane vigneron svizzero, Yvo Mathier, proprietario della Cave Fin Bec, nel Canton Vallese, dove ogni anno, a settembre, si incontrano alcuni tra i migliori graffitari del mondo, per dipingere la propria opera su un enorme muro fatto di 84 casse contenti sei bottiglie di vino Fin Bec ciascuna, sulle cui etichette viene riprodotta l’immagine intera della “scomponibile” opera originaria.

L’edizione n. 3 è stata, probabilmente, quella del riconoscimento, anche da parte del mondo artistico, del progetto di Yvo Mathier: le opere nate tra i filari svizzeri, infatti, si sono guadagnate l’attenzione, e lo spazio, di una delle gallerie più attente al panorama artistico contemporaneo e della street art internazionale di Roma, la “Wunderkammern” (www.wunderkammern.net), che ha dedicato al lavoro di C215 (Francia), Etam Cru (duo polacco), Herakut (duo tedesco per la prima volta in Italia) e Vhils (Portogallo) la mostra “myFINBEC: tasting Urban Art”, dove, per qualche giorno, gli amanti dell’arte e del vino, hanno potuto ammirare, e acquistare, sia le grandi opere dipinte sulle 84 casse di vino, sia le stesse bottiglie.

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