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Sentore di tappo, il nemico giurato degli appassionati di vino, ma anche di produttori, ristoratori e così via. E in tanti, con diversi progetti, sono a lavoro per mettere a punto soluzioni definitive al problema. Coma la trentina Brentapack

Sentore di tappo, il nemico giurato degli appassionati di vino, ma anche di produttori, ristoratori e così via. E in tanti, con diversi progetti, sono a lavoro per mettere a punto soluzioni definitive al problema. L'ultima novità arriva dall’azienda trentina Brentapack, del gruppo vicentino Labrenta, e il dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, che hanno dato vita a un progetto di ricerca contro il fenomeno. Il brevetto, internamente Made in Italy, consiste nella decontaminazione delle chiusure in sughero per il comparto vinicolo.
“Avviato nel 2013, lo studio - si legge in una nota - riguarda la sanificazione del tappo, ovvero il processo che permette di eliminare il rischio che questo venga attaccato dal Tca, il tricloroanisolo, composto responsabile del sentore di tappo. La produzione di chiusure esenti dal rischio del Tca rappresenta una frontiera importante per il settore enologico e un’alternativa valida al ricorso ai materiali sintetici. Una soluzione che consente alle aziende di essere più competitive, risolvendo un problema che comporta un danno economico rilevante.
La conclusione della prima fase di questo progetto - continua Brentapack - ha permesso di ottenere una riduzione molto significativa del Tca. La sanificazione del tappo ideata da Brentapack, del gruppo Labrenta, e Università di Trento prevede ora un ulteriore sviluppo, tanto che si sta implementando il primo impianto pilota per la produzione. L’obiettivo di questa ricerca è l’eliminazione totale del Tca”.
Il gruppo Labrenta, con 40 anni di esperienza nel settore, ha introdotto anche il sistema di controllo “Checks Cork 5” per la qualità del sughero, attraverso 5 diverse fasi: l’analisi gasmassa e microbiologica, il controllo di qualità visiva, la selezione ponderale, l’umidità calibrata, il check finale e la tracciabilità. La novità più importante riguarda l’utilizzo di classifiche che seguono una selezione ponderale in grado di garantire una qualità omogenea del vino a livello di maturazione e sensoriale. L’azienda vicentina è una delle prime al mondo ad utilizzare questo sistema grazie al quale si eliminano i tappi con densità troppo bassa che possono dare origine a colature, e quelli con densità troppo alta che possono evidenziare problemi di ritorno elastico. In questo modo si scarta circa l’8% del prodotto. Si ottiene così un prodotto di alto livello, definito “Core Alfa”.
Info: www.brentapack.com

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