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Il Sannio, “Chianti” della Campania, deve fare i conti con la realizzazione della ferrovia Napoli-Bari: “percorso ipotizzato va ad insistere su un’area di 11.000 ettari di vigneti dove si produce il 60% della produzione regionale” dicono i vigneron

Il Sannio, tra i territori del vino più importanti della Campania, è costretto a fare i conti con la realizzazione della direttrice ferroviaria Napoli-Bari, ed in particolare con il raddoppio della tratta Frasso Telesino-Vitulano: “in questo tratto l’opera va ad attraversare un territorio particolarmente significativo per l’intera economia della provincia, fortemente condizionata dai redditi derivanti dagli 11.000 ettari di vigneto specializzato che fanno del Sannio il “Chianti” della Campania, considerato che proprio in quest’area viene prodotto oltre il 60% della totale produzione regionale”, dicono in una nota i vigneron ed il Sannio Dop Consorzio Tutela Vini, insieme alla Coldiretti, a Confagricoltura e a Slow Food Italia. “In qualità di rappresentanti delle organizzazioni di categoria, delle associazioni e delle istituzioni del mondo del vino sannita - spiegano i firmatari - esprimiamo sicuro apprezzamento per le notizie di imminente avvio di un’importante opera che porta il Sannio tra le aree tecnologicamente avanzate per la movimentazione delle persone e delle cose, ma rappresentiamo anche forti preoccupazioni per le caratteristiche del percorso ipotizzato”.
“Convinti che il paesaggio rappresenta una risorsa economica primaria e tutelarlo un interesse vitale - prosegue la nota - ci appelliamo al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, all’assessore regionale ai Trasporti e alla Viabilità, Sergio Vetrella, a quello all’Agricoltura Daniela Nugnes, chiedendo l’impegno anche del sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, Maria Mautone e Massimo Pinto del Dipartimento delle Politiche Territoriali, il rappresentante del Gruppo delle Ferrovia dello Stato Michele Del Principe e Costantino Boffa, responsabile relazioni socio-istituzionali Cis Napoli-Bari. Alla loro attenzione - spiegano i firmatari - esprimiamo le nostre preoccupazioni in merito al potenziale elevato impatto ambientale e paesistico del raddoppio del tracciato ferroviario. Quello che maggiormente ci preoccupa è la considerazione che nella relazione tecnica allegata al Contratto Istituzionale non venga prevista nessuna opera di bonifica e riqualificazione del vecchio tracciato. Tante le perplessità, visto che la realizzazione dell’opera va ad impattare, nella citata tratta Frasso Telesino-Vitulano, con cantine e civili abitazioni, prevedendo anche la costruzione di gallerie con la realizzazione di invadenti e deturpanti terrapieni. Per questo guardiamo con fiducia alla progettazione definitiva, affinché possano essere introdotte tutte quelle varianti che tengano conto delle esigenze fin qui espresse. Chiediamo che in fase di realizzazione dell’opera possano essere avviate in maniera prioritaria le operazioni di ripristino ambientale, che dovranno essere a completo carico degli attuatori così come quelle di riconsegna ai proprietari dei tronconi di binario bonificati. Così come evidenziamo che il tracciato dovrà evitare, prevedendo soluzioni innovative, tutte le situazioni che possano creare grave disagio alle proprietà dei vitivinicoltori e quelle che potrebbero provocare impatti elevati a carico delle unità di paesaggio. Auspichiamo che in fase di realizzazione dell’opera ci sia una capillare informazione ed un forte coinvolgimento, soprattutto, degli attori socio economici del territorio. Infine - conclude la nota - chiediamo che sia verificata la sostenibilità finanziaria e procedurale dell’opera in considerazione delle varianti di progetto introdotte. Che siano date garanzie e tempi certi innanzitutto, ai viticoltori sanniti ed in particolare a quelli residenti nei territori interessati dal raddoppio dei binari, in riferimento alle soluzioni progettuali individuate per rendere il meno impattante possibile l’opera e le relative operazioni di bonifica e riqualificazione dei suoli, di sistemazione dei versanti collinari e di regimazione delle acque”.

La nota è firmata da Gennaro Masiello, presidente provinciale e regionale della Coldiretti, Franco Pepe, presidente Confagricoltura Benevento, Libero Rillo, presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, Giuseppe Brillante, presidente del Cecas-Vigne Sannite, Carmine Coletta, presidente della Cantina di Solopaca, Salvatore Garofano, presidente de La Guardiense, Marino Meola, presidente della cooperativa Viticoltori del Taburno, Gaetano Pascale, presidente nazionale Slow Food Italia, Italo Maffei, presidente della sezione Coldiretti di Guardia Sanframondi, Antonio Ciabrelli, presidente dell’associazione Strade dei vini Terre dei Sanniti, e Giovanni De Blasio, presidente del Circolo viticoltori di Guardia Sanframondi.

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