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Far diventare i turisti testimonial delle loro esperienze enoturistiche (e non solo) nei territori, puntando su linguaggi meno tradizionali e strumenti semplici come il wi-fi. La ricetta degli esperti da “Enologica” a Montefalco in vista di Expo2015

Italia
Da ENologica 35 di Montefalco: far diventare i turisti testimonial delle loro esperienze, enogastronomiche e non solo, nel territorio, anche in previsione e per Expo2015

Far diventare i turisti testimonial delle loro esperienze (enogastronomiche e non solo) nel territorio, con investimenti mirati e semplici, come per esempio una semplice connessione wi-fi (spesso introvabile in tante situazioni) per permettere loro di raccontarle in diretta. Tenendo presente che i vecchi canali di comunicazione e i vecchi linguaggi, come quelli della pubblicità tradizionale non funzionano più. Puntando su creatività ed autenticità, con l’Italia che deve ritrovare la consapevolezza di avere una varietà di destinazioni turistiche come nessun altro al mondo, con il wine & food che è una delle prime motivazioni di viaggio, anche per il turismo interno, purchè sia messo in sinergia con le altre risorse (storiche, paesaggistiche, culturali e così via) di ogni territorio. Con l’occasione Expo da cogliere appieno. Ecco la “ricetta” scritta nel convegno “Expo 2015: quali opportunità per i territori enologici italiani”, di scena ad “Enologica 35” a Montefalco.
“Abbiamo un tesoro, siamo primi nei desideri del turismo del mondo, il wine & food è tra le prime motivazioni di viaggio - ha spiegato Gabriele Morandini, direttore del Master in Gestione delle Risorse Umane di Alma Graduate School e tra le firme del primo piano strategico nazionale per il turismo nel 2012 - per un turista che vuole vivere delle esperienze. Dobbiamo dargli la possibilità di farlo, e stringerci un legame che gliele faccia ricordare dopo che le ha vissute, in modo che diventi un testimonial. Ma dobbiamo diversificare la nostra offerta, non pensare più al turismo come “il mare o la montagna”. “Dobbiamo coniugare tutte le bellezze e le risorse che abbiamo, saper organizzare e promuovere bene il prodotto turistico, cosa che ancora non sappiamo fare. Ed in questo l’aspetto vinicolo e gastronomico è fondamentale. Ma è cruciale lavorare in una logica di sistema - prosegue Morandini - e non per il solito slogan, ma perché l’esperienza del turista è di sistema. Non distingue tra l’albergo e il viaggio che fa per arrivarci, è un tutt’uno. L’esperienza del turista inizia da quando inizia ad avere il desiderio di partire per un Paese, e in questo senso dovremmo imparare a presidiare i canali che usa per raccogliere informazioni, tenendo conto che si va verso la disintegrazione dei canali in questo senso. E tenendo presente che ogni operatore, dal tassista al ristoratore, è funzionale all’altro”.
Occasione imperdibile, per l’Italia, sfruttare l’occasione di Expo2015 a Milano. “Si deve creare un link con in territori, ma adesso, Anzi è già tardi. Dobbiamo pensare ai canali da presidiare anche all’estero per far venire i turisti non solo a Milano, ma anche nei territori, come l’Umbria dove siamo, che è bellissima. Ma questo nel mondo spesso non lo sanno. Non dobbiamo promuovere solo Venezia, Firenze e Roma, sono già conosciute. Dobbiamo far capire al mondo che in Italia che c’è tanto altro. Come il vino. Il turismo enogastronomico è sempre più cruciale, noi lo stiamo ribadendo spesso. È centrale sia per la capacità delle nostre aziende agricole che sono penetrate nei mercati, ma anche perché è uno dei nostri grandi attrattori”.
Ma se azienda agricola vuol dire territorio, come portare i turisti che arriveranno ad Expo2015 nei territori agricoli d’Italia? Un’idea originale è quella lanciata da Mario Guidi, presidente di Confagricoltura: “noi stiamo immaginando dei percorsi - spiega a WineNews - che possiamo chiamare strade del vino, strade dei formaggi o strade dei fiori, legandoli a qualcosa di identificativo che abbiamo in Italia, come la Mille Miglia, per esempio. Ed immaginare qualcosa che colleghi le auto storiche, le nostre capacità produttive, i nostri distretti agricoli, il nostro know how, costruendo dei percorsi che ci portino tutti a Milano, facendo rimbalzare poi le persone sui nostri territori. E su questo sarà fondamentale la logistica, e come sapremo accogliere i turisti all’Expo”.
Ma, intanto, come valorizzare meglio i territori, e farli raccontare ai turisti-testimonial ? “Per esempio, basterebbe investire di più nel wi-fi a disposizione di chi visita un territorio - ha aggiunto Mirko Lalli, fondatore e Ceo di Travel Appeal - in modo che possa raccontare subito l’esperienza che sta vivendo, il piatto che sta mangiando o il vino che sta bevendo, perché se non può farlo subito rimanda, e poi non lo fa più. E poi bisogna saper ascoltare i turisti - oggi le indagine di mercato si fanno velocemente e on-line, gli stakeolder del turismo devono smettere di temere strumenti come Trip Advisor, che sono i loro più grandi alleati. È ovvio che ci sono delle criticità, ma sui grandi numeri bisogna imparare a conviverci e usarli per attirare i turisti, invece che subirli. E cambiare prospettiva: se parlano male di noi è per colpa nostra. Ho parlato del wi-fi free - continua Lalli - perché la forma più semplice di comunicazione gratuita è fare in mondo che i turisti del mondo parlino di noi, dobbiamo sorprenderli con la qualità dei prodotti e così via. Se non sono connessi non riescono a raccontare la loro esperienza, ed è una grande occasione perduta per i territori. I distretti del wine & food sono tra i primi motivi di scelta, per gli stranieri, ma anche e soprattutto per gli italiani, e puntare su esperienze di qualità legate al cibo è anche un modo per ricanalizzare i flussi turistici interni. Però dobbiamo imparare a parlare il linguaggio di queste persone, che non è quello delle pubblicità e della comunicazione tradizionale. Oggi i turisti scelgono in altri modi (il 68% sceglie basandosi su esperienze di altri turisti), compatibili con quello che abbiamo già. E poi dobbiamo puntare sulla creatività: abbiamo migliaia di destinazioni da valorizzare, basta ripescare nella nostra storia per fare quello che gli altri stanno inventando, e che spesso non suona autentico. E l’autenticità, che noi abbiamo, è un valore importante”.

Focus - Mario Guidi, presidente Confagricoltura: “Expo 2015 per fa conoscere i territori del vino e dell’agricoltura italiana”
“Il vino italiano gode del vantaggio di avere origine in territori meravigliosi, ed Expo 2015 è certamente una grande opportunità, non solo per promuovere i nostri prodotti, ma anche per far conoscere il nostro splendido Paese”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi nel convegno “Expo 2015, quali opportunità per i territori enologici italiani”, ad “Enologica 35” di Montefalco.
“Richiamare alla mente durante la presentazione di un vino italiano il suo territorio di appartenenza - ha continuato il presidente Confagricoltura - è una leva comunicativa molto potente, che i nostri produttori hanno imparato ad utilizzare con maestria. Non c’è Regione, non c’è denominazione, che non riconosca il ruolo dell’ambiente per valorizzare i suoi prodotti. E nessun territorio, come quello enologico, sa rappresentare così bene l’Italia in termini di alimentazione e gastronomia”.
Guidi ha ricordato che Expo2015 è uno strumento attraverso il quale mettersi in mostra e valorizzare al meglio le proprie ricchezze naturali. Non è una fiera commerciale, ma un’esposizione tematica, in cui avranno spazio non tanto i marchi aziendali, quanto i territori, ed è su questo che è necessario puntare. Il vino dunque ha tutte le carte in regola per cogliere le grandi opportunità di Expo 2015.
“Ad Expo - ha concluso Guidi - si possono rafforzare le collaborazioni esistenti con i buyer e gli operatori del settore, ma anche aprirsi a nuovi mercati. Già da tempo ci siamo candidati con il ministero delle Politiche Agricole e con Padiglione Italia con le nostre proposte di format territoriali con cui, oltre a presentare le nostre specificità, vogliamo far conoscere ai Paesi che verranno ad Expo la nostra capacità imprenditoriale e l’intraprendenza che ci contraddistingue, ponendoci come interlocutori privilegiati per portare nel mondo l’innovazione, la ricerca applicata nel pieno rispetto della sostenibilità economica ed ambientale”.

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