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Gli scarti della vinificazione diventano materiale prezioso per i dentisti: dai polifenoli estratti c'è chi produce un riempitivo osseo. E in futuro anche cosmetici. Il racconto di Marco Morra, alla guida di Nobil Bio Ricerche ...

Italia
Vinacce preziose per la medicina

Gli scarti della vinificazione favoriscono la ricrescita ossea. Ora è accertato sperimentalmente. Lo ha annunciato Marco Morra, chimico e ricercatore della Nobil Bio Ricerche di Portacomaro (Asti) nel convegno scientifico “Vino e Innovazione”, organizzato da Astinnova.
“Gli scarti dell’uva sono dei tesori - sostiene Morra - da studi indiani, è dimostrato che i polifenoli agevolano la ricostruzione ossea e contrastano l’osteoporosi. Inoltre hanno proprietà antiossidanti, antibatteriche, antinfiammatorie e anticancerogene. La mia azienda, che si occupa di ricerca per usi odontoiatrici, cerca di trasformare gli estratti delle vinacce in una preziosa ricchezza per la medicina: da residui di lavorazione uva estraiamo molecole e realizziamo un riempitivo osseo”.
Gli estratti dei residui di vinificazione valgo pochissimo: 40 centesimi al quintale. Ma il mercato dei sottoprodotti, come i polifenoli, vale 1 miliardo di euro in Europa. “In Italia - dice Morra - è tutto lasciato all’iniziativa del singolo imprenditore che vuole investire e fare ricerca: insieme ad alcune cantine vinicole, abbiamo creato l’associazione Innuva - www.associazioneinnuva.it - per promuovere il riciclo delle vinacce nel campo della medicina ossea”.
“Dagli scarti dell’uva - annuncia il chimico - arriverà a breve anche una linea di cosmetici: il primo, un bagno doccia con estratto di buccia di nebbiolo e grignolino”.
Una curiosità: gli scarti delle uve sono quelli del Grignolino che spesso arriva sulla tavola di papa Francesco e viene prodotto dall’azienda Fratelli Durando di Portacomaro d’Asti, il paese di origine della famiglia di Papa Francesco.

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