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Sta per iniziare la vendemmia anche in Cina. Ma se gli enologi si aspettano una buona resa e una qualità leggermente migliore sugli anni passati, molti viticoltori guardano con preoccupazione ad un mercato del vino stretto dalla morsa della crisi

Tutto il mondo del vino sta guardando alla Cina e, se all’inizio veniva visto solo come una miniera d’oro per l’export, ora i Paesi produttori guardano il Celeste Impero anche come possibile concorrente. Un concorrente non di poco conto visto che è ormai stabilmente il quinto Paese in termini produttivi. Ma come tutti, anche la Cina, quest’anno ha dovuto fare i conti con un clima non proprio favorevole e si prepara alla vendemmia con molti timori sulla qualità del prodotto. Vendemmia, che a onor del vero, è già finita in alcune zone come nel Mile, provincia dello Yunnan con le vigne a 1.500 metri sul livello del mare, dove le uve sono già in cantina da luglio.
Nella provincia di Yanqi Basin, invece, nella regione di Xinjiang, sono già stati raccolte le varietà bianche come lo Chardonnay o i rossi precoci come il Merlot sono stati raccolti, mentre la raccolta delle varietà tardive come il Cabernet Sauvignon in alcuni vigneti è ancora in corso. Nella maggior parte delle regioni, però, la raccolta delle uve inizierà tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
In generale, la stagione del raccolto 2014 nelle principali regioni del vino cinesi è un po’ in anticipo prima rispetto alle precedenti annate “normali” a causa della siccità estiva, anche se gli enologi si aspettano una buona resa e una qualità leggermente migliore rispetto al livello medio. Tuttavia, i viticoltori, soprattutto quelli che l’uva la vendono, non sono molto contenti a causa della contrazione del mercato cinese del vino, stretto dalla morsa della crisi. Senza alcuna garanzia che i vini possano essere venduti, le aziende produttrici sono più restie a comprare le uve. Tanto che molti coltivatori hanno pensato di convertire i vigneti in altre colture.

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