02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Dopo anni e dir poco difficili, i fine wines di Bordeaux tornano a vedere la luce: ad agosto crescono gli indici dedicati ai bordolesi del Liv-Ex. E dietro non c’è più la Borgogna, ma l’Italia, sempre più solida grazie alle performance del Sassicaia

Dopo anni e dir poco difficili, i fine wines di Bordeaux tornano a vedere la luce: i livelli toccati nell’estate del 2013, ossia una delle peggiori annate del secolo, sembrano alle spalle, come testimonia il ritrovato brio del Liv-Ex, considerato il benchmark del mercato secondario (http://liv-ex.com), proprio negli indici che riguardano i grandi cru bordolesi. Ad agosto, infatti, il Liv-ex Fine Wine 50, che fotografa l’andamento dei Premiers crus di Bordeaux (Haut Brion, Lafite Rothschild, Latour, Margaux e Mouton Rothschild) è cresciuto dell’1,3% sul mese di luglio, così come il Liv-ex Fine Wine 100 (+0,9%) ed il Liv-ex Fine Wine 500 (+0,3%). Sono performance che non si vedevano da mesi, e che spingono la quota delle contrattazioni di vini di Bordeaux all’81,8% (era il 76% a luglio), grazie soprattutto alle annate 2003, 2005, 2009, 2010 e 2011, che insieme valgono più della metà degli scambi totali delle etichette del Liv-Ex.
Note positive arrivano anche dai pochi brand del Belpaese presenti nel Liv-ex Fine Wine 1000, l’indice che raccoglie tutte le etichette quotate: grazie alla grande vivacità del Sassicaia 2010 (che inizia benissimo anche il mese di settembre, con l’annata 2011 che ha mosso il 3,8% del mercato totale, toccando una quotazione di 970 sterline per cassa), infatti, le bottiglie italiane hanno rappresentato ad agosto il 7,1% delle contrattazioni enoiche (meglio della Borgogna, ferma al 6%, ma anche di Champagne e Rhone), ma fanno bene anche gli altri, su tutti Masseto, Ornellaia e Tignanello. Eppure, nonostante le performance di Bordeaux ed Italia, il Liv-ex Fine Wine 1000 è ancora in calo, anche se solo dello 0,1%: colpa, principalmente, dello scivolone dello Champagne 50, che lascia sul terreno l’1,44%, mentre limita i danni il Rhone 100, che chiude il mese al -0,6%.
Se non bastassero le buone notizie che arrivano dal Liv-Ex, a testimoniare la rinascita dei grandi vini bordolesi ci sono altri due dati da sottolineare: la ripresa dell’export, raccontata anche dall’incredibile crescita delle vendite, nel primo semestre 2014, di uno dei wine merchant più importanti per Bordeaux, “Bordeaux Index”, sia in Asia (+52% in volume e +61% in valore) che in Usa (331% in volume e del 305% in valore), e il primato riconquistato nelle aste americane, specie di Hart Davis Hart e Acker Merrall & Condit.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli