02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Tante casse di vino quanto è il proprio peso: è l’inedito premio che si aggiudicano i ciclisti vincitori della Gran Fondo del Gallo Nero (21 settembre), organizzata da Consorzio Chianti Classico, in uno dei territori più belli della Toscana

Italia
Il territorio del Chianti Classico

Cicloturisti, amatori e professionisti per una gara in bicicletta nelle campagne del Chianti Classico, tra le più belle del mondo, ma anche un’occasione per portare a casa non il solito premio o una targa, ma tanto vino quanto è il proprio peso: è fissato per il 21 settembre il fischio di inizio della “Gran Fondo del Gallo Nero”, iniziativa giunta alla seconda edizione organizzata Consorzio Vino Chianti Classico, insieme alla Chianti Classico Company.
I vincitori delle diverse categorie saranno posti su una bilancia e riceveranno in premio l’equivalente del loro peso corporeo in casse di vino. La partenza sarà dall’antico convento di Santa Maria al Prato di Radda in Chianti, divenuto la “house of Chianti Classico”, per snodarsi lungo due percorsi diversi immersi nelle zone di produzione del Gallo nero: uno lungo di 135 km e uno medio di 79 km.
La Gran Fondo offrirà anche l’occasione per testare un’inedita scalata, quella del Passo del Morellino, che da Radda sale verso un panorama unico contornato da vigne e olivi per poi addentrarsi in una serie di rampe in mezzo al bosco che precedono l’arrivo al Valico del Morellino a 750 metri slm, per una lunghezza totale di circa 7.5 km con pendenze che toccano il 17%.
Seppur conosciuta dagli appassionati locali la “Scalata del Morellino” debutta con la Gran Fondo in una gara ufficiale con tutta la sua bellezza paesaggistica e difficoltà agonistica che richiede un alto spessore tecnico per affrontarla al meglio. Per questo ci saranno due rilevazioni a inizio e fine tratto, per poi premiare il miglior scalatore della Gran Fondo che avrà un riconoscimento dedicato nell’ambito delle premiazioni che si svolgeranno alla House of Chianti Classico a fine gara.
Tutti i partecipanti indosseranno una speciale maglietta con il simbolo del Gallo Nero.
“Il Gallo Nero - afferma Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Chianti Classico - è uno dei simboli più rappresentativi e stimati della Toscana nel mondo, regione che sempre più attira un pubblico di amanti della bicicletta che trovano nelle nostre strade la dimensione ideale per godere di questo sport. Diamo quindi il benvenuto ai professionisti, agli addetti ai lavori, al pubblico che sarà presente il 21 settembre, nella speranza che questa gara possa diventare un appuntamento fisso per il circuito nazionale e internazionale delle due ruote”.
“Il ciclismo - aggiunge Michele Zonin, presidente della Chianti Classico Company - è uno degli sport qui più praticati che abbiamo voluto sostenere attraverso il merchandising e l’organizzazione di eventi dedicati che hanno come comun denominatore il Gallo Nero del Chianti Classico, simbolo non solo di eccellenza enologica in tutto il mondo ma anche di un territorio da vivere fino in fondo, godendo dei suoi paesaggi unici, anche in bicicletta, durante una pedalata in famiglia o nei metri finali di una grande volata”.
Info: www.chianticlassico.com  

Focus - “Si è persa una grande occasione per costruire uno strumento efficace in grado di coniugare lo sviluppo alla tutela del territorio”: così, sul discusso Piano di Indirizzo Territoriale (Pit) della Regione Toscana il Consorzio del Vino Chianti Classico
Non si ferma la querelle sul Piano di Indirizzo Territoriale (Pit) della Regione Toscana, che ha messo sul piede di guerra il mondo del vino regionale, ponendo sotto accusa i vigneti e la loro espansione. Ora è il Consorzio del Vino Chianti Classico, che protegge una denominazione ed un “distretto agricolo” il cui fatturato è stimato in 500 milioni di euro, di cui 360 dal solo vino imbottigliato (www.chianticlassico.com).
“Mi spiace dover dare un giudizio negativo sul lavoro di tanti professionisti”, scrive in una nota il presidente del Consorzio Sergio Zingarelli, che ieri ha sottoscritto insieme agli altri consorzi vitivinicoli toscani un vigoroso appello rivolto al presidente della Regione Enrico Rossi, affinché ripensi radicalmente la filosofia e la normativa del Piano, “ma si è persa una grande occasione per costruire uno strumento efficace in grado di coniugare lo sviluppo alla tutela del territorio. Nonostante il Piano Paesaggistico contenga principi positivi e condivisibili, mi pare però evidente che ci troviamo di fronte a una proposta incoerente, condizionata da pesanti valutazioni ideologiche. Così com’è scritta, sarebbe capace solo di ingessare l’economia agricola e innestare ripercussioni negative su quell’ambiente che la legge stessa vorrebbe tutelare”.
Una valutazione senza appello, in linea con quanto già ufficialmente espresso dal mondo del vino di Toscana. “Più lo rileggiamo - prosegue Zingarelli - più emergono criticità e palesi incongruenze, sia nella parte normativa che in quella analitica. Ad esempio, nelle “schede d’ambito” vengono date indicazioni su come realizzare obiettivi di tutela del paesaggio in termini così ambigui e generici, che spingeranno le amministrazioni locali ad adottarle solo in termini vincolistici e prescrittivi. I sindaci questo lo sanno benissimo, e lo hanno già dichiarato apertamente. Viceversa, nella proposta di legge che riformula la legge 1 del 2005, approvata dalla Giunta Regionale ma non ancora dal Consiglio Regionale, si afferma chiaramente che gli strumenti della pianificazione urbanistica comunale non possono contenere prescrizioni in merito alle scelte aziendali. Queste contraddizioni ci fanno pensare che i gruppi di lavoro che hanno scritto i documenti del piano non fossero a conoscenza degli indirizzi politici generali. E in seguito nessuno ha controllato che le parti della legge fossero tra loro coerenti, oppure che non producessero effetti indesiderati”.
“Se lo spirito della legge era quello di promuovere la tutela del paesaggio coinvolgendo le aziende, e non imponendo loro ulteriori regole e prescrizioni - conclude Zingarelli - allora non si capisce perché, in tutte le tremila pagine del Piano, non vengano mai indicati quali strumenti finanziari o normativi possono essere utilizzati a questo scopo. L’esperienza dimostra che i migliori risultati non si ottengono irrigidendo la burocrazia ed i vincoli, ma cercando di stimolare e promuovere, anche finanziariamente, le buone pratiche. Questa è la strada giusta, e sono convinto che anche il Governatore Rossi condivida questo approccio. Voglio solo fare un ultimo esempio: non si può ricostituire per decreto un paesaggio agro-pastorale quando da un secolo non esistono le condizioni economiche per farlo. Però si possono individuare gli strumenti per stimolare le aziende a rioccupare produttivamente quelle stesse aree, in modo efficiente ed economicamente sostenibile nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente. Diversamente sono politiche destinate al fallimento”.
Intanto, si avvicina il termine del 29 settembre, data ultima per presentare osservazioni al piano, prima che venga ratificato ed adottato.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli