“Le truffe possono essere scoperte in qualsiasi settore, ma credo che il vino sia uno dei prodotti più tutelati, controllati e tracciati in assoluto. Anche perché ha scelto la via della qualità”. Parola di Francesco Liantonio, presidente Valoritalia

Negli ultimi tempi, in Italia, spesso le cronache enogastronomiche sono state dominate dalla parola “frode”. Questo perché il settore, soprattutto sul fronte vino, è più florido di altri e, ovviamente, attira anche le attenzioni dei disonesti. Ma anche perché c’è il rovescio positivo della medaglia, ovvero quello dei controlli che le frodi le portano a galla.
“Il sistema dei controlli funziona. Le truffe - ha ricordato Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia, www.valoritalia.it - possono essere scoperte in qualsiasi settore ma credo che il vino sia uno dei prodotti più tutelati, controllati e tracciati in assoluto. Mi sento tranquillo, grazie alla tracciabilità e certificazione che viene fatta da Valoritalia, che è l’ente preposto alla certificazione di oltre 1,2 miliardi di bottiglie l’anno”.
“Italia e Francia - ha proseguito Liantonio - sono l’eccellenza della produzione e della qualità del vino nel mondo. Competono nel primato ed hanno ciascuna una diversità di produzione invidiabile grazie alla particolarità di clima e territorio. In ambito europeo ci siamo posti delle regole - ha aggiunto - e ci siamo dati un comportamento etico nel controllare le produzioni: in paesi extra-oceano, come Australia e California, c’è il concetto del liberismo produttivo e questo a noi va stretto. Chiediamo infatti, negli accordi bilaterali, di tutelare le nostre produzioni perché non possiamo accettare che i paesi emergenti in questo ambito possano andare avanti senza regole precise. È giusto difendere quello che la nostra terra ha prodotto”.
Per il presidente di Valoritalia, “il mercato vitivinicolo italiano poi, che ha raggiunto ottimi livelli qualitativi, mostra sempre una costante volontà di migliorarsi, di andare oltre. È un continuo esercitarsi verso la qualità di sistema e qui, scatta l’importanza delle certificazioni per evitare speculazioni sui vini di qualità”.