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423 “Tre Bicchieri” 2015: la geografia enoica della prima guida d’Italia. Il Piemonte, con 79, batte la Toscana (72), le proprietà più premiate, i doppi “Tre Bicchieri”, i vini “da asta” al top e le “new entry” nel gotha delle aziende “pluristellate”

Italia
Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Eleonora Guerini

Sono 423 i “Tre Bicchieri” dell’edizione 2015 della guida “Vini d’Italia” del “Gambero Rosso” (erano 415, nel 2014), curata dagli ottimi giornalisti ed esperti assaggiatori Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Eleonora Guerini. Le regioni leader in termini di vini premiati sono, ancora una volta, il Piemonte, con 79 “Tre Bicchieri”, seguito dalla Toscana con 72 e, in terza posizione, con ampio margine di distacco, il Veneto, con 36 “Tre Bicchieri”. La geografia enoica della guida del “Gambero Rosso”, dando una scorsa alla lista completa dei vini premiati, conferma, quindi, le sue regioni d’elite e anche il resto d’Italia ripropone uno schema già ampiamente consolidato. Gli otto “Tre Bicchieri” in più dell’edizione 2015, infatti, non cambiano le forze in campo, fatta eccezione, in parte, per il Lazio, che arriva a 7 “Tre Bicchieri”, guadagnandone 2 sul 2014.
In termini di “Tre Bicchieri” assegnati a varie aziende legate ad una stessa proprietà, in prima posizione, c’è Domini Castellare di Castellina (ovvero il vignaiolo-editore Paolo Panerai, ndr), ma non è la prima volta, che collezione ben quattro “Tre Bicchieri”, con I Sodi di San Niccolò 2010, con Baffo Nero 2012 e Rocca di Frassinello 2012, prodotti nell’azienda di Gavorrano in Maremma, e con il siciliano Nero d’Avola Versace 2012 di Feudi del Pisciotto. Al secondo posto un quartetto, con tre “Tre Bicchieri”: Antinori, premiato con il Poggio alle Nane 2011, prodotto nella Tenuta Le Mortelle in Maremma (a Castiglion della Pescaia), con il Cervaro della Sala 2012, prodotto al Castello della Sala in Umbria e con il Castel del Monte Trentangeli 2011, prodotto in Puglia nella Tenuta di Tormaresca; Antonio Moretti, che guadagna i “Tre Bicchieri” nelle sue aziende toscane di Bolgheri, con l’Orma 2011 e di Arezzo, con l’Oreno 2011 di Setteponti e in Sicilia con il Saia 2012 di Feudo Maccari; il Gruppo Zonin, che vede premiati il Chianti Classico Gran Selezione Il Solatio 2010 del Castello d’Albola, l’Oltrepò Pavese Cruasé Oltrenero della Tenuta Il Bosco e il Deliella 2012 di Feudo Principi di Butera; Gruppo Italiano Vini (Giv), che ha preso i “Tre Bicchieri” con il Valtellina Sfurzat 2011 di Nino Negri, con il Lambrusco di Sorbara Vigna del Cristo 2013 di Cavicchioli e con l’Aglianico del Vulture Re Manfredi 2011 di Terre degli Svevi.
In terza posizione, la coppia composta da ColleMassari, premiato con il suo Montecucco Lombrone Riserva 2010 e con il Bolgheri Superiore L’Alberello 2010, prodotto da Grattamacco ed il Gruppo Moretti, con il Petra 2011 e il Franciacorta Brut Cuvée Alma di Bellavista. Tre, invece, le aziende che hanno collezionato un doppio “Tre Bicchieri”: la Cantina Terlano, con il Pinot Bianco Vorberg Riserva 2011 e con il Nova Domus Riserva 2011, Cusumano, con il Moscato dello Zucco 2010 e il Saganà 2012, e Jermann, con il Vintage Tunina 2012 e con il Where … Dreams … 2012.
Guardando un po’ più da vicino i premiati di Toscana e Piemonte, le regioni leader del BelPaese, qualcosa si è mosso in Toscana, dove Montalcino vede scendere a 11 i suoi “Tre Bicchieri” (erano 15 nella guida 2014), mentre a primeggiare resta la denominazione del Chianti Classico, che al netto degli Igt prodotti in zona, porta a casa 16 “Tre Bicchieri”, come nella guida del 2014. Primi “Tre Bicchieri” al Mugello, zona già individuata come promettente per la produzione del Pinot Nero di Toscana, che vede premiato il Pinot Nero 1465 2010 del Podere Fortuna. Più consolidata la situazione in Piemonte, dove il Barolo resta sempre la denominazione più premiata, seguito a distanza dal Barbaresco.
Per gli amanti dei vini italiani, presenti nel mondo dorato delle aste e della “borsa” del vino, sono “Tre Bicchieri”, il Sassicaia 2011, ma anche il Masseto 2011 della Tenuta dell’Ornellaia, che non sempre nel recente passato ha messo d’accordo il team del “Gambero Rosso”, il Brunello 2009 di Biondi Santi, il Barolo Rocche del Falletto Riserva 2008 di Bruno Giacosa, il Barolo Cannubi Boschis 2010 di Luciano Sandrone, il Sorì Tildin 2011 Gaja e il San Leonardo 2008 della Tenuta di San Leonardo.
Il primato delle stelle (che il “Gambero Rosso” attribuisce alle aziende che hanno preso 10 volte i “Tre Bicchieri”) resta saldamente in mano ad Angelo Gaja (5 stelle), che accresce il suo bottino portandosi a 52 “Tre Bicchieri”. Guadagna la terza stella Allegrini, grazie al suo Amarone Classico 2010, il Castello di Fonterutoli, premiato il suo Siepi 2011 e Valentini, che ha conquistato il suo trentesimo “Tre Bicchieri”, con il suo Trebbiano d’Abruzzo 2010. Arrivano, alla doppia stella, la cantina di Bolzano, premiato il suo Lagrein Taber Riserva 2012, Caprai, grazie ai “Tre Bicchieri” assegnati al Sagrantino di Montefalco “25 Anni” 2010, Nino Negri, con il suo Valtellina Sfurzat 2011 e Schiopetto, premiato il suo Collio Friulano 2013.

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